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Facoltà

Giurisprudenza, due candidati a preside

Sono Vincenzo Di Cataldo e Mario Barcellona. Mercoledì pomeriggio hanno presentato i programmi in consiglio di facoltà. Si vota martedì 8 aprile

 
 
02 aprile 2008
di U.S.
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Sono Vincenzo Di Cataldo, 58 anni, ordinario di Diritto commerciale e attuale direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali "Antonino Galati", e Mario Barcellona, 63 anni, ordinario di Istituzioni di diritto privato (nella foto a fianco insieme con il Decano Manlio Bellomo e il segretario del cdf Orazio Condorelli), i due candidati alla carica di preside della Facoltà di Giurisprudenza per lo scorcio di triennio 2005/2006 - 2007-08 e per il triennio accademico 2008/09-2010/11.

La prima tornata di votazioni, per la quale occorrerà conquistare la maggioranza assoluta dei 95 aventi diritto (95 in totale: 81 tra docenti, assistenti e ricercatori confermati, 5 rappresentanti del personale, 9 rappresentanti degli studenti) si terrà martedì 8 aprile. Eventuali altre votazioni - sempre a maggioranza assoluta - sono fissate per il 15 e il 18 aprile. Se sarà necessario un ballottaggio, questo si terrà il 22 aprile.

I due aspiranti alla successione del preside dimissionario, l'ordinario di Diritto costituzionale Luigi Arcidiacono, che ha retto la facoltà per quasi due mandati, hanno presentato ieri pomeriggio i propri programmi nel corso di un'affollata seduta del consiglio di facoltà, convocata - come da regolamento generale d'Ateneo - dal Decano della facoltà, il prof. Manlio Bellomo, che ha voluto assicurare la massima partecipazione possibile, estendendo l'invito anche al personale tecnico-amministrativo, agli studenti e ai mezzi d'informazione.


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"Riprogettare la facoltà di Giurisprudenza - ha affermato Di Cataldo(foto a sinistra) - oggi è quanto mai difficile, poiché il panorama legislativo nazionale in materia di università è a dir poco confuso, le stese tradizionali professioni legali e tutti gli altri sbocchi occupazionali in generale sono in crisi". "Dobbiamo chiederci quindi a cosa serve oggi questa facoltà - ha proseguito, ponendo l'accento sulla carenza di aule, sul reclutamento dei docenti, "che condizionano pesantemente la nostra offerta didattica", sugli abbandoni e sulla necessità di potenziare l'orientamento e il tutorato. Per Di Cataldo, bisogna pensare anche a dei corsi di scrittura per i laureandi - "uno strumento decisivo per l'ingresso nel mondo del lavoro" - e a corsi in lingua straniera, con particolare riferimento agli studi giuridici: "Ma al tempo stesso, dobbiamo incoraggiare i nostri studenti e dottorandi a compiere esperienze all'estero e imparare a dare maggiore visibilità alla nostra ricerca".


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Barcellona(foto a destra) ha ricordato i tempi in cui "la facoltà catanese, grazie anche ai suoi prestigiosi maestri di settori disciplinari fondamentali, svolgeva, almeno dalla metà degli anni '60, un ruolo sociale di primaria importanza, quello di offrire una prospettiva di ingresso nel mercato del lavoro a masse sempre crescenti di gioventù meridionale". Oggi, invece, è soprattutto il variegato mondo della formazione post-laurea, ha osservato il docente, che svolge il compito di selezionare e trasmettere le competenze professionali e di veicolare l'ingresso nel mondo del lavoro, "catturando di fatto i nostri laureati più ambiziosi. Non possiamo correre il rischio di perdere questa funzione di promozione sociale, e ciò passa soprattutto dalla capacità di avviare processi di internazionalizzazione, di ampliare l'offerta formativa post-laurea, potenziando anche la promozione dell'inserimento lavorativo, e rimodulando e rendendo più efficace, al tempo stesso, il percorso di studi pre-laurea".

Altri punti programmatici dei discorsi dei candidati sono stati infine dedicati alla valorizzazione del personale, al rapporto con gli ordini professionali, ai problemi delle strutture cittadine della facoltà e a quelli delle sedi decentrate, alla valutazione, alla governance e ai rapporti con il consiglio di facoltà e con l'amministrazione centrale dell'ateneo.