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Aou Ove-Policlinico

Audit civico nelle aziende sanitarie dell'Isola

I cittadini potranno valutare la qualità delle prestazioni offerte dalla sanità siciliana

 
 
20 gennaio 2011
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Il 12 gennaio scorso, nella sede dell'assessorato regionale alla Salute, si è tenuto un incontro fra l'assessore Massimo Russo, il segretario regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti dei malati Giuseppe Greco, il direttore dell'Agenzia Nazionale per la Valutazione civica Angelo Tanese e il Presidente del Comitato Consultivo dell' Azienda "Policlinico-Vittorio Emanuele" di Catania Pieremilio Vasta, per la presentazione dell' Audit Civico.

Nell'arco dei prossimi 12 mesi la qualità delle prestazioni delle 17 aziende sanitarie siciliane sarà valutata dai cittadini con lo strumento dell'Audit civico, metodologia messa a punto e sviluppata già dal 2001 da Cittadinanzattiva - Tribunale per i Diritti del Malato. Il movimento di tutela dei cittadini, rappresentato dal Segretario Regionale Giuseppe Greco e dal Direttore dell'Agenzia Nazionale per la Valutazione civica Angelo Tanese, ha illustrato oggi il progetto insieme all'Assessore Regionale della salute Massimo Russo.

L'Audit civico riconosce il cittadino come soggetto in grado di produrre autonomamente valutazioni strutturate e cioè in grado di visitare le strutture e interrogare i responsabili nell'ottica di un'analisi critica e sistematica dei servizi offerti dalle aziende sanitarie provinciali e ospedaliere.
L'Audit nasce come risposta a tre fondamentali esigenze: dare una forma concreta alla centralità del cittadino, rendere trasparente e verificabile l'azione delle aziende sanitarie, prevenire la frammentazione del servizio sanitario.

La qualità e l'efficacia di un Audit dipendono dalla corretta formulazione dei quesiti a cui si vuole dare risposta. La progettazione dell'Audit civico, quindi, ha preso le mosse da quattro domande, semplici e cruciali, rappresentative di altrettanti aspetti dell'esperienza del cittadino comune nei servizi sanitari.

1. Il primo aspetto è quello del cittadino come utente dei servizi, coinvolto in un processo di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. La domanda, a questo proposito, è: Quali sono le azioni promosse dalle aziende sanitarie per mettere concretamente i cittadini e le loro esigenze al centro dell'organizzazione dei servizi sanitari?

2. Il secondo aspetto riguarda il cittadino in quanto malato affetto da patologie gravi o croniche e il quesito è: "Quale priorità assumono nell'azione delle aziende sanitarie alcune politiche di particolare rilievo sanitario e sociale, come il risk management, il pain management e il sostegno ai malati cronici?";

3. Il terzo aspetto riguarda il cittadino come titolare dei diritti di cittadinanza e rimanda alla necessità di chiedersi se "La partecipazione dei cittadini è considerata dalle aziende sanitarie una risorsa essenziale per il miglioramento dei servizi sanitari o viene promossa (quando lo è) solo come un adempimento burocratico previsto da alcune leggi?";

4. Il quarto aspetto riguarda il cittadino e la comunità in cui vive e la domanda è "Quali risposte ha fornito l'azienda sanitaria a un problema ritenuto urgente dalla comunità locale?".

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"Attraverso l'applicazione di una metodologia di valutazione rigorosa, già sperimentata da Cittadinanzattiva in altre 175 aziende sanitarie" ha dichiarato Angelo Tanese, Direttore dell'Agenzia Nazionale per la Valutazione civica, "i cittadini, adeguatamente formati, possono dare un contributo concreto per verificare la qualità dei servizi, proponendo all'Assessorato e alle direzioni aziendali delle azioni di miglioramento. Con questo progetto - ha concluso Tanese - la Sicilia si candida a rappresentare una realtà innovativa del Servizio Sanitario Nazionale, che considera la voce e il giudizio dei cittadini una risorsa importante per il cambiamento".

"L'adozione della metodologia dell'audit presso tutte le aziende sanitarie regionali - ha dichiarato Giuseppe Greco, segretario di Cittadinanzattiva Sicilia - è l'occasione per ribadire la centralità del cittadino nella vita aziendale attraverso il controllo e la valutazione delle prestazioni erogate con gli strumenti previsti dalla Legge 5 /2009 (Riordino del SSR) e cioè la Consulta regionale e i Comitati consultivi aziendali, assi portanti della partecipazione civica, strumenti di partecipazione tra i più avanzati in campo nazionale".

"Creare una rete di coordinamento tra i diciassette Comitati Consultivi delle Aziende sanitarie in Sicilia - così come proposto da Pieremilio Vasta, Presidente del CC dell'AOU "Policlinico Vittorio Emanuele" - può costituire un valido strumento  d'impulso al miglioramento." "Il modello organizzativo già avviato a Catania si può estendere, in raccordo con l'Agenzia Nazionale   per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) ed il Dipartimento Regionale per la pianificazione strategica, per rendere omogeneo ed efficace l'esercizio delle funzioni istituzionali dei Comitati".

"Diamo applicazione a questo accordo con Cittadinanzattiva - ha spiegato infine Massimo Russo, Assessore alla Salute - perché crediamo fermamente che anche i cittadini debbano essere coinvolti al massimo nelle procedure che riguardano la sanità e vogliamo che il giudizio finale sulla bontà, sull'accoglienza, sulla qualità, sul clima di una struttura sia dato dall'utente. L'obiettivo è formare dei cittadini che poi svolgeranno una funzione di controllo che diventi implicitamente di "proposta. Un ruolo importante a tal fine hanno i Comitati Consultivi delle Aziende sanitarie".