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Scuola Superiore di Catania

Ssc, appello al Ministro dei direttori delle altre Scuole superiori italiane

Una lettera alla Gelmini firmata da Settis, Carrozza e Fantoni

 
 
01 dicembre 2017

A fianco della Scuola Superiore di Catania sono scesi anche i direttori delle Scuole Superiori a Statuto Speciale di più antica e consolidata tradizione: la Normale di Pisa, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (Sissa).

"Illustre Ministro - hanno scritto Salvatore Settis, Maria Chiara Carrozza e Stefano Fantoni lo scorso 5 agosto - intendiamo esprimerle la nostra preoccupazione per la sorte della Scuola Superiore di Catania. Essa è nata nel 1998 in seguito ad accordo di programma tra il Ministero e l'Università di Catania e ha da allora operato in via sperimentale ispirandosi al modello delle Scuole pisane (Scuola Normale e Sant'Anna); a tal titolo, dal gennaio 2000 ha fatto parte della rete delle Scuole Superiori a Statuto Speciale (SSSS). Dal 2004, essa è stata istituzionalizzata all'interno dell'Università di Catania ed ha ricevuto il relativo finanziamento nel triennio 2004-2006 in attesa di un processo di accreditamento da parte del Miur alla fine di detto periodo".

"Nonostante le positive valutazioni (ultima quella del Cnvsu del 2008) - prosegue la missiva - ci risulta che il Ministero non ha provveduto negli ultimi anni al suddetto accreditamento, e che pertanto la Scuola è rimasta senza finanziamenti ministeriali, mentre il Senato accademico dell'Università di Catania ne ha proposto la trasformazione in una Istituzione autonoma. In mancanza di adeguati provvedimenti, nonostante le sinergie già presenti con la Regione, la Scuola Superiore di Catania non sarà in grado di proseguire le proprie attività. Senza certo volerci sostituire ai processi decisionali in capo al Suo Ministero, ci permettiamo tuttavia di sottolineare che, dopo una pluriennale esperienza della quale abbiamo avuto modo di constatare gli esiti positivi e che ha suscitato legittime speranze e attese, l'eventuale fine dell'esperienza della Scuola Superiore di Catania sarebbe un segnale negativo non solo per le Università meridionali che hanno espresso il proprio diretto interesse (Catania, Palermo, Messina, Calabria e Napoli II), ma anche per il Paese".

"Nell'esprimere questa preoccupazione, Signor Ministro, - si conclude l'appello dei direttori di Normale, Sant'Anna e Sissa - confidiamo che Ella voglia individuare i tempi, i modi e le alternative (coi relativi, necessari finanziamenti) per assicurare la prosecuzione e la crescita dell'esperienza della Scuola Superiore di Catania come parte di un sistema nazionale di Scuole Superiori a Statuto Speciale".