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Fisica delle Alte energie, il contributo catanese agli esperimenti del Cern

Ricercatori del Dipartimento di Fisica e Astronomia e della sezione dell'Infn hanno preso parte alla conferenza Ichep 2010 di Parigi

 
 
28 luglio 2010
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Si conclude oggi a Parigi la 35ma International Conference on High Energy Physics (ICHEP2010), la più importante conferenza sulla Fisica delle Alte Energie, che si tiene ogni due anni e che raccoglie mediamente oltre mille fisici provenienti da tutto il mondo.

L'edizione di quest'anno è stata contraddistinta da un aumentato fermento per la presentazione dei primi risultati ottenuti dai sei esperimenti ALICE, ATLAS, CMS, LHCb, LHCf e TOTEM, che prendono dati ad LHC-Large Hadron Collider- il grande acceleratore protone-protone del CERN.

Tre di questi esperimenti, ALICE, CMS e LHCf vedono coinvolti fisici catanesi (ricercatori e tecnici) del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Catania e della locale sezione dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che hanno attivamente contribuito sia alla costruzione che alla presa dati e all'analisi dei dati raccolti in questi primi mesi di funzionamento dell'LHC.

La comunità scientifica catanese è stata rappresentata in questa importante assise dalla dottoressa Alessia Tricomi, docente di Fisica delle Particelle Elementari presso la Facoltà di Scienze dell'Ateneo catanese, coordinatore del locale gruppo di Fisica delle Particelle Elementari dell'Istituto Nazionale di Fisica, che ha presentato a nome dell'intera collaborazione i risultati dell'esperimento LHCf e dal dottor Massimiliano Chiorboli, assegnista sempre presso la Facoltà di Scienze, che ha presentato una comunicazione poster sulle attività di analisi che vedono coinvolto il gruppo catanese nell'ambito dell'esperimento CMS.

La Conferenza ICHEP2010 è stata inaugurata dal presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, che ha dato il benvenuto agli oltre mille fisici riuniti al Palais des Congres di Parigi. Il presidente Sarkozy ha, nel suo discorso di benvenuto, sottolineato più volte l'importanza della ricerca scientifica, fondamentale per il progresso dei Paesi, affermando che chi la relega ad un ruolo secondario o ne taglia i fondi durante questo periodo di crisi, commette un errore storico.
"Non esistono applicazioni senza la ricerca fondamentale, non esiste qualità senza il progresso della conoscenza che è basato sulla ricerca fondamentale e sulle sue scoperte - ha detto, tra le altre cose, Sarkozy -. Sta a noi, responsabili politici e scientifici, sostenere la ricerca scientifica che è alla base del vero progresso dell'umanità. L'oscurantismo, l'ignoranza, il conservatorismo non possono che generare sofferenza, frustrazione e regressione. L'economia occidentale attraversa un periodo di crisi mai visto dopo il 1929, e la tentazione di ridurre e ritardare gli investimenti per la ricerca scientifica è purtroppo forte. Ma la Francia, al contrario di altre Nazioni, ha capito che investire nell'insegnamento superiore e nella ricerca è fondamentale per uscire dalla crisi, anzi è l'arma più efficace".

"Un messaggio, quello del presidente Sarkozy, molto significativo in un momento di crisi come quello che attraversa l'Italia - afferma la dottoressa Tricomi -, che purtroppo però non trova eguale sensibilità nel nostro Paese, dove la ricerca scientifica, specie se di base, è spesso trattata come cenerentola e in cui gli universitari e i ricercatori degli enti di ricerca sono sempre più spesso oggetto di attacchi mediatici e vengono descritti come fannulloni. C'è da augurarsi che l'esempio della vicina Francia possa, prima o poi, raggiungere anche i nostri lidi".