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Laurea honoris causa in Medicina a Margaret Foti

Riconoscimento alla chief executive officer dell'Associazione americana per la ricerca sul cancro

 
 
04 luglio 2008
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"Nonostante i notevoli progressi scientifici, il numero di nuovi casi di cancro e di decessi in tutto il mondo sta aumentando notevolmente. Noi siamo ora più che mai convinti che, in futuro, per ottenere grandi risultati nella lotta contro questa malattia, saranno necessarie nuove risorse umane e finanziarie". L'appello a "serrare le fila" nella lotta ai tumori è stato pronunciato oggi pomeriggio da Margaret Foti, Chief Executive Officer dell'America Association for Cancer Research, una delle più prestigiose istituzioni scientifiche statunitensi che si occupa a livello globale della ricerca per sconfiggere il cancro, che ha ricevuto la laurea honoris causa in Medicina e chirurgia da parte dell'Università di Catania.

La cerimonia solenne è stata aperta dal rettore Antonino Recca, che - prima di consegnare all'illustre ospite l'anello con lo stemma dell'Università etnea, il "volumen scientiae" (un testo del medico greco Galeno) e la pergamena di laurea istoriata - ha sottolineato come la dottoressa Foti possa costituire "un modello, anche di entusiasmo, per i ricercatori, in generale, e soprattutto per i giovani, specie in un momento in cui la ricerca scientifica è penalizzata dai tagli di risorse".


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Successivamente il delegato del preside della facoltà di Medicina, il prof. Gaetano Catania, ha dato lettura delle motivazioni del conferimento e la prof.ssa Franca Stivala, ordinario di Patologia generale, ha evidenziato nella sua laudatio, ripercorrendo il ricco curriculum scientifico e professionale di Margaret Foti, quanto «l'impegno e la disponibilità con i quali ha svolto, e continua a svolgere, il suo alto incarico siano esemplari per far comprendere ai ricercatori e ai profani la necessità della ricerca per combattere il cancro: la sua appassionata dedizione allo studio e la sua folgorante intuizione di abbattere le frontiere della ricerca tra gli scienziati, coinvolgendo insieme tutte le componenti culturali e istituzionali della società civile, hanno dato amplificato l'attenzione attorno al "problema cancro"».


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"Gli stati di tutto il mondo - ha affermato la Foti nella sua lectio doctoralis - devono manifestare un maggiore impegno per la cura e la prevenzione di questa malattia, che in pochi anni diventerà la prima causa di morte negli Usa e nel resto del mondo, se  non si rivolge un maggiore interesse alla ricerca. Nel corso degli ultimi 30 anni si sono fatti notevoli progressi nella ricerca di base e nella scoperta di nuove tecnologie che possono essere utilizzate per la diagnosi precoce, per la validazione di biomarcatori, per le terapie farmacologiche mirate e personalizzate. C'è ottimismo nel mondo scientifico, ma occorrono ancora infrastrutture molto costose e nuovi strumenti. E naturalmente, abbiamo bisogno di continuare ad esaltare gli sforzi e la determinazione della società civile in tutto il mondo nella lotta contro questa malattia. Insieme abbiamo il potere di cambiare il volto del cancro".

La dottoressa Foti ha poi ricevuto una targa dal presidente della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) della sezione di Catania e un altro riconoscimento dal sindaco di Riposto, paese di cui la famiglia della scienziata di Philadelphia è originaria.