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Ingrassia, il "protomedico" precursore della moderna anatomia

Mostra e convegno alla Biblioteca regionale

 
 
22 novembre 2010
di Giuseppe Melchiorri
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E' dedicata allo scienziato siciliano Giovanni Filippo Ingrassia, originario di Regalbuto, la mostra dal titolo "Un medico 'padre della patria'. Highlights sull'uomo e sullo scienziato a 500 anni dalla nascita", organizzata dalla Regione Siciliana e dalla Biblioteca Regionale Giambattista Caruso di Catania con il patrocinio della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Catania.

Ingrassia è considerato uno dei grandi della medicina italiana, uno dei precursori della moderna anatomia. Vissuto tra il 1510 e il 1580, in pieno periodo Rinascimentale, si laureò a Padova nel 1537 e, dopo avere insegnato a Napoli, fu nominato nel 1575 consultore sanitario in Sicilia dal vicerè Carlo D'Aragona, per cercare di porre un freno alla terribile epidemia di peste che stava colpendo l'Isola.
L'esposizione è stata inaugurata ufficialmente venerdì 19 novembre nella sala letture della Biblioteca regionale con un convegno scientifico, aperto dagli indirizzi di saluto del prorettore dell'Ateneo, Maria Luisa Carnazza, dal sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, dal sindaco di Regalbuto, Gaetano Punzi, dal presidente dell'Ordine dei medici di Catania, Ercole Cirino, dal prof. di Anestesia rianimazione dell'Università di Catania, Giuseppe Crimi, e dalla direttrice del polo museale del Val Demone, Maria Grazia Patanè.


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«Ingrassia ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di una medicina moderna soprattutto per un motivo - ha affermato il prof. Cirino -: è stato uno dei primi a sostenere che la cultura, e quindi anche l'arte medica, si conquista con l'esperienza. In questo senso era un uomo molto moderno, un precursore».
La prima sessione di lavori è stata moderata dal prof. Crimi e dal prof. Beniamino Scilletta, docente di Chirurgia a Catania e ha visto gli interventi del prof. Giuseppe Marraro, dell'Università di Milano, che ha tracciato una breve panoramica della scienza medica del XVI secolo, di Mario Alberghina, professore di Biochimica e organizzatore del convegno, del prof. Luigi Ingalisio, docente di Storia della Filosofia contemporanea e di Pietro Di Gregorio, direttore dell'unità operativa di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania.

«Ingrassia rinnovò completamente il campo dell'anatomia - ha spiegato il prof. Alberghina - soprattutto nel suo periodo napoletano, che rappresenta il suo momento di massimo splendore. In quegli anni ottenne quella maturazione scientifica e professionale che lo portarono ad essere un grande innovatore, un "protomedico"».
Il convegno è continuato con altre due sessioni, moderate rispettivamente la prima dal prof. Guido Romano, docente di Medicina legale a Catania e da Pietro di Gregorio, la seconda dal prof. Luigi Maiolino, docente di Otorino - Laingoiatria e dal prof. Santo Marino, docente di Pediatria.
Il giorno dopo, sabato 20 novembre, il simposio si è spostato nel teatro Urania di Regalbuto, città natale dello scienziato, dove si è svolta una tavola rotonda dal titolo: "Giovanni Filippo Ingrassia: medico e scienziato siciliano".


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La mostra, curata dalla dott.ssa Salvina Bosco, della Biblioteca Regionale di Catania, dall'assessore regionale dei Beni culturali, Sebastiano Messineo, e dal dirigente generale dell'assessorato regionale dei Beni culturali, Gesualdo Campo, si propone di focalizzare alcuni aspetti essenziali dell'attività di Ingrassia e del contesto socio culturale che lo vide protagonista. E' suddivisa in sei bacheche dove sono esposte tavole e opere dello stesso Ingrassia e di altri suoi contemporanei che collaborarono con lui o a lui contrapposero, come Girolamo Fracastoro, Girolamo Cardano, Gabriele Falloppio e Giuseppe Galeano. Resterà aperta nella sala letture della Biblioteca regionale fino a venerdì 7 gennaio ed è visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il mercoledì dalle 16 alle 17.