ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Notizie
Ricerca e sviluppo

Ateneo 'incubatore' di nuova occupazione

Le opportunità lavorative nell'imprenditoria e nella ricerca al centro di una giornata dedicata ai laureati e laureandi dell'Università di Catania

 
 
16 febbraio 2010
di Giuliana Aiello
convegno Cof1.jpg
Rendere spendibile nel minor tempo possibile la laurea nel mondo del lavoro rafforzando i rapporti di collaborazione tra l'Ateneo di Catania e le imprese, creando nuove e interessanti opportunità lavorative per i giovani laureati dell'Università etnea nell'ambito dell'imprenditoria e della ricerca. È stata questa la tematica principale della giornata sul tema "Nuove opportunità per i giovani in Sicilia: imprenditoria giovanile, ricerca e sviluppo" che si è tenuta lunedì 15 febbraio nell'aula magna del Palazzo Centrale dell'Università e durante la quale sono stati illustrati anche i dettagli dei bandi Po Fesr (Programma operativo Fondo europeo per lo sviluppo regionale) 2007/2013 sull'imprenditoria giovanile e femminile e Pon (Programma operativo nazionale) su ricerca e sviluppo.

L'evento, organizzato dal Cof (Centro orientamento e formazione), in collaborazione con il Carip (Centro per l'apprendimento ricorrente per le professioni) e il Liaison office dell'Università etnea, la sezione consulenza di Confidustria Catania e la società Jo group, si è aperto con gli indirizzi di saluto del prof. Vincenzo Perciavalle, presidente del Cof, del prof. Giuseppe Speciale, presidente del Carip e delegato del rettore al Liaison office e del dott. Luigi Suma, presidente della sezione consulenza di Confindustria Catania.

Proprio il prof. Perciavalle ha sottolineato che oggi l'università ha il dovere di non "abbandonare" i propri laureati, ma di accompagnarli nel mercato del lavoro: nasce da qui la funzione di "placement" dell'Università catanese, uno dei primi atenei a dotarsi proprio di un "Ufficio Placement" che ha, tra gli altri, il compito di interpretare le esigenze lavorative delle aziende e di identificare profili professionali adatti che, all'interno delle stesse aziende, completeranno la propria formazione. «Il momento della formazione - ha infatti spiegato Perciavalle - deve continuare anche dopo la laurea. Soprattutto in questo particolare momento di crisi economica e occupazionale, l'Ateneo diventa un punto di riferimento fondamentale di orientamento e formazione per i giovani laureati».

A questo proposito, il prof. Speciale ha spiegato come l'Università si occupi in maniera sistematica della formazione permanente e ricorrente per le professioni (per occupati e inoccupati), attività che garantisce un continuo scambio tra  mondo accademico e  settore imprenditoriale. Sul piano del trasferimento tecnologico, altro tema che coinvolge direttamente l'Ateneo, Speciale ha invece evidenziato "quanto sia fondamentale trasferire i risultati della ricerca nel nostro territorio». «Tuttavia - ha proseguito Speciale - anche se questo vuol dire scontrarsi con una certa mentalità che non riesce ad associare la figura del ricercatore a quella dell'imprenditore, l'Università di Catania riesce in questo compito anche grazie all'Ilo (Industrial Liaison office) che rende concretamente possibile l'avvicinamento del mondo della ricerca al tessuto imprenditoriale».  

Al convegno, moderato dal giornalista Orazio Vecchio, collaboratore del "Sole 24 Ore",  hanno preso parte Giuseppe Ursino, "chairman" della Jo group che ha trattato il tema "L'innovazione tecnologica come ricetta per uscire vincenti dalla crisi economica", Carmelo Pappalardo, direttore del Cof che ha discusso su "I servizi di placement universitario", Giuseppe Galati, manager della Jo consulting che ha discusso su "Po Fesr  - Obiettivo operativo 5.1.3. - Nuove Pmi. Imprenditoria giovanile e femminile", Giovanni Chiabrera, responsabile del Progetto Fixo (Formazione e innovazione per l'occupazione) Italia lavoro Spa che ha esposto una relazione dal titolo "Progetto Fixo: risultati e prospettive a sostegno dell'imprenditorialità giovanile" e Rosalba Chirieleison, funzionario di Sviluppo Italia Sicilia Spa che ha discusso la tematica dal titolo "Le misure agevolative a favore della creazione d'impresa gestite da Sviluppo Italia Sicilia".

convegno Cof2.jpg
È stato Ursino a raccontare la sua esperienza imprenditoriale siciliana che ha fatto dell'innovazione tecnologica la sua "mission": «Riuscire a vendere tecnologia da trasferire alle altre parti del mondo è possibile anche da realtà imprenditoriali del Sud Italia». Un esempio concreto di questa realtà è il progetto "E. Kristian", iniziativa che promuove il trasferimento tecnologico nel campo dell'e-learning e nella quale partner della Jo group è l'Università di Tallin (Estonia).

A evidenziare il ruolo di punta dell'Università di Catania nel settore del "placement" è stato Carmelo Pappalardo che ha evidenziato ancora una volta il ruolo fondamentale del Cof (che collabora in sinergia con molti centri di servizio dell'Ateneo, come ad esempio il Cinap-Centro per l'integrazione attiva e partecipata) e degli uffici ad esso collegati: «Grazie a questi servizi di placement per stage e tirocini e permanent job, si riducono le distanze tra Università e mondo del lavoro e, incrementando l'occupabilità, aumenta il prestigio dell'Università che amplia la gamma dei servizi offerti ai propri laureandi e laureati».

Altro strumento fondamentale che interviene attraverso le strutture degli atenei è il programma Fixo. «Alla seconda edizione del progetto - ha affermato Giovanni Chiabrera -, realizzato in accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, hanno aderito circa 70 atenei e tra questi spicca quello catanese che si è distinto per la sua attiva partecipazione. Il programma Fixo - ha proseguito Chiabrera - vuole contribuire alla riduzione dei tempi di ingresso nel mercato del lavoro dei neolaureati entro i 18 mesi dal conseguimento del titolo sul territorio nazionale, attraverso interventi volti alla qualificazione e rafforzamento dei servizi di placement al fine di renderli sostenibili e in grado di erogare in modo efficace ed efficiente servizi e strumenti, nell'ambito della filiera pubblico-privata dei servizi per il lavoro».
I dati forniti da Chiabrera confermano il risultato positivo che il progetto ha avuto e continua ad avere: lo scorso anno su 40.041 laureati iscritti ai bandi delle università, di cui 3.751 nelle università della Sicilia, solo negli atenei della nostra regione sono stati avviati 1.432 tirocini.

A concludere i lavori del convegno è stato il prof. Alfio Lombardo, con un intervento dal titolo "Ricerca e imprenditorialità: un modello vincente per il territorio catanese". Il prof. Lombardo ha ricordato che sino a qualche anno fa l'università italiana e il sistema aziendale si guardavano con sospetto. A fare eccezione in questo contesto vi era però l'Università di Catania. «La STMicroelectronics - ha dichiarato il delegato del rettore alla Ricerca, tra i principali promotori dell'evento - si è sviluppata a Catania in sinergia con lo sviluppo di vari dipartimenti del nostro Ateneo, come quello di Fisica ed Elettronica». «Oggi invece - ha proseguito Lombardo - il mondo accademico e quello imprenditoriale sono sempre più vicini: la crisi economica che ha investito tutto il sistema universitario ha fatto sì che le attività di didattica e di ricerca avessero riscontro sul territorio. In questo nuovo clima è fondamentale sfruttare le risorse messe a disposizione dai bandi Pon e Por e far crescere una nuova figura di ricercatore che, lavorando sul territorio, rafforzi il ponte tra università e imprese».

Un altro strumento messo a disposizione dall'Università di Catania, ha sottolineato il delegato alla Ricerca, è l'Osservatorio delle imprese high-tech, una struttura a carattere economico-statistico, nata nell'ambito del Progetto ICT-E1 supportato dalla Regione Sicilia e creata per instaurare sinergie tra il mondo della ricerca e le imprese del territorio catanese. L'obiettivo principale dell'Osservatorio è infatti quello di dotare il sistema etneo di strumenti di promozione e supporto alle imprese esistenti o ai progetti di imprenditorialità innovativa nell'area industriale anche attraverso la valorizzazione delle competenze e del know-how accumulato dal mondo della ricerca scientifica e tecnologica.