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Atenei

Università, Ddl a traguardo ma voto slitta. Oggi Senato conclude

Governo: dopo il via libera alla legge primo passo i concorsi

 
 
23 dicembre 2010
Senato[1].jpg

POL:>>>ANSA/ UNIVERSITA
2010-12-22 20:58
>>>ANSA/ UNIVERSITA:DDL A TRAGUARDO MA NON LO TAGLIA,VOTO SLITTA
DOMANI SENATO CONCLUDE. PROTESTE IRONICHE;STUDENTI DA NAPOLITANO
ROMA
(di Tiziana Caroselli) (ANSA) - ROMA, 22 DIC - Il traguardo era a un passo, ma la riforma dell'università non è riuscita a tagliarlo oggi, come invece era previsto dal calendario dei lavori.

L'approvazione del ddl è slittata a domani pomeriggio (voto finale intorno alle 16 in diretta Tv): in mattinata riprenderanno le votazioni e nel pomeriggio si metterà la parola fine alla maratona cominciata lunedì. Un epilogo accolto con un sospiro di sollievo dal ministro Gelmini: "domani sarà un bel giorno per l'Italia e per tutti gli studenti", "sono state giornate difficili" ha ammesso.

La seduta dell'aula oggi è andata avanti per tutto il giorno a singhiozzo in un clima di grande nervosismo: votazioni alternate a diverse sospensioni per riunioni dei capigruppo. Ieri a rallentare la corsa del provvedimento è stata, paradossalmente, la fuga in avanti della presidente di turno, la leghista Rosi Mauro, oggi l'ostruzionismo delle opposizioni.

Nulla ha rallentato invece la protesta degli studenti che, a dispetto delle catastrofiche previsioni di alcuni (o forse proprio per questo) e dell'ingente spiegamento di forze, hanno scelto l'ironia per esprimere il loro dissenso. Quasi ovunque è filato tutto liscio, solo a Milano e Palermo ci sono stati scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Disponibile a sentire le ragioni di chi contesta, il Presidente Napolitano (sul cui tavolo è arrivata più di una richiesta di incontro) nel pomeriggio ha incontrato una delegazione di studenti.

L'impasse dell'aula è nata dalla difficoltà di raggiungere un accordo, nonostante diverse riunioni della Capigruppo, su una questione diventata dirimente: l'opposizione ha chiesto alla maggioranza di cancellare la norma contraddittoria che ieri ha mandato in tilt le votazioni, anche a costo di un rapidissimo ritorno alla Camera, assicurando, in questo caso, il rispetto dei tempi stabiliti. Ma la proposta è stata respinta e le forze dell'opposizione hanno deciso di utilizzare ogni strumento previsto dal Regolamento per fare ostruzionismo.

Soltanto in serata, quando ormai qualcuno già ipotizzava di trascorrere a Palazzo Madama anche parte della vigilia di Natale, il nodo si é sciolto, grazie a una iniziativa della capogruppo del Pd Anna Finocchiaro, appoggiata dall'Idv e dall'Udc: di fronte al muro contro muro che stava andando avanti in Aula ha deciso di proporre al presidente Schifani di uscire dal vicolo cieco garantendo il voto finale sul ddl per domani alle 13 con l'impegno però di riformulare i tempi degli interventi per consentire al Pd di illustrare i propri emendamenti ed esporre le proprie ragioni. Insomma, una sorta di onore alle armi.

La piazza stavolta ha dato prova di maturità. Nella Capitale, 'sorvegliata speciale' dopo i fatti del 14 dicembre, i tre cortei previsti si sono snodati per la città mandando in scena una protesta "a macchia di leopardo" che, scegliendo come colonna sonora le note di Waka waka, ha sfiorato il ministero dell'Istruzione, bloccato la tangenziale, sfilato sulla A24, colorato l'acqua del Fontanone del Gianicolo, portato la contestazione nei quartieri periferici per sottolineare la solitudine del potere.

I ragazzi sono pure andati nella sede della Cgil a reclamare uno sciopero generale e una delegazione di manifestanti ha incontrato il Presidente Napolitano, "l'unico interlocutore istituzionale credibile". Soltanto a Palermo e a Milano la compostezza non ha retto: nel capoluogo siciliano circa un migliaio di studenti con caschi e 'book block' si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione; a Milano il clima si è riscaldato quando un cordone di agenti in tenuta antisommossa ha tentato di bloccare sul nascere la manifestazione non autorizzata.

