ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Notizie
Economia

La 'grande distribuzione' tra legalità, sviluppo e trasformazioni urbane

A Palazzo Centrale un convegno scientifico sul 'modello Catania'

 
 
15 gennaio 2010
di Giuliana Aiello - Giuseppe Melchiorri
convegno gdo 004.jpg
Il ruolo propulsivo del terziario commerciale, potente fattore di mutamento territoriale, in grado - se regolato e pianificato con idonei strumenti - di promuovere e cogliere le trasformazioni sociali ed i relativi processi di sviluppo territoriale ed economico, secondo la logica della legalità. È stato questo l'argomento al centro del convegno scientifico sul tema "Il ruolo della distribuzione commerciale nella società contemporanea. Aspetti territoriali, gestionali e socio economici" che si è tenuto venerdì 15 gennaio nell'aula magna del Palazzo Centrale dell'Università di Catania e che si è aperto con una tavola rotonda sul tema "La legalità nella gestione della distribuzione commerciale".

L'evento, promosso con il sostegno dell'Ateneo, della facoltà di Economia, del dipartimento di Economia e Metodi quantitativi, della Camera di Commercio di Catania e del Credito Siciliano, si è proposto di evidenziare, attraverso un approccio multidisciplinare e la presentazione di modelli teorici ed esperienze concrete, un quadro sufficientemente coerente ed esaustivo delle opportunità che, a livello locale, possono promuovere una gestione equilibrata delle varie forme dell'offerta commerciale.

Ad aprire il convegno sono stati gli indirizzi di saluto di Antonino Recca (rettore dell'Università di Catania), Nicola D'Agostino (componente della commissione regionale d'inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia), Guido Marletta (presidente della Corte d'appello di Catania), Vincenzo Santoro (prefetto di Catania), e Nello Catalano (vicepresidente della Provincia regionale di Catania). Sono intervenuti sull'argomento Annamaria Polimeni (prefetto vicario di Catania), il generale Ignazio Gibilaro (comandante provinciale della Guardia di Finanza di Catania), Michelangelo Patanè (procuratore aggiunto della Repubblica di Catania), Saverio Continella (vicedirettore generale del Credito Siciliano) e Gianni Cavalieri (delegato di Sicilia Federdistribuzione).

convegno gdo 006.jpg
Il convegno si è proposto di affrontare l'analisi del commercio sotto tre diversi profili. Il primo di essi, che attiene alla legalità nella gestione della distribuzione commerciale è stato discusso proprio nella prima sessione.
Nella gestione delle imprese occorre infatti- come ha sostenuto il preside di Economia Carmelo Buttà, che ha introdotto il meeting - «puntare sull'evoluzione della cultura della legalità da valore etico a fattore della produzione, divulgando il principio che economia senza legalità è diseconomia».

Anche il dott. Antonio Pogliese, dottore commercialista e presidente dell'associazione "Amici dell'Università degli Studi di Catania", che ha coordinato la sessione del convegno, ha ripreso le parole di Buttà, evidenziando l'importanza della lotta alla criminalità organizzata che accresce il proprio patrimonio attraverso la produzione di flussi monetari di provenienza illecita: «Nella distribuzione organizzata circolano grandi masse di denaro. La moneta elettronica in Sicilia ha un peso del 20-25%, il resto è massa monetaria non rintracciabile».
Oggi, purtroppo, ha proseguito Pogliese, «si pensa che tutta la grande distribuzione organizzata siciliana sia in mano alla mafia. Questo convegno vuole invece dimostrare che non è possibile generalizzare, al contrario vi sono in Sicilia alcune 'eccellenze' da valorizzare, e che anche in questo contesto esiste una cultura della legalità che si concretizza attraverso un'attenta verifica della documentazione fiscale amministrativa, favorita anche da alcune normative ad hoc, come il decreto legislativo 231/07».

«E' un dato evidente - ha affermato il generale Gibilaro nel suo intervento - che ogni nuovo fenomeno può rappresentare un fattore di crescita economica e sociale, ma al contempo può presentare un rischio concreto: essere strumentalizzato per fini illegali. Si delinea così un ciclo "economico-criminale" all'interno del quale tra i settori economici a rischio maggiore c'è proprio la grande distribuzione».

«Ad esempio- ha continuato Gibilaro- alla globalizzazione dei mercati si è affiancata la transnazionalizzazione delle organizzazioni criminali. Proprio l'imprenditore vicino ad ambienti malavitosi può condizionare soggetti pubblici in termini di concessioni, autorizzazioni, licenze e contributi finanziari che gli creano un vantaggio competitivo a danno dell'imprenditore onesto». «Per far fronte a questa situazione -ha concluso il comandate provinciale della Guardia di Finanza - occorre dunque una sinergia di interventi tra coloro che operano nel mondo dell'economia, della legalità e delle istituzioni».

convegno gdo 002.jpg
Il procuratore Patanè ha poi aggiunto, a proposito della diffusione dei centri commerciali: «La grande distribuzione organizzata, nonostante oggettivi vantaggi economici, provoca una sorta di alienazione nel consumatore che viene attratto dalle numerose offerte commerciali e incitato allo sperpero di denaro, fagocitando i piccoli commercianti e impoverendo così il centro urbano». Per questo motivo le organizzazioni criminali, non solo siciliane, puntano alla gestione diretta di queste "grandi catene del consumo"».

Continella, partendo dalla crisi economica che ha vissuto e vive il nostro Paese e in particolar modo il Mezzogiorno e che favorisce lo sviluppo della malavita, ha messo in evidenza come gli istituti bancari possano attuare politiche di controllo su alcuni reati finanziari (come quello del riciclaggio): «Negli ultimi anni le banche hanno moltiplicato le segnalazioni agli organi competenti su sospette operazioni illegali». Il vice direttore generale del Credito Siciliano ha concluso il suo intervento affermando inoltre che negli ultimi tempi la Banca d'Italia sta incrementando i controlli nella nostra isola».

A concludere la prima sessione del convegno sono stati Gianni Cavalieri e Annamaria Polimeni. Il primo ha elaborato una distinzione tra distribuzione organizzata, in mano a imprenditori locali e più facilmente soggetta all'influsso della criminalità, e grande distribuzione organizzata, in mano invece a imprenditori del Nord Italia o di altri paesi; il viceprefetto catanese ha evidenziato le responsabilità della Prefettura nel portare avanti una politica della sicurezza che possa essere terreno fertile per lo sviluppo della legalità.

convegno gdo 014.jpg
L'incontro è proseguito nel pomeriggio nell'aula magna della facoltà di Economia con la seconda sessione, coordinata dalla prof.ssa Caterina Cirelli, incentrata sull'analisi degli "spazi del consumo" nei processi di trasformazione territoriale e sociale, finalizzata alla ricerca di nuovi modelli di organizzazione spaziale, economica e sociale, in grado di adeguare il territorio alle nuove esigenze delle funzioni commerciali.

Hanno preso parte al dibattito Giandomenico Amendola (docente di Sociologia urbana nella facoltà di Architettura di Firenze), Carles Carreras i Verdaguer (docente di Geografia umana e prorettore dell'Università di Barcellona), Corinna Morandi (docente di Urbanistica al Politecnico di Milano), Giovanbattista Bufardeci (assessore al Commercio Regione siciliana), Marcello Abate (componente della giunta Confcommercio di Catania), Carlo Lo Re (giornalista di "MF Sicilia") e Stefano Tropea (direttore di Sicilia Discounts Scarl).

convegno gdo 012.jpg
Sabato 16 gennaio, sempre nell'aula magna di Economia, i lavori riprenderanno con una sessione dedicata ad un profilo specifico del commercio, ossia al ruolo che esso può ricoprire in un modello di sviluppo locale, guardando in particolare alla realtà e al patrimonio commerciale della città di Catania, in considerazione del fatto che tali risorse possono costituire un'opportunità strategica per lo sviluppo della stessa città, in grado di attirare flussi commerciali e turistici provenienti anche al di fuori dell'Isola.

Coordinati dalla prof.ssa Mariella Musumeci, interverranno il prof. Giampiero Lugli (docente di Tecnica industriale e commerciale nella facoltà di Economia di Parma), Pietro Agen (presidente della Camera di commercio di Catania), Gaetano Alioto (dirigente della Palermo Discount Srl), padre Giovanni Calcara (presidente della Commissione nazionale Domenicana giustizia pace e salvaguardia del Creato), Valentina Capone (dirigente commerciale della Gicap Messina), Paolo Galimberti (presidente di Confcommercio), Salvatore Garozzo (presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Catania), Marco Romano (docente nella facoltà di Economia), Vittorio Romano (giornalista "La Sicilia") e Francesco Tanasi (segretario nazionale Codacons).