ACIREALE, 19 ottobre 2008 - Creare delle oasi ecologiche marine, aree attrezzate nelle banchine dei porti dove smaltire oli, acque nere e industriali, e tutti i rifiuti speciali prodotti dalle barche. E' la proposta lanciata dal tavolo tecnico organizzato ad Acireale, nell'ambito della manifestazione "Un Mare di tecnologie". Erano presenti i rappresentanti degli assessorati regionali alla Pesca e ai Beni culturali, Sovrintendenza del Mare, Cnr, Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, delle Cooperative di pesca e del mondo imprenditoriale.
La proposta è stata subito accolta dagli amministratori locali. Il sindaco di Acicastello, Silvia Raimondo, non solo si è detta disponibile, ma ha già individuato l'area dove far sorgere l'oasi ecologica. "L'idea nasce dalla consapevolezza scientifica - ha spiegato il presidente del Consorzio Catania Ricerche - prof. Orazio Puglisi - che scaricare in mare i rifiuti speciali è un attentato all'ecosistema marino e mette in pericolo la presenza del pesce azzurro nei nostri mari".
Nel corso del tavolo tecnico è emersa, ancora una volta, la necessità di irrigidire i controlli da parte delle Capitanerie di porto e delle polizie provinciali in difesa del mare. "Prima ancora, però - ha aggiunto Giovanni La Via, assessore all'Agricoltura della Regione siciliana che dal 2010 avrà anche la delega ala pesca - serve una campagna d'informazione e formazione per sensibilizzare tutti gli operatori sul corretto smaltimento dei rifiuti".
Su questo fronte la Provincia di Catania ha dato la sua piena disponibilità per avviare una collaborazione: "Serve l'impegno di tutti - ha dichiarato il presidente, Giuseppe Castiglione -. La manifestazione Un mare di tecnologie è la conferma che si può avviare un percorso di lavoro comune".
La manifestazione, organizzata dal Consorzio Catania Ricerche insieme con il Parco Scientifico e Tecnologico, i comuni di Acireale e Acicastello, la Cooperativa Gente di Mare, le società Spata e MCQ Sicilia in collaborazione con l'Assessorato regionale all'agricoltura e foreste, la Provincia Regionale di Catania e la Sovrintendenza del mare, si è conclusa con un convegno.
Tutti concordi: bisogna cambiare strategia. Niente più sfruttamento indiscriminato delle risorse, ma un sistema di pesca intelligente che non alteri i delicati equilibri biomarini. Ecco perché la tecnologia diventa un prezioso alleato per i pescatori.