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Notizie
Dipartimento di Neuroscienze

Progetto Gaia - Gruppo Alzheimer in attività

Presentato al Pala Arcidiacono un nuovo approccio per migliorare la qualità della vita dei pazienti con Malattia di Alzheimer

 
 
24 maggio 2009
La conferenza stampa di presentazione
La conferenza stampa di presentazione

Dalla sinergia fra alcune strutture universitarie catanesi giunge una valida proposta di sensibilizzazione verso i malati di Alzheimer: il progetto pilota Gaia, che ha adottato lo slogan "Ricerca e intervento, la scommessa della scienza dell'uomo".

Diversi i soggetti coinvolti nell'iniziativa, che è stata elaborata dal Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Catania in collaborazione con il Cus Catania - tradizionale punto di riferimento per studenti e atleti -, con il corso di laurea specialistica in Scienze e tecniche delle Attività motorie preventive e adattative della facoltà di Medicina e Chirurgia e con la Struttura didattica aggregata di Psicologia.

Il progetto è stato presentato al pubblico venerdì scorso al Pala Arcidiacono del Cus, nel corso di una conferenza stampa, alla quale sono intervenuti il direttore del Dipartimento di Neuroscienze prof. Mario Zappia, il vicepresidente del Cus dott. Aldo Amato, il presidente del Cdls in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattive prof. Vincenzo Perciavalle, il presidente della Sda di Psicologia prof. Santo Di Nuovo, e la responsabile del progetto dott.ssa Tiziana Maci.


Lo staff del progetto GAIA
Lo staff del progetto GAIA

Gaia (acrononimo di "Gruppo Alzheimer in attività") si basa su un nuovo approccio finalizzato al miglioramento della qualità di vita delle persone affette da tale patologia e dei familiari che le accudiscono.

"I pazienti richiedono infatti attenzione e assistenza continue - ha spiegato la dottoressa Maci -, con notevole impegno da parte di chi li circonda, ma conservano delle capacità che non vanno sottovalutate".

"Esercizio fisico, stimolazione cognitiva, formazione e disponibilità verso i pazienti e le loro famiglie: questi - per il prof. Zappia - sono i termini di un approccio adeguato alla malattia di Alzheimer, in una società che, come quella di oggi, necessita di forti iniziative di sensibilizzazione verso queste problematiche".


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"Per queste ragioni - ha aggiunto la dott.ssa Maci -, il progetto prevede la presa in carico dei malati e l'esercizio motorio unito alla stimolazione cognitiva, grazie ai quali potranno potenziare le loro abilità residue".

Allo scopo di venire incontro ai familiari dei pazienti, il Cus ha inoltre messo a disposizione un servizio di trasporto domiciliare, come ha ricordato il dott. Amato, sottolineando inoltre l'entusiasmo e la costanza degli studenti che hanno aderito al progetto: "Il contatto dei malati con i giovani studenti - è stato spiegato - permette, oltretutto, un confronto generazionale necessario ai fini sociali e migliora la qualità della vita grazie ad un contatto esperienziale sempre diverso".


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A tal fine, "Gaia" impegna docenti, ricercatori e tirocinanti delle strutture coinvolte, curando particolarmente la formazione professionale e la qualificazione dei diversi operatori, e perseguendo i propri obiettivi scientifici attraverso l'applicazione di specifici protocolli e rigorosi criteri di valutazione.

"Una sinergia davvero soddisfacente - ha osservato il prof. Perciavalle - tra corsi di laurea e strutture diverse, unite per valorizzare scienza e attività fisica con interventi in parallelo".


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"Va sottolineata - ha concluso il prof. Di Nuovo - l'importanza di una formazione che non è solo studio ma anche intervento pratico nei confronti di patologie poco studiate come l'Alzheimer, in grado di agevolare la creazione di nuove professionalità, altamente specializzate, capaci di svolgere un lavoro socialmente utile".