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Uri

Erasmus, presentato il bando 2011/12

«Lo scorso anno dall'Ue 686 mila euro, un premio per i rapporti internazionali dell'Università di Catania»

 
 
17 gennaio 2011
di Giuseppe Melchiorri
Presentazione Erasmus 2.jpg
«L'anno scorso, per il bando 2010-11 del Programma Erasmus Studio, l'Unione europea ha concesso un finanziamento complessivo di 686 mila euro. Un aumento del 57% rispetto al 2008-09, quando la cifra si era fermata a 396 mila euro». Sono i dati, estremamente positivi, che la professoressa Lina Scalisi, coordinatore istituzionale Erasmus e delegata all'internazionalizzazione per il polo umanistico dell'Università di Catania, ha evidenziato nel corso della giornata di presentazione del nuovo bando 2011/12 del Programma Longlife Learning Programme (LLP) - Azione Erasmus Studio, organizzata dell'Ufficio per i rapporti internazionali dell'Ateneo (Uri), che si è svolta oggi nell'auditorium dei Benedettini.

«L'aumento dei finanziamenti da parte dell'Unione europea - ha continuato la prof.ssa Scalisi - premia la qualità della gestione dei rapporti internazionali da parte del nostro Ateneo. Per un'università le politiche di internazionalizzazione sono fondamentali e all'interno di queste la mobilità studentesca, in entrata e in uscita, assume un ruolo centrale. Per questo l'amministrazione ha deciso di mantenere, anche per l'anno in corso, sostanzialmente inalterata la percentuale del 20% di cofinanziamento delle borse. Si tratta di una cifra molto significativa: circa 120 euro a studente, contro una media nazionale di 30-40 euro. Nel 2010/11, inoltre, sono state assegnate 280 borse su circa 800 domande, per un totale di 2476 mensilità divise tra le 12 facoltà dell'Ateneo: ben 34 borse in più rispetto al 2009/10, quando le borse assegnate erano state 246».

Presentazione Erasmus 1.jpg
L'80% del finanziamento di ciascuna borsa - la quota stanziata dall'Unione europea tramite l'Agenzia nazionale Erasmus - sarà consegnata ai vincitori del bando prima della partenza per la destinazione scelta, mentre il restante 20% - a carico dell'Ateneo - al ritorno in Italia, dopo la presentazione della documentazione di spesa. Inoltre, una delle principali novità per il 2011-12, consiste nella possibilità concessa agli studenti entrati in graduatoria, ma a cui non è stata assegnata alcuna borsa, di partire ugualmente anche se a spese loro, così come avviene con i cosiddetti "dottorati senza borsa". «Il nuovo bando - ha concluso la Scalisi - consente di snellire l'iter amministrativo e, in fin dei conti, può incoraggiare a partire un maggior numero di studenti». Gli studenti interessati potranno far pervenire le proprie candidature esclusivamente on-line entro le 12 di lunedì 31 gennaio.
 
Nel corso dell'incontro, il coordinatore dell'Uri, Cinzia Tutino, ha affrontato gli aspetti tecnici legati alla presentazione delle candidature, spiegando nel dettaglio le principali novità del bando - già pubblicato da qualche settimana all'indirizzo internet http://unict.llpmanager.it- e mostrando anche il nuovo strumento telematico a disposizione degli studenti che volessero provare un'esperienza di studio all'estero: il sito internet LLP Erasmus, realizzato dallo staff informatico dell'Area dei servizi generali, raggiungibile direttamente dal portale www.unict.it, cliccando sul pulsante "Relazioni internazionali". Un'utilissima guida che segue lo studente per tutto il percorso della sua "avventura", dalla fase di presentazione della candidatura all'espletamento delle procedure burocratiche al suo ritorno.

Ma quali sono le mete più ambite dai ragazzi? E cosa si aspettano da questa esperienza? «Spero di potere andare in Spagna, possibilmente nel Sud, in Andalusia - ha spiegato Aliai Nocera, studentessa della facoltà di Lettere -. Già conosco un po' di spagnolo, ma credo sia utile trascorrere lì un periodo di almeno sei mesi per migliorare le mie competenze linguistiche». «Conoscere la cultura del luogo e migliorare il mio inglese: sono i due motivi per cui spero di potere partire - ha affermato Mirko Ardita, della facoltà di Lingue -. Vorrei andare in Galles o in un'altra regione anglofona, ma anche la Spagna mi piacerebbe molto».