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Finanziamento ed efficienza dei servizi ospedalieri

L'Ateneo catanese partecipa ad un progetto europeo sulla qualità delle strutture sanitarie

 
 
27 gennaio 2011
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Un'unità di ricerca catanese, coordinata dal prof. Giacomo Pignataro, vice presidente dell'Associazione Italiana di Economia Sanitaria, parteciperà alle attività del progetto di ricerca internazionale "InterQuality - International research on financing quality in healthcare", finanziato nell'ambito del VII Programma Quadro dell'Unione Europea.

Il progetto di durata triennale, che comprende gruppi di ricerca di prestigiose università e centri di ricerca della Polonia, del Regno Unito, della Germania, della Danimarca e degli Stati Uniti, ha come proprio obiettivo fondamentale quello della valutazione dell'impatto dei meccanismi di finanziamento delle strutture sanitarie sulla qualità e l'efficienza dei servizi erogati, con particolare riguardo all'esperienza dei paesi europei. Per l'Ateneo catanese concorrerà l'unità di ricerca del Dipartimento di Economia e Metodi quantitativi composta anche dai professori Ilde Rizzo, Calogero Guccio e Marina Cavalieri.

Il progetto, le cui attività hanno preso il via lo scorso 18 gennaio con un convegno introduttivo che si è tenuto a Varsavia, si concluderà con un documento di raccomandazione ai governi europei sulle caratteristiche che dovrebbero avere i sistemi di finanziamento delle varie strutture sanitarie, al fine di garantire qualità ed efficienza dei servizi.

L'unità di ricerca etnea si occuperà, in particolare, del sistema di finanziamento degli ospedali, e avrà il compito di valutare l'esperienza di alcune regioni italiane, tra le quali anche la Sicilia, in materia di applicazione del sistema di pagamento a Drg e di differenze nel livello di qualità e di efficienza dei servizi ospedalieri. "La partecipazione al progetto europeo - spiega il prof. Pignataro - costituisce un risultato importante, sia per il rigoroso processo di valutazione e selezione, che è alla base dell'ammissione al finanziamento europeo, sia in termini di attrazione di risorse esterne per la ricerca, che comporterà, per il gruppo catanese, una disponibilità di circa mezzo milione di euro".