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Atenei

Università, voto su riforma slitta a martedì

Governo battuto nuovamente su emendamento Fli. Gelmini minaccia il ritiro del testo se verrà snaturato

 
 
25 novembre 2010

POL:>ANSA-FOCUS/FLI MANDA SOTTO IL GOVERNO,SLITTA VOTO SU UNIVERSITA'
2010-11-25 20:14
ROMA
(di Francesco Bongarrà) (ANSA) - ROMA, 25 NOV - Nuova giornata di passione per il governo alla Camera, che non riesce ancora a portare a casa la riforma dell'Università: riforma che, a questo punto, slitta alla prossima settimana, con il voto finale previsto per martedì.

A Montecitorio l'esecutivo va sotto su un emendamento di Fli, che passa grazie al sostegno di Pd, Udc e Idv, e anche per le assenze fra i banchi del Pdl.

La Gelmini minaccia il ritiro se il testo venisse snaturato dall'approvazione di altri emendamenti dei finiani. Nel frattempo l'opposizione, con Pier Luigi Bersani, fa sapere che se si vuole la cessazione delle ostilità, il ministro dovrebbe davvero ritirare la riforma.
Per effetto dello slittamento del voto sulla riforma Gelmini slitta in avanti anche il voto sulla mozione di sfiducia al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, presentata dall'Idv in seguito al crollo nell'area archeologica di Pompei: prima di Bondi, l'assemblea di Montecitorio dovrà esprimersi sul decreto sicurezza, sul ddl sulla libertà di impresa, nonché sulle mozioni su Calderoli e sulla Rai.

Che per la riforma dell'Università non sarebbe stata una gran giornata si capisce dall'inizio del dibattito d'Aula, quando l'opposizione contesta l'assenza di copertura finanziaria sul ddl. A metà mattinata, al primo emendamento di Fli sull'abilitazione dei docenti, la frittata è fatta: il finiano Granata non lo ritira, e la richiesta di modifica del testo passa, malgrado il no del governo, con 261 no, 282 sì e tre astenuti. Parte il boato del centrosinistra: Dario Franceschini sottolinea che "ci sono i numeri per la sfiducia". E in Aula si creano due capannelli, a mostrare anche plasticamente la divisione nel centrodestra. Il primo nei banchi del Fli con Bocchino, Granata e Della Vedova a studiare il fascicolo degli emendamenti in vista di possibili nuove imboscate; l'altro, accanto al banco della commissione, con la presidente della commissione Cultura Aprea ed i colleghi del Pdl Milanese e Crosetto a cercare di capire come difendersi.

Al banco del governo, Mariastella Gelmini è sola; sbaglia anche a votare, con il collega Alfano, e unisce il suo voto a quelli dell'opposizione. Si va avanti stancamente, ma Pier Luigi Bersani accende gli animi rispondendo una ad una alle critiche avanzategli dalla Gelmini sulla sua visita agli studenti sui tetti dell'ateneo romano ("ci sono salito e continuo a salirci") e sul suo curriculum accademico. Per tagliare la testa al toro Bersani mette on line l'elenco dei suoi esami universitari e sfida la Gelmini a fare altrettanto. Al fianco del ministro si si schiera il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto: "State lisciando il pelo - gli urla, alludendo agli scontri di ieri in Senato - a un movimento minoritario ed estremista che provocherà danni seri al Paese. Ci aspettavamo da voi un po' più di riformismo e molto mena demagogia".

A ora di pranzo si sospende: il Pd ha un appuntamento di partito nel pomeriggio in Toscana, per cui tutto é rinviato, con dispiacere della Lega, alla prossima settimana. Per allora si dovrà sciogliere un altro nodo, l'emendamento dell'Idv per il contrasto alle dinastie dei 'baroni' universitari, che Fli ma anche la Lega vogliono votare. (ANSA).
FLB/ S0A QBXB

CRO:>ANSA-FOCUS/UNIVERSITA'
2010-11-25 18:47
>ANSA-FOCUS/UNIVERSITA': GELMINI, DDL STRAVOLTO? NIENTE RIFORMA
ANNUNCIO DI VOTO POI RINVIO, IL GIORNO PIU' LUNGO DI MARIASTELLA
ROMA
(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Era cominciata sotto i migliori auspici. Quella del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, si preannunciava come una giornata "epocale", di quelle che sarebbero rimaste nella storia della legislatura, in cui la riforma dell'Università, contestata sui tetti, in piazza e dai monumenti, avrebbe finalmente ricevuto il via libera dalla Camera.

Ma a volte la buona volontà dei colleghi, che alla ripresa dei lavori in aula avevano annunciato il voto finale per le 14, non basta. Qualcosa (emendamento anti-dinastie o impegni del Pd a Firenze?) ha interrotto il cammino del disegno di legge. E con esso la speranza, per il ministro, di trascorrere un fine settimana più rilassato, dopo giorni e notti passate a studiare diplomazie e placare tensioni.

Eppure, nonostante le proteste di ieri (proseguite anche oggi), Gelmini, questa mattina, era ottimista. Non sapeva che di lì a quattro ore avrebbe minacciato il ritiro della riforma. Poco dopo le 8.30, in collegamento telefonico con il giornalista Maurizio Belpietro a "Mattino 5", richiamava i colleghi al "senso di responsabilità" e incrociava le dita per un'approvazione in tempi brevi.

Una speranza ulteriormente rafforzata all'arrivo in aula. Lupetto grigio chiaro e pantaloni scuri (a confermare quel look rigoroso che la contraddistingue) faceva arrivare ai finiani una presunta "lista della spesa" con i punti saldi della riforma su cui non avrebbero dovuto "fare scherzi".

In breve, la riscrittura dei due emendamenti di ieri sarebbe dovuta essere l'ultima concessione. Ma in poco più di un'ora le cose sono cominciate a cambiare, il buonumore mattutino sparito. Migliaia di studenti si dirigono in marcia verso Montecitorio. Un lapsus la spinge a votare con l'opposizione ("ho sbagliato tasto...") e passa l'emendamento di Fli che pur etichettato "di scarso rilievo" riesce a far registrare un ennesimo ko per il Governo.

Una serie di circostanze sfavorevoli che, a mezzogiorno, costringono il ministro anche a minacciare il ritiro del provvedimento nel caso in cui lo si stravolgesse. Alle 13.30 l'annuncio ufficiale: la capigruppo fa slittare il voto finale a martedì 30 novembre. C'é tutto il tempo per valutare l'emendamento "anti-dinastie" voluto dai dipietristi, ma che piace anche a Fli e che la Lega Nord corteggia. Il ministro appare ancora per un attimo in Transatlantico. Esce dalla bouvette, si intrattiene con alcuni colleghi, ma ai giornalisti non vuole rilasciare dichiarazioni.

"Vediamo come va a finire martedì", dice con gli occhi segnati dalla tensione. E si congeda allontanandosi verso gli uffici del governo. Una giornata interminabile, che prosegue con l'ufficio di presidenza del Pdl e un passaggio, per un attimo di respiro, nell'abitazione romana. Ma il relax dura poco. La tv l'attende. Dagli studi televisivi della Rai il ministro difenderà ancora una volta la sua riforma. (ANSA).
YZD-VN/ S0A QBXB

POL:UNIVERSITA'
2010-11-25 23:48
UNIVERSITA':GELMINI,SPERO CI SIANO CONDIZIONI PER VOTARE DDL
ROMA
(ANSA) - ROMA, 25 NOV - "Mi auguro ci siano le condizioni per approvare la riforma dell'Università, che deve mantenere lo spirito riformista". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo a Porta a Porta. Secondo il ministro ci "sono le condizioni per votarla: mi auguro non ci sia il rischio" che non passi anche perché "nella maggioranza si è lavorato per due anni", anche con il contributo di Futuro e Libertà per l'Italia. (ANSA).
YZD/ S0A QBXB

POL:UNIVERSITA'
2010-11-25 20:13
UNIVERSITA':GELMINI, OPPOSIZIONE ABBIA SENSO RESPONSABILITA'
ROMA
(ANSA) - ROMA, 25 NOV - La riforma dell'università vuole evitare "ulteriori casi di parentopoli" e per "fare questo introduce regole severe ed è proprio per questo che non comprendo la protesta e soprattutto chiedo all'opposizione maggiore senso di responsabilità". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervistata dal Tg1. Gelmini ha detto che fatica a comprendere perché una parte degli "studenti sia schierata con i baroni". Perché gli "esempi di parentopoli sono tanti dentro l'università", mentre noi vogliamo "introdurre maggiore trasparenza, meno sprechi, più diritto allo studio". (ANSA).
VN/ S0A QBXB

POL:UNIVERSITA'
2010-11-25 20:58
UNIVERSITA': PD A GELMINI, STOP ESAME DDL 'SALVA-BARONI'
ROMA
(ANSA) - ROMA, 25 NOV - "Sono i baroni gli unici ormai a difendere il Ddl Gelmini e il ministro non vuole rendersene conto", afferma il responsabile Università del Pd, Marco Meloni, replicando al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che dal Tg1 ha invitato il Pd ad approvare il Ddl università. "Il trucco - aggiunge Meloni - è stato smascherato: gli studenti, i ricercatori e il Paese hanno chiaro che la sua riforma non intacca per nulla lo status quo e i baroni che, infatti, con molte eccezioni, sono rimasti gli unici a difenderla. Piuttosto - conclude Meloni - il ministro accetti la richiesta fatta oggi da Bersani di sospendere la discussione del ddl salva-baroni, e affrontare un confronto pubblico con le nostre proposte per una vera riforma dell'Università". (ANSA).
PAE/ S0A QBXB

POL:UNIVERSITA'
2010-11-25 20:00
UNIVERSITA': BOSSI, VA RIFORMATA, E' POCO PRODUTTIVA
PAVULLO (MODENA)
(ANSA) - PAVULLO (MODENA), 25 NOV - Secondo Umberto Bossi, "l'Università italiana sicuramente va riformata, così com'é non va, è poco produttiva e costa moltissimo". Il leader della Lega ha fatto questo commento quando i giornalisti gli hanno chiesto delle tante manifestazioni degli studenti. "Quando la gente va in piazza è sempre un segnale preoccupante", ha risposto Bossi. E dopo la considerazione sulla necessità della riforma, ha aggiunto: "I governi che funzionano fanno le riforme e le riforme possono non essere gradite a tutti. Anch'io ho fatto lo studente universitario: ci sono situazioni in cui uno si fa trascinare dalla massa". (ANSA).
CST/ S0A QBXB