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Palmari e 'targhette' a radiofrequenza per i visitatori della Riserva Monte Altesina

Presentato a Palazzo Centrale il sistema informatizzato di riconoscimento delle piante e un volume sulla flora dell'area

 
 
10 dicembre 2010
di Giuseppe Melchiorri
percorsi monte altesina[1].jpg
Un innovativo sistema di fruizione della flora, con percorsi interattivi, basato sul riconoscimento delle piante tramite palmari ed etichette a radiofrequenza, messo a punto in collaborazione con le Università di Messina e Trieste, insieme ad un tradizionale volume di documentazione e divulgazione scientifica, realizzato dal dipartimento di Botanica di Catania, sono stati presentati nel corso di un incontro dal titolo "Riserva naturale orientata Monte Altesina. Laboratorio didattico-naturalistico", che si è svolto questa mattina nell'aula magna del Palazzo centrale dell'ateneo catanese.

Il monte Altesina con i suoi 1192 metri è la vetta più alta dei monti Erei. Riserva naturale dal 1998, oggi la zona, che fa parte del Parco culturale Rocca di Cerere Geopark, è stata trasformata in un vero e proprio laboratorio didattico grazie soprattutto alla collaborazione fra il dipartimento catanese di Botanica e la sezione ennese dell'Azienda foreste demaniali, come ha anche confermato il direttore del dipartimento Pietro Pavone: «Negli ultimi anni ci siamo messi in gioco per fare della Rno Monte Altesina non una semplice riserva ma un laboratorio all'avanguardia. Per raggiungere questo obiettivo ci siamo fatti aiutare dalle nuove teconologie, consapevoli che l'utilizzo di palmari interattivi può agevolare la conoscenza faunistica della zona».

Lo studio naturalistico condotto nella Rno ha portato al censimento della flora vascolare, e all'evidenziazione di un ricco contingente endemico. La riserva adotta un'innovativa applicazione per la fruizione della stessa, che consiste nel riconoscimento delle aree di maggior interesse e delle specie spontanee attraverso l'uso di palmari. I percorsi sono interattivi, ossia dotati di tag RFid -  targhette  Radio  Frequency  IDentification  - che si interfacciano con  palmari,  in  grado di ricevere  informazioni audio - video sui punti individuati, lungo i sentieri della Riserva. Tutto il progetto è illustrato nel volume che rimanda ad una lettura accurata dei luoghi, della flora, della fauna e dei siti archeologici ivi presenti.

Monte Altesina 002.jpg
All'iniziativa odierna hanno preso parte anche il dirigente dell'Azienda foreste demaniali - Ufficio di Enna, Nunzio Caruso e il dott. Francesco Chiaramonte, in rappresentanza dell'ente finanziatore dell'iniziativa, la Società Consortile Gal Rocca di Cerere. L'evento è stato patrocinato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dalle province regionali di Catania ed Enna. 

E proprio il Ministro Stefania Prestigiacomo, che non ha potuto essere presente all'iniziativa, ma ha inviato comunque uno speciale augurio di buon lavoro: «La presentazione dell'innovativo progetto sulla Riserva Monte Altesina, un'area molto interessante dal punto di vista naturalistico, geologico e archeologico, è una dimostrazione concreta di come si possa coniugare la tutela della natura con la sua valorizzazione all'insegna della sostenibilità - ha evidenziato il ministro - . Il nostro Paese ha uno straordinario sistema di aree protette, autentici "giacimenti di biodiversità: 871 tra parchi, riserva, aree marine protette, nazionali, regionali e locali. Una rete che deve diventare sempre luogo di culto naturalistico e, al tempo stesso, deve essere intelligentemente valorizzata». 

«Il Monte Altesina è uno dei tanti esempi di una natura che resiste con forza all'intervento antropico - ha infine affermato Nunzio Caruso -, custodisce le biodiversità che possiede e racconta attraverso i resti di civiltà passate l'evoluzione della nostra Regione. E' l'esempio di come la natura ha creato e di come l'uomo sapientemente conserva. La sezione ennese dell'azienda forestale da anni non solo cura la gestione dei beni naturalistici della zona ma ne garantisce anche la fruizione. L'Università di Catania ci ha aiutato a dare un aspetto scientifico al nostro progetto e il volume che si presenta oggi ne è la prova».

All'iniziativa odierna hanno preso parte anche il dirigente dell'Azienda foreste demaniali - Ufficio di Enna, Nunzio Caruso e il dott. Francesco Chiaramonte, in rappresentanza dell'ente finanziatore dell'iniziativa, la Società Consortile Gal Rocca di Cerere. L'evento è stato patrocinato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dalle province regionali di Catania ed Enna. E proprio il Ministro Stefania Prestigiacomo, che non ha potuto essere presente all'iniziativa, ma ha inviato comunque uno speciale augurio di buon lavoro: «La presentazione dell'innovativo progetto sulla Riserva Monte Altesina, un'area molto interessante dal punto di vista naturalistico, geologico e archeologico, è una dimostrazione concreta di come si possa coniugare la tutela della natura con la sua valorizzazione all'insegna della sostenibilità - ha evidenziato il ministro - . Il nostro Paese ha uno straordinario sistema di aree protette, autentici "giacimenti di biodiversità: 871 tra parchi, riserva, aree marine protette, nazionali, regionali e locali. Una rete che deve diventare sempre luogo di culto naturalistico e, al tempo stesso, deve essere intelligentemente valorizzata». 
 «Il Monte Altesina è uno dei tanti esempi di una natura che resiste con forza all'intervento antropico - ha infine affermato Nunzio Caruso -, custodisce le biodiversità che possiede e racconta attraverso i resti di civiltà passate l'evoluzione della nostra Regione. E' l'esempio di come la natura ha creato e di come l'uomo sapientemente conserva. La sezione ennese dell'azienda forestale da anni non solo cura la gestione dei beni naturalistici della zona ma ne garantisce anche la fruizione. L'Università di Catania ci ha aiutato a dare un aspetto scientifico al nostro progetto e il volume che si presenta oggi ne è la prova».