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Notizie
Decennale SSC

La "cantantessa" e gli studenti

Incontro nell'aula magna di Agraria fra Carmen Consoli e gli allievi delle scuole catanesi

 
 
20 maggio 2008
di Giuseppe Melchiorri
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"In questi dieci anni, la Scuola Superiore di Catania si è distinta dagli altri centri di eccellenza perché fin dal primo anno della sua nascita i nostri studenti hanno coniugato la loro attività di studio con quella di ricerca. I nostri ragazzi non sono solamente dei consumatori di conoscenza, ma anche dei produttori". Sono le parole con le quali Enrico Rizzarelli, presidente della Scuola Superiore di Catania ha aperto la giornata organizzata in occasione del decennale della Scuola stessa e che si è svolta martedì 20 maggio alla facoltà di Agraria, esattamente dieci anni dopo la firma del protocollo d'intesa che ha posto le basi della struttura d'eccellenza catanese.

Ospite d'onore dell'incontro, a cui hanno partecipato gli allievi ed ex-allievi della scuola e gli alunni di qualche istituto superiore di Catania e provincia, è stata la cantate catanese Carmen Consoli, che ha parlato al pubblico sul tema "La Scuola: ricerca e creatività". "Abbiamo scelto Carmen - ha continuato Rizzarelli - poiché lei rappresenta in pieno il tema scelto per questa mattinata: con la sua creatività, la sua arte e la sua musica ha, infatti, dato lustro alla nostra città"."La Scuola Superiore - ha concluso il presidente - ha da sempre un obiettivo ambizioso: essere il polo di eccellenza di riferimento per tutto il Mediterraneo. E' per questa ragione che, per statuto, il 10% dei posti della Scuola sono destinati a studenti stranieri; allo stesso modo, dato che la ricerca si arricchisce con la mobilità, molti dei nostri diplomati alla fine del loro percorso passano un periodo di studio e di specializzazione in alcune delle più importanti Università del mondo".

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Dopo i saluti del preside della facoltà di Ingegneria dell'Università di Catania Luigi Fortuna, in rappresentanza del rettore Antonino Recca, ha preso la parola la "cantantessa" che ha risposto alle domande di Giovanna Cosenza, docente di Semiotica all'Università di Bologna. "Per emergere - ha affermato Carmen Consoli - il talento e la creatività sono caratteristiche necessarie ma non sufficienti. Per svolgere qualsiasi tipo di attività artistica bisogna essere talentuosi e creativi; ma a queste peculiarità si devono accompagnare lo studio, il sudore e la fatica. Io stessa ogni giorno studio musica circa 4 ore. Analogamente, non basta essere laureati per avere cultura, è necessaria invece una formazione perenne".

"La conoscenza e la cultura - ha continuato la "cantantessa" - permettono di crescere innovarsi. Questo è per me il segreto del successo, ed è anche il motivo per il quale sono sempre alla ricerca di nuove forme di musicalità". Tra queste, il recupero delle melodie tradizionali della Sicilia: "Questa è la mia terra ed ha un pregio straordinario: la sua cultura è frutto di diverse contaminazioni. La Sicilia rappresenta per sua stessa natura la diversità culturale che io racconto nelle mie canzoni; l'arte può insegnarci la tolleranza e il rispetto delle alterità, e io vorrei tanto trasmettere questo messaggio a chi ascolta la mia musica".


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L'intervento della cantautrice catanese si è concluso con un passaggio su un tema molto attuale come lo stato della ricerca in Italia: "Le istituzioni spesso non aiutano lo sviluppo della ricerca. E questo ha portato a problemi gravi come quello della fuga di cervelli". L'incontro ha visto anche gli interventi di alcuni allievi ed ex allievi della Scuola: "Grazie a questa esperienza abbiamo trovato tanti stimoli e tante opportunità", ha detto Calogero Presti, presidente dell'Associazione ex alunni della Scuola Superiore.

Ha aggiunto la "matricola" Alessandro Manna: "E' straordinaria la sensazione di fare parte di una comunità: tutti si aiutano a vicenda e tutti danno il loro contributo per risolvere i problemi quotidiani". Gli ha fatto eco la neo-diplomata Federica Ficicchia: "Siamo una squadra, dove tutti gioiamo per i successi degli altri e ci addoloriamo per gli insuccessi. Non c'è competizione, solo rispetto e amicizia".