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Unict-Liaf-Categoria

Sigonella in prima fila nella 'guerra al fumo'

Militari del 41° stormo parteciperanno alla sperimentazione delle sigarette elettroniche

 
 
21 gennaio 2011
di Giuseppe Melchiorri
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Sperimentare clinicamente la sigaretta elettronica, per valutarne gli effetti nella lotta al tabagismo. E' il progetto che l'Università di Catania, con la collaborazione della Lega italiana antifumo Onlus (Liaf) e di "Categoria sigaretta elettronica", porta avanti dallo scorso aprile e che da oggi si avvale di un altro prestigioso partner: il 41° Stormo A/S di Sigonella dell'Aeronautica Militare Italiana.

Lo studio clinico è stato presentato nella stessa base di Sigonella, nel corso di un incontro al quale hanno preso parte il prorettore Maria Luisa Carnazza, il prof. Riccardo Polosa, clinico medico, responsabile del Centro universitario per la prevenzione e cura del tabagismo dell'azienda Policlinico Vittorio Emanuele, e coordinatore del progetto, il Comandante del 41° Stormo, colonnello Luca Tonello, il Tenente colonnello Rocco Massimo Zaffarana, ufficiale Pubblica Informazione del 41° Stormo, il capo infermeria di Corpo, Tenente colonnello Vincenzo Bellantone, la responsabile della comunicazione della Liaf, Gabriella Papale, lo psicologo e ricercatore del Cpct, Pasquale Caponnetto, che seguirà i pazienti durante la sperimentazione, e la dott.ssa Ersilia Belfiore, in rappresentanza di "Categoria".

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«L'Università di Catania - ha affermato il prorettore - è orgogliosa di avere portato avanti questo progetto, che dimostra ancora una volta quanto l'attività di ricerca del nostro Ateneo non sia fine a sé stessa, ma è finalizzata ad influire e a migliorare le condizioni di vita dei cittadini».
 
«Il tabagismo è una malattia cronica recidivante - ha spiegato il prof. Riccardo Polosa - e la sigaretta elettronica può essere un valido strumento per aiutare i fumatori a gestire la dipendenza. L'idea di questo progetto nasce nel 2007 grazie all'esperienza di un paziente che è riuscito a smettere dopo avere provato le sigarette elettroniche. Abbiamo così deciso di iniziare una sperimentazione per valutare gli effetti di questo strumento nella lotta al tabagismo. Lo studio pilota ha portato a risultati molto confortanti: in circa il 50% dei casi le sigarette elettroniche si sono dimostrate un utile strumento per aiutare il fumatore a ridurre il numero di quelle tradizionali, e in alcuni casi perfino a smettere. Vorrei inoltre chiarire che, al contrario di voci circolate in passato, ad oggi non  sono state riscontrate controindicazioni ed effetti collaterali».

«Ogni volontario - ha continuato il prof. Polosa - avrà in dotazione i kit di sigarette elettroniche e sarà seguito con un apposito servizio di counseling per un anno, i primi tre mesi con incontri frequenti, poi con una visita a sei e una conclusiva a 12 mesi ». «L'Università di Catania - ha concluso il Prof. Polosa  - è all'avanguardia nella lotta contro il  fumo ed è tra i primi centri di ricerca al mondo a portare avanti questo tipo di sperimentazione, i cui studi in corso sono già visionabili sul database medico internazionale ClinicalTrial.gov. A breve sulla prestigiosa rivista medica BMCMedicine sarà pubblicato lo studio pilota già concluso».

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«Partecipare alla sperimentazione delle sigarette elettroniche è una grande opportunità - afferma il Colonnello Luca Tonello, Comandante del 41° Stormo A/S di Sigonella - e siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo alla ricerca scientifica grazie alla collaborazione volontaria del nostro personale».

«Le sigarette elettroniche sono uno strumento utile per aiutare i fumatori a ridurre i rischi legati al tabagismo e gestire la dipendenza da nicotina - afferma la dott.ssa Gabriella Papale, responsabile della comunicazione della Liaf - è per questo che la Lega Italiana Antifumo partecipa attivamente allo studio clinico dell'Università di Catania». «Categoria sostiene con convinzione uno studio clinico così all'avanguardia sulle sigarette elettroniche - afferma la dott.sa Ersilia Belfiore esponente dell'Arbigroup - e di poter così fornire informazioni qualificate e rassicuranti sul prodotto».