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Atenei

Il nuovo sistema di contabilità: 'rivoluzione' organizzativa per le università

Assemblea Codau: dal Ministero l'invito a far tesoro delle buone prassi realizzate in questi anni: "Gli atenei devono farsi trovare con i conti in ordine"

 
 
16 aprile 2010
di Videointerviste: G. Melchiorri
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"Il passaggio dalla contabilità finanziaria ad un sistema di contabilità economico-patrimoniale può comportare, per le università italiane, una forte spinta all'innovazione, in termini di organizzazione delle risorse e delle strutture, di revisione delle procedure e dei sistemi di supporto tecnologico. Mi rendo conto delle perplessità, poiché, a causa dei forti tagli ai finanziamenti statali, non è previsto che tutti questi cambiamenti siano adeguatamente sostenuti dal punto di vista economico: ma se le università vogliono sperare di recuperare fondi, e di rimediare ai vari errori compiuti nel passato in tema di programmazione e di offerta formativa, devono farsi trovare assolutamente con i conti in ordine".

Il direttore generale all'Università del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca scientifica, Marco Tomasi, ha così risposto alle numerose istanze dei direttori amministrativi e dei dirigenti degli atenei italiani, riuniti questa mattina a Catania, nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università di Catania, per l'assemblea nazionale del Codau


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L'assise, introdotta dal rettore Antonino Recca, che si è detto "orgoglioso di ospitare questo importantissimo momento di riflessione su un tema così rilevante per il futuro delle università italiane", era incentrata infatti sulla questione "Quale contabilità pubblica", alla luce dell'entrata in vigore della nuova legge di contabilità e finanza dello Stato italiano (l. 196/2009), e dei provvedimenti specifici contenuti nel disegno di legge di riforma proposto dal Ministro Gelmini, attualmente in corso di esame al Parlamento, che prevede l'obbligo di passaggio al sistema economico-patrimoniale.
Secondo il ddl, le università italiane - oltre a dover rendere più chiari nel proprio bilancio debiti e crediti - saranno chiamate anche garantire la sostenibilità di tutte le attività dell'ateneo, eliminando gli sprechi e quelle spese di cui non è facile un monitoraggio. E persisterà il rischio di commissariamento per gli atenei in dissesto finanziario, che non saranno in grado di attuare un preciso piano di rientro.

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"Il Codau - ha spiegato il presidente Enrico Periti, direttore amministrativo del Politecnico di Torino - è impegnato a svolgere una riflessione su questo tema e metterla a servizio del sistema universitario e dei legislatori. Proprio in questa sede abbiamo voluto presentare un volume, realizzato dallo stesso Tomasi e dal prof. Giuseppe Catalano, direttore della Scuola di management per le università del Politecnico di Milano, che raccoglie le esperienze realizzate in questi anni da nove atenei pubblici e privati che hanno avviato sperimentazioni sul sistema contabile. Bisogna però avere chiaro che né la contabilità economico-patrimoniale né quella finanziaria risolvono il problema della crisi economica delle università e dei deficit nei bilanci. Sono tutti strumenti che se utilizzati bene possono offrire preziose informazioni ed aiutare nella gestione e nel controllo di un Ateneo, altrimenti possono comunque arrecare danni". 


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 "Con la legge 196/2009 - ha osservato il prof. Giacomo Pignataro, componente del Comitato per i principi contabili delle amministrazioni pubbliche - anche i bilanci degli atenei saranno soggetti a un nucleo di principi e di schemi definiti centralmente attraverso dei decreti legislativi, che cercheranno di rendere più semplice il processo decisionale relativo alla  spesa, realizzando al tempo stesso un controllo sempre maggiore da parte del Ministero dell'Economia sull'andamento della spesa di tutte le Amministrazioni pubbliche e su come vengono utilizzate da esse le risorse".
"A Catania - ha evidenziato il direttore amministrativo Lucio Maggio, intervenuto insieme ai colleghi di Udine (Daniele Livon), Trento (Giancarla Masè) Ferrara (Clara Coviello) e del Politecnico di Milano (Giuseppino Molinari) - abbiamo introdotto una sperimentazione che dovrebbe portarci quanto prima all'utilizzo del nuovo sistema di contabilità. Il nostro ateneo sta acquisendo tutta una serie di strumenti, come il controllo di gestione e la budgetizzazione, necessari per utilizzare il nuovo sistema non solo per fini tecnici, ma soprattutto per rendere la propria gestione più efficiente, controllabile e trasparente, anche verso la società e il territorio. In un momento così complesso, il confronto con gli altri Atenei e la costruzione di rete di collaborazioni diventa ancora più importante".

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"Ci attendono tre anni di sfide e di problemi - ha concluso Tomasi -, ma invitiamo tutte le università a collaborare con il Ministero per fornire un proprio fattivo contributo ai provvedimenti attuativi che, una volta approvata la legge, dovranno essere scritti, sulla base delle loro esperienze, della loro storia e delle loro capacità. Sono convinto che le risorse delle autonomie possono far crescere l'intero sistema e, grazie alle esperienze di questi atenei, per fortuna, non partiamo da zero".