Si è tenuta questa mattina nell'aula magna di Palazzo Centrale dell'Università di Catania, la cerimonia di consegna degli attestati del master di secondo livello in "Tutela, valorizzazione e promozione dei beni culturali e paesaggistici", coordinato dal prof. Enrico Iachello, preside della facoltà etnea di Lettere e filosofia.
A ricevere le pergamene dai responsabili del corso, organizzato dal Centro orientamento e formazione (Cof) dell'Ateneo in collaborazione con il Consorzio universitario Archimede di Siracusa, sono stati i dottori Valeria Alescio, Tindaro Dario Allegra, Stefania Armone, Giuseppa Casalotto, Stefania Coscia, Santino Alessandro Cugno, Francesca Di Franco, Katia Barbara Fazio, Maria Catena Fiscella, Daniela Fusto, Rosaria Longo Minnolo, Alessandra Mercurio, Maria Novello, Rosaria Carmela Sanfilippo, Gartano Scarlata, Pamela Sortino, Noemi Tranchina, Carla Urso e Alessandra Vitale.
Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, il coordinatore del master Enrico Iachello, la prof.ssa Romilda Rizzo, ordinario di Scienza delle Finanze nell'Università di Catania e il prof. Vincenzo Perciavalle, presidente del Cof.
Il corso ha inteso formare specialisti nella conservazione e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali che, insieme ad una solida preparazione economica e giuridica, abbiano acquisito anche una preparazione di base in campo storico-artistico e la conoscenza delle principali metodologie scientifiche e tecnologiche di intervento per la tutela dei beni culturali. In altre parole, una figura professionale capace di avere una visione completa delle problematiche in materia di beni culturali, di valutare le implicazioni economiche o giuridiche, i limiti tecnici o dal punto di vista dei fondi disponibili, le possibilità e i rischi connessi ad un singolo intervento.
La figura professionale formata dal Master può soddisfare almeno due tipi di esigenze presenti sul mercato. La prima concerne figure in grado di condividere il processo di formazione delle decisioni e di fornire consulenze al decisore pubblico (statale, regionale, locale) nella definizione delle strategie e delle politiche di intervento avendo consapevolezza degli effetti economici degli interventi in materia di beni culturali e paesaggistici e delle loro ricadute sullo sviluppo del territorio. La seconda, invece, riguarda figure che operino all'interno delle istituzioni stesse (Soprintendenze, musei, aree archeologiche) e che siano in grado di cogliere i nessi tra conservazione, valorizzazione e fruizione e che, nello stesso tempo, riescano a facilitare la pianificazione ed il coordinamento degli interventi.