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Microzonazione sismica del versante orientale dell'Etna

Presentate nell'aula magna di Ingegneria le risultanze degli studi di primo livello disposti a seguito degli eventi sismici - vulcanici etnei del 2002-2003

 
 
28 giugno 2010
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Lunedì 28 giugno, nell'aula magna della facoltà d'Ingegneria, si è svolto un convegno promosso dal Dipartimento regionale della Protezione civile (e con il patrocinio degli ordini regionali dei Geologi, degli Ingegneri e degli Architetti) al fine di presentare le risultanze degli studi di primo livello di Microzonazione sismica disposti ai sensi dell'OPCM 3278/2003 a seguito degli eventi sismici - vulcanici etnei del 2002 - 2003.

Il convegno si rivolgeva prioritariamente alle Pubbliche Amministrazioni coinvolte a vario titolo sui temi del rischio sismico e vulcanico che intendono approfondire specifiche conoscenze, con particolare riferimento alle problematiche geologico - sismiche dell'area etnea, ma anche ai tecnici (Geologi, Ingegneri ed Architetti) ed agli studenti che quotidianamente affrontano tali problematiche.

Con gli studi di microzonazione sismica dell'area etnea - primo caso in Sicilia - si compie un'importante passo avanti nel campo della prevenzione dei rischi legati alla pericolosità sismica e si pongono le basi per un modo nuovo di governare il territorio incidendo sulla pianificazione urbanistica, sulla progettazione e costruzione in un'area altamente sismica come quella indagata e soprattutto sulla ricostruzione post-sisma.

Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile ha promosso, avviato e coordinato gli studi di microzonazione sismica con l'apporto di tutte le componenti tecniche e scientifiche presenti nel Comitato nominato dal Commissario delegato per l'Emergenza Etna 2002 composto da esperti di elevata e comprovata professionalità e avvalendosi delle consulenze dell'Università degli Studi di Catania (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e Dipartimento di Scienze Geologiche) e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Sezione di Catania.

Sono intervenuti, tra gli altri, in tale sessione, i docenti dell'Ateneo catanese Luigi Fortuna, preside della facoltà d'Ingegneria, Michele Maugeri (Linee guida per il miglioramento e la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto del 29 ottobre 2002), Ernesto Motta (Indagini geotecniche preliminari per la valutazione della risposta sismica), Stefano Gresta (Zone di fratturazione al suolo: rilievo e perimetrazione), Stefano Catalano (La carta geologica del basso versante orientale del monte Etna: nuovi vincoli geologici e geomorfologici per la ricostruzione del sottosuolo), e Raffaele Azzaro della sezione di Catania dell'Ingv (Sismicità ed effetti dei terremoti nel versante orientale dell'Etna).

Per il Dipartimento regionale di Protezione civile sono intervenuti il dirigente regionale Pietro Lo Monaco, il dirigente responsabile per la Provincia di Catania Giovanni Spampinato, il direttore dell'ufficio valutazione, prevenzione e mitigazione del rischio sismico Mauro Dolce, il dirigente del servizio Rischi idrogeologici e ambientali Giuseppe Basile e il dott. Antonio Torrisi.

Gli studi sono stati condotti tenendo conto del più recente dibattito scientifico sull'argomento e sono conformi agli Indirizzi e criteri generali per la microzonazione sismica recentemente approvati dal Dipartimento della Protezione Civile del Consiglio dei Ministri e dalla Conferenza Unificata delle Regioni e delle Province.

Le risultanze di tali studi sono contenute in un volume a stampa che il Dipartimento Regionale della Protezione Civile nell'occasione renderà pubblico anche a mezzo internet, nel sito del Dipartimento Regionale della Protezione Civile unitamente alle appendici del DVD (Normativa, Banche dati e Cartografia tematica). Saranno altresì resi disponibili servizi di tipo webGIS per consultare online le banche dati geografiche.