Gli studenti giurano che non si arrenderanno e continueranno a manifestare anche dopo l'ok definitivo alla riforma, i Verdi hanno annunciato di voler proporre un referendum abrogativo, ma al ministero già si lavora al "dopo". I primi decreti attuativi sono pronti e con molta probabilità finiranno sul tavolo del consiglio dei ministri tra Natale.

POL:UNIVERSITA'
2010-12-22 19:46
UNIVERSITA': CASINI, BENE NAPOLITANO, DIALOGO E' UN DOVERE
ROMA
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "Al capo dello Stato dobbiamo dire una sola parola: grazie. Aver ricevuto gli studenti è stato un gesto di grande sensibilità ed indica a tutti noi la strada giusta: dialogare con gli studenti non è una possibilità ma per una classe dirigente un dovere". Lo afferma in una dichiarazione Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc. (ANSA).
CSS/ S0A QBXB 

POL:UNIVERSITA'
2010-12-22 21:18
UNIVERSITA':SEDUTA SENATO CHIUDE CON SI'BIPARTISAN A ART.20
ROMA
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Dopo un pomeriggio di alta tensione con un muro contro muro provocato dall'ostruzionismo dell'opposizione si è passati in serata, grazie alla proposta di mediazione della capogruppo del Pd Anna Finocchiaro, ad un clima di tale distensione che il Senato ha potuto proseguire le votazioni fino all'art.20.

La seduta è terminata, addirittura con un voto bipartisan, "quasi unanime", ha commentato Schifani, su questo articolo che, come ha detto il senatore Ignazio Marino, è stato voluto dal Pd e riguarda la valutazione dei progetti di ricerca. Domani, in un clima tornato disteso, si riprenderà l'esame degli ultimi nove articoli della legge e l'esame dell'articolo 6 che era stato accantonato dopo le polemiche di ieri sera. Nel pomeriggio la riforma diventerà in via definitiva legge con i voti della maggioranza e del Fli.(ANSA).
SES/DGP S0A QBXB

POL:>ANSA-SCHEDA/ UNIVERSITA'
2010-12-22 19:13
>ANSA-SCHEDA/ UNIVERSITA': DOPO OK LEGGE PRIMO PASSO I CONCORSI
ARGINE A PARENTOPOLI DA SUBITO COME PURE ASSEGNI RICERCA
ROMA
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Parentopoli ha i giorni contati. Se per rendere operativa la gran parte delle nuove norme sugli atenei, una volta approvato il ddl, bisognerà aspettare il varo dei decreti attuativi, alcune novità potranno varcare le porte delle università da subito.

E' senz'altro così per gli interventi volti ad arginare il fenomeno di Parentopoli che nelle ultime ore, a ridosso del rush finale della riforma, sembra aver avuto un'accelerata sospetta. Già dal primo giorno dell'entrata in vigore della legge saranno stoppate le assunzioni facili: non si potranno, infatti, avere, all'interno dell'ateneo, parentele fino al quarto grado per partecipare ai concorsi, anche per ricercatori e assegnisti. Ma anche per altri interventi non sarà necessario aspettare i decreti attuativi. Anche gli assegni di ricerca potranno essere banditi all'indomani dell'entrata in vigore della legge senza alcun ulteriore intervento normativo; sarà sufficiente un decreto del ministro per alzarne il tetto.

E lo stesso vale per i posti di ricercatore, per i quali il disegno di legge richiede solo un semplice regolamento di ateneo. In questo caso, dunque, eventuali ritardi sarebbero imputabili esclusivamente alle singole università. E dovrebbero partire in tempi brevi anche i concorsi.

I decreti attuativi sul reclutamento sono, infatti, già pronti e il ministro dell'Istruzione conta di portarli al primo consiglio dei ministri che verrà convocato dopo l'ok del Senato alla riforma.

Si tratta di provvedimenti che mettono in moto il processo concorsuale definendo le regole per l'abilitazione nazionale dei professori e riducendo i settori disciplinari. (ANSA).
CLL/ S0A QBXB

POL:>ANSA-SCHEDA/ UNIVERSITA'
2010-12-22 19:14
>ANSA-SCHEDA/ UNIVERSITA':NUOVA GOVERNANCE E STOP RETTORI A VITA
TUTTE LE NOVITA' DELLA RIFORMA GELMINI
ROMA
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Lotta agli sprechi e a Parentopoli; stop ai rettori a vita; autonomia delle università coniugata con una forte responsabilità finanziaria, scientifica, didattica; soldi solo in base alla qualità (gli atenei gestiti male ne riceveranno meno) e fine dei finanziamenti a pioggia; reclutamento e governance secondo criteri meritocratici e di trasparenza. Sono queste le principali novità della riforma dell'università.

ADOZIONE DI UN CODICE ETICO per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. A questo proposito viene anche stabilito che per partecipare ai concorsi non si dovranno avere, all'interno dell'ateneo, parentele fino al quarto grado. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero.

LIMITE MASSIMO AL MANDATO DEI RETTORI di complessivi 6 anni, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma. Un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato e sarà sfiduciabile.

DISTINZIONE NETTA DI FUNZIONI TRA SENATO E CDA: il Senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il CdA ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese. IL CDA avrà almeno 3 membri esterni su 11. Il presidente potrà essere esterno. Presenza qualificata degli studenti negli organi di governo.

DIRETTORE GENERALE AL POSTO DEL DIRETTORE AMMINISTRATIVO: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager dell'ateneo.

NUCLEO DI VALUTAZIONE D'ATENEO A MAGGIORANZA ESTERNA per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.

GLI STUDENTI VALUTERANNO I PROFESSORI e questa valutazione sarà determinante per l'attribuzione dei fondi dal Ministero.

FUSIONI ATENEI: ci sarà la possibilità di unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca.

RIDUZIONE DEI SETTORI scientifico-disciplinari, dagli attuali 370 alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore). No a micro-settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette.

RIORGANIZZAZIONE INTERNA DEGLI ATENEI: riduzione molto forte delle facoltà che potranno essere al massimo 12 per ateneo.

RECLUTAMENTO DI GIOVANI STUDIOSI: introdotta l'abilitazione nazionale come condizione per l'accesso all'associazione e all' ordinariato. L'abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati. Tra i punti salienti: Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri; cadenza regolare annuale dell'abilitazione a professore, al fine di evitare lunghe attese e incertezze; distinzione tra reclutamento e progressione di carriera.

ACCESSO DI GIOVANI STUDIOSI: Il ddl introduce interventi volti a favorire la formazione e l'accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica. Tra i punti salienti: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti più giovani; revisione degli assegni di ricerca per introdurre maggiori tutele, con aumento degli importi; abolizione delle borse post-dottorali, sottopagate e senza diritti; nuova normativa sulla docenza a contratto: riforma del reclutamento.

GESTIONE FINANZIARIA: Introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra Istruzione e Tesoro: i bilanci dovranno rispondere a criteri di maggiore trasparenza. Commissariamento e tolleranza zero per gli atenei in dissesto finanziario.

VALUTAZIONE DEGLI ATENEI: Le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica. Fine della distribuzione dei fondi a pioggia. Obbligo di accreditamento, quindi di verifica da parte del ministero di tutti i corsi e sedi distaccate per evitare quelli non necessari e valutazione dell'efficienza dei risultati da parte dell'Anvur.

OBBLIGO PRESENZA DOCENTI A LEZIONE: avranno l'obbligo di certificare la loro presenza a lezione. Questo per evitare che si riproponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l'impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio.

SCATTI STIPENDIALI SOLO AI PROFESSORI MIGLIORI. Si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione dell'attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.

DIRITTO ALLO STUDIO E AIUTI AGLI STUDENTI MERITEVOLI Delega al governo per riformare organicamente la legge 390/1991, in accordo con le Regioni per spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilità. Inoltre sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d'onore.

MOBILITA' DEL PERSONALE - Sarà favorita la mobilità tra gli atenei, perché un sistema senza mobilità interna non è un sistema moderno e dinamico. Possibilità per chi lavora in università di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto. (ANSA).
RED-CLL/ S0A QBXB