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Ateneo

Mozione del Senato accademico su ricercatori e risorse

Approvata nella seduta di lunedì 27 settembre 2010

 
 
28 settembre 2010
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"Il Senato accademico dell'Università di Catania fa propria la mozione, riguardante i ricercatori universitari, approvata dall'Assemblea generale della CRUI nella seduta del 23 settembre 2010 e, nel prendere atto del persistente disagio dei professori e ricercatori dell'Ateneo, esplicitato in alcuni casi con la indisponibilità ad accettare attività formative aggiuntive rispetto a quanto previsto dal proprio stato giuridico e rappresentato dal Comunicato dell'Assemblea di Ateneo del 20 settembre u.s., ribadisce con forza il deliberato della seduta del 12 luglio 2010, in tutti i suoi punti, ma specificatamente nella parte riguardante la necessità di definire il ruolo docente e lo stato giuridico dei ricercatori a tempo indeterminato".

Si apre così la mozione approvata dal massimo organo di governo dell'Ateneo catanese, nella seduta di lunedì scorso, 27 settembre. "Il Senato accademico - prosegue la mozione - ritiene ingiusto e mortificante il taglio degli scatti stipendiali previsto dal D.L. 78/2010, particolarmente penalizzante per i giovani ricercatori che risentiranno degli effetti della riduzione stipendiale per tutto l'arco della vita lavorativa, e ne chiede l'immediato ripristino".

Un altro passaggio riguarda l'annuncio fatto dai ministri Tremonti e Gelmini nel corso di una conferenza stampa mercoledì della scorsa settimana, riferito alla possibilità di rifinanziare le voci di spesa legate all'Università all'interno del decreto di fine anno. "Il Senato accademico - si legge nella mozione approvata lunedì - ritiene si debbano con chiarezza dichiarare le risorse che si intendono utilizzare per lo sviluppo della carriera dei ricercatori a tempo indeterminato e degli associati nei prossimi sei anni, tutti attori fondamentali del sistema universitario e le cui competenze scientifiche e didattiche sono essenziali per il mantenimento di un'offerta formativa coerente e qualificata. Il Senato accademico conferma inoltre la sua preoccupazione per la non chiarezza sulle risorse disponibili per una effettiva applicazione del Diritto allo Studio e per le risorse da destinare alla Ricerca e a colmare il deficit di bilancio previsto per il 2011".

"Il Senato accademico - si conclude il documento - è convinto, infine, che un intervento chiarificatore del Governo sui temi esposti, costituendo non solo un atto di trasparenza, di democrazia e di rispetto nei confronti del Paese e del Parlamento, possa consentire di ridurre la preoccupazione tangibile all'interno degli atenei sul desiderio del Governo di avere strutture universitarie pubbliche 'efficienti, di qualità, affidabili ed equamente distribuite in tutte le parti del Paese' e otterrebbe anche l'obiettivo di ridurre la tensione crescente, con riferimento al regolare inizio dell'anno accademico".