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'Comunicazione e relazioni pubbliche'

Professioni a confronto, tra informazione pubblicità e marketing

 
 
01 dicembre 2017
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"Comunicare la comunicazione: professioni a confronto". E' l'argomento trattato nella seconda giornata del convegno su "Comunicazione e relazioni pubbliche", organizzato dalla Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Catania e dalla Ferpi- Federazione relazioni pubbliche italiane", che si è svolto nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini.

All'incontro, presieduto dal presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione Margherita Verdirame, hanno partecipato Giuseppe Idonea, editore e titolare dell'agenzia di stampa Simedit, Roberto Laurentini, direttore commerciale e marketing RL Consulting, Giancarlo Panico, consulente in relazioni pubbliche e change managment, Francesco Pira, sociologo e docente di Comunicazione e relazioni pubbliche, Marina Reitano, amministratore delegato KubeItalia, Evaristo Gallo, responsabile comunicazione Codesan Spa e Amanda Jane Succi, amministratore Ajs Communication e delegato nazionale e regionale Ferpi.
"Intorno al termine 'comunicazione' - ha esordito Margherita Verdirame- oggi c'è troppa confusione. La prima domanda che ci si pone quando parliamo del nostro corso di laurea è 'quali sono gli sbocchi lavorativi?'. E' proprio per chiarire questo quesito che abbiamo deciso di dedicare al tema delle professioni della comunicazione una giornata del convegno".

Giuseppe Idonea ha cercato di chiarire la differenza tra comunicazione e informazione: "La coesistenza di queste due attività non è mai stata pacifica. C'è ancora chi le confonde quando in realtà tra di loro c'è una differenza fondamentale: la comunicazione, infatti, è una cornice all'interno della quale si trovano diverse discipline. Una di queste è proprio l'informazione, che è appannaggio dei giornalisti". "E' pericoloso - ha concluso Idonea- quando un professionista dell'informazione vuole fare il comunicatore".
Laurentini ha invece incentrato il suo intervento su "Comunicazione e marketing". "Il marketing- ha dichiarato- è il processo di analisi e controllo delle attività volte alla creazione, prevenzione, distribuzione e vendita di idee, prodotti e servizi a consumatori e organizzazioni. Tra marketer e relatori pubblici c'è spesso polemica dettata dalla ricerca di una gerarchia tra le loro discipline. I primi sostengono che le relazioni pubbliche sono un processo del marketing mix, i secondi affermano invece che il marketing è parte del loro processo di comunicazione. In realtà, è limitativo e inutile soffermarsi su una polemica sterile come questa".

Laurentini ha concluso esponendo un trend preoccupante: "In Italia chi si vuole affacciare a queste discipline si trova a scontrarsi con un problema: le Pmi, che rappresentano il 99% delle aziende nazionali, non investono sulla comunicazione". Panico nel suo intervento ha spiegato perché le relazioni pubbliche sono fondamentali e non si può fare a meno di loro: "Oggi l'opinione pubblicata (quella gestita dai media) conta di più dell'opinione pubblica. I media influenzano la percezione di ciò che avviene. Questa situazione, oltre all'eccessiva quantità di comunicazione a cui siamo giornalmente esposti, rende necessaria l'attività di relazione pubblica, che può aiutare a sviluppare una comunicazione più sobria".
Francesco Pira ha dedicato il suo intervento allo stato della comunicazione pubblica nel nostro Paese: "Dal 2000, grazie alla legge 150 le pubbliche amministrazioni hanno un nuovo modo di gestire la comunicazione. Ora si agisce considerandola, infatti, una "relazione consapevole": si delineano i pubblici di riferimento, gli obiettivi e si agisce seguendo queste linee guida. La 150 era una legge necessaria, anche perché se si sbaglia un piano di comunicazione a pagare sono i cittadini".

Marina Reitano ha invece parlato della comunicazione pubblicitaria: "La pubblicità è una forma di comunicazione che  fa leva sulle emozioni e sui sentimenti. Un buon pubblicitario è colui che riesce a coinvolgere il consumatore facendolo sentire in sintonia con i personaggi e il tema della campagna".
Dopo l'intervento di Evaristo Gallo, a concludere la giornata è stata Amanda Succi che ha posto l'accento sul problema dell'etica del comunicatore: "Chi vuole svolgere questa professione - ha infatti affermato- deve sapere che bisogna farlo innanzitutto seguendo un codice etico e deontologico". Nella terza e ultima giornata del convegno sarà presentato il libro: "In che senso? Che cosa sono le relazioni pubbliche".