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Ateneo

Assemblea, confronto sui problemi attuali e idee per il futuro

Intenso dibattito nell'aula magna della Facoltà di Agraria. Dalla platea preoccupazioni condivise per i sacrifici legati alle risorse decrescenti

 
 
27 febbraio 2008
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La 'spina nel fianco' delle risorse statali perennemente decrescenti, i progetti per l'internazionalizzazione e per la realizzazione di nuova edilizia, i sacrifici da affrontare con spirito di solidarietà e con una "visione d'ateneo e non di area" per riequilibrare la dotazione di docenti e personale fra le varie strutture e procedere alla riorganizzazione dei corsi di studio, gli interventi per la stabilizzazione del precariato, rapporto con le sedi decentrate, l'attenzione per gli studenti, "che non debbono mai essere considerati in alcun modo un 'incidente di percorso'".

Sono stati principalmente questi gli argomenti al centro dell'assemblea d'Ateneo che si è tenuta ieri pomeriggio nell'aula magna della facoltà di Agraria: un appuntamento che il rettore Antonino Recca, che aveva accanto il prorettore Antonio Pioletti e il direttore amministrativo Federico Portoghese, ha convocato, come ha promesso di fare periodicamente sin dall'atto del suo insediamento, per illustrare i traguardi finora raggiunti dalla sua amministrazione, per mettere al corrente l'intera comunità universitaria dei problemi da affrontare quotidianamente nella gestione di un'istituzione accademica come quella catanese, che può contare su quasi 70 mila studenti e circa 5000 tra docenti e dipendenti tecnici-amministrativi, e soprattutto per raccogliere proposte e suggerimenti utili ad aggiornare il programma e proseguire con efficacia nell'azione amministrativa avviata alla fine del 2006.


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"Ancora una volta - ha premesso il rettore all'inizio del suo intervento - dobbiamo riconoscere che finché il governo non si farà carico della copertura degli aumenti stipendiali del personale universitario, che al momento continua a gravare in maniera ingente sulle spese degli atenei, non saremo in grado di pensare ad uno sviluppo adeguato per la nostra offerta didattica, dovendo fare i conti con il bilancino per ripartire in maniera oculata le esigue risorse che ci provengono dai pensionamenti solamente per poter pagare gli stipendi di chi rimane ancora in attività". Da qui la necessità di riequilibrare i cosiddetti "punti-organico" a vantaggio di quelle aree disciplinari o di quelle facoltà che hanno un rapporto docenti-studenti più sfavorevole, anche se questo crea spesso malcontenti: "Abbiamo l'obbligo di spendere bene - ha insistito Recca -, altrimenti saremmo costretti, a lungo andare, a chiudere parecchi corsi".

Il rettore ha anche informato sul lavoro fin qui condotto dalle commissioni per la didattica, che ha predisposto una bozza di regolamento didattico d'ateneo - propedeutica alla riorganizzazione delle classi di laurea imposta dalla riforma Mussi -, e per la ricerca, la quale sta varando criteri per la ripartizione dei finanziamenti che tengano conto, in prospettiva, delle "performance" dei vari gruppi di ricerca, anticipando inoltre alcuni dati e cifre che saranno illustrati per esteso sabato prossimo nel suo discorso inaugurale dell'anno accademico e messi a disposizione di tutti - già nella stessa mattinata - sul sito del Bollettino d'Ateneo.


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"Abbiamo cercato di adottare dei provvedimenti condivisi, specie se 'dolorosi' - ha sottolineato ancora il rettore, citando la proficua collaborazione degli organi collegiali, dei dirigenti e del personale dell'ateneo - ricorrendo ad una tempistica graduale per non risultare traumatica. Ma tutte le componenti dovranno far sempre più propria una visione globale delle esigenze dell'ateneo, abbandonando le ottiche di parte, se davvero vogliamo rilanciare la nostra istituzione".

Un altro dei punti di forza evidenziati da Recca e Pioletti è stato l'avvio del processo di stabilizzazione per le diverse 'platee' di precari presenti nell'Università etnea: "Siamo stati il primo ateneo in Italia a stabilizzare diversi dipendenti a tempo determinato - