, organizzate dal CeDoc (Centro di Documentazione e Studi sulle Organizzazioni complesse ed i Sistemi Locali) dell'Università di Catania e dal Laboratorio Ecomusei della Regione Piemonte, è stata resa pubblica la Carta di Catania.

La Carta di Catania, di cui proponiamo di seguito il testo integrale, è stata redatta dai presenti alla seconda giornata dell'Ecomuseo, aperta non solo ai rappresentanti degli Ecomusei di diverse regioni italiane e agli addetti ai lavori, ma al pubblico generico, con una modalità di partecipazione democratica che è nel pieno spirito di ciò che la carta definisce per Ecomuseo: una pratica partecipata di valorizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale, elaborata e sviluppata da un soggetto organizzato, espressione di una comunità locale, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, non assimilabile a tipologie museali quali il museo diffuso, il museo etnoantropologico o le reti museali.

Insieme alla definizione di Ecomuseo, la Carta individua il ruolo che le Regioni dovrebbero avere nel riconoscere, non istituire, gli Ecomusei e nel definire delle linee guida di indirizzo nel settore.

Tra i redattori della Carta annoveriamo Hughes De Varine, colui che coniò negli anni '70 il termine "Ecomuseo", nonché autorevole fondatore della Nuova Museologia, Daniele Jallà, Presidente ICOM Italia, Gesualdo Campo, Sovrintendente ai BB.CC.AA. di Catania, dirigenti e collaboratori del Laboratorio Ecomusei della Regione Piemonte, il Direttore del CeDoc, il prof. Renato D'Amico e i suoi collaboratori, svariati direttori di musei regionali e dirigenti di alcune Regioni.


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La Regione Molise, presente con suoi rappresentanti  alla giornata del 13 ottobre, ha gia presentato una proposta di legge sugli Ecomusei, che ha superato il vaglio alla IV Commissione Consigliare in Molise. Secondo quanto ha dichiarato all'apertura delle Giornate dell'Ecomuseo l'assessore ai Beni culturali e ambientali e alla Pubblica istruzione della Regione Siciliana, l'on. Lino Leanza, si attende adesso che anche la Regione faccia altrettanto.

La Carta di Catania è inoltre propedeutica alla costituzione di un Coordinamento Nazionale degli Ecomusei, che sarà oggetto di un prossimo incontro tra amministratori del patrimonio culturale e addetti ai lavori nella prossima primavera. Si prevede che a breve la Carta di Catania venga trasmessa alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, e proposta, a cura della Regione Basilicata, al Tavolo istituzionale Stato-Regioni sui Beni Culturali per la sua implementazione.





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