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Facoltà

Terza edizione del Premio 'Angelo Musco'

Lettere e filosofia incoraggia la sperimentazione artistica in collaborazione con la manifestazione del comune di Milo

 
 
04 agosto 2009
di Giuseppe Sorbello
giuseppesorbello@gmail.com
da sx: Muscarà, Tropea, Carnazza, Sampognaro e Costa
da sx: Muscarà, Tropea, Carnazza, Sampognaro e Costa
Giunge quest'anno alla terza edizione il Premio "Angelo Musco", che l'amministrazione comunale di Milo ha istituito nel 2007 in collaborazione con la Provincia regionale di Catania e con la Facoltà di Lettere e filosofia del nostro Ateneo. La sera dell'8 agosto si svolgerà nella milese piazza Belvedere la cerimonia di assegnazione del Premio, articolato in tre sezioni rispettivamente dedicate al teatro, alla produzione edita e inedita di poeti e narratori, e all'impegno artistico, sociale, culturale di personaggi che si siano distinti operando nel territorio.

La fisionomia, la struttura, la funzione della sezione letteraria dell'"Angelo Musco" sono state illustrate nel corso di un incontro che ha avuto luogo lunedì mattina nell'aula magna del palazzo centrale dell'Università. Il prorettore dell'Ateneo catanese, professoressa Maria Luisa Carnazza, portando i saluti del rettore, il prof. Antonino Recca, ha introdotto la manifestazione sottolineando l'utilità di un'iniziativa destinata a valorizzare il talento e la  creatività artistica di autori degni di essere conosciuti e apprezzati dal pubblico e dalla critica. È poi intervenuto a nome del sindaco di Milo, Giuseppe Messina (trattenuto da improvvisi e urgenti impegni istituzionali), l'avvocato Francesco Sampognaro, assessore alla Cultura del comune etneo promotore dell'evento intitolato alla memoria di Musco, grande attore comico catanese che negli anni Trenta soleva ritemprarsi dalle fatiche di scena delle sue tournées invernali trascorrendo le vacanze estive nella fresca, ospitale località incastonata nelle pendici dell'Etna.

L'assessore Sampognaro ha posto l'accento sulle forti potenzialità e sul rilevante spessore propositivo del Premio, che trova la sua specificità, la sua cifra qualificante nel progetto di incentivare la creazione di opere teatrali, narrative, poetiche e di favorire l'espressione di nuovi talenti. In questa direzione, pertanto, lavora l'amministrazione comunale di Milo, nella convinzione - in varie circostanze espressa dal sindaco Messina - che la realizzazione di grandi eventi culturali possa contribuire alla crescita dell'intera comunità.

«Operando in sinergia con il Comune di Milo e con la Provincia regionale, l'Università di Catania ha consentito all'"Angelo Musco" di acquisire una notevole visibilità e di catalizzare l'attenzione di artisti, critici, studiosi, giornalisti, lettori attratti da un evento che esalta e rafforza il legame degli enti culturali e politici locali con il territorio. Lo scopo della sezione letteraria è quello di dare notorietà a voci di prosatori e poeti in via di affermazione, con il riconoscimento ufficiale da parte di una giuria qualificata e della platea, più larga, di un pubblico presso il quale incrementare le potenzialità culturali espresse dal nostro territorio». Lo ha affermato il prof. Mario Tropea, ordinario di Letteratura italiana nell'Ateneo catanese, ideatore e principale organizzatore dello spazio letterario del "Musco", e presidente della relativa giuria, alla quale afferiscono anche altri tre docenti di Letteratura italiana della nostra Università (i professori Sergio Cristaldi, Andrea Manganaro e Gisella Padovani) e l'assessore Francesco Sampognaro.
 
Tracciato un bilancio delle prime due edizioni del Premio, il prof. Tropea, parlando della presente edizione, giunta alla considerevole quota di 60 partecipanti nella sezione da lui presieduta, ha messo a fuoco i percorsi tematici abitualmente privilegiati da prosatori e poeti che alternano scavo lirico e moduli carichi di valenza sociale e politica, inclinano all'impegno civile, si ispirano a problemi generali del mondo moderno. Ma si punta, ha precisato lo studioso, «anche su una dimensione più circoscritta, regionale e paesana, oltre che su un ambito di valori, di conoscenze, cioè di civiltà, che va scomparendo e di cui i nostri poeti e narratori fissano i tratti, tramandandone validamente la conoscenza e garantendone la persistenza. Il dialetto, in questa prospettiva, ha generalmente una funzione non corrivamente folcloristica, ma di vera e propria creazione innovativa e di invenzione intensa».

La professoressa Sarah Zappulla Muscarà, ordinaria di Letteratura italiana nell'Università di Catania, è in intervenuta in qualità di presidente di giuria della sezione teatrale, soffermandosi sul particolare valore che il teatro siciliano possiede come depositario di tradizioni culturali territoriali e fortemente identitarie, teatro di cui, come ha ricordato la presidente, Angelo Musco è stato, per l'appunto, una delle più valide espressioni.
A conclusione dell'incontro, Vittorio Costa, direttore artistico della sezione teatrale, ha messo in luce l'alto numero di partecipazioni, giunte a 23, le quali includono compagnie teatrali di varie province siciliane. Una conferma indiretta sul progresso di una manifestazione, come quella milese, che ha inteso dare larga visibilità a una realtà culturale viva, ma spesso trascurata, come quella del teatro amatoriale.

Un percorso in crescita per il Premio "Angelo Musco", che ha saputo suscitare negli anni l'interesse degli appassionati di teatro e di letteratura, conseguendo, per la qualità delle opere selezionate, prestigio e risonanza a livello nazionale. L'importante iniziativa varata nel 2007 con l'impegno congiunto del Comune di Milo, della Provincia regionale e dell'Università di Catania, nel rispetto dei valori più alti e stabili della nostra tradizione culturale, occupa già una posizione di spicco nel  panorama dei premi letterari italiani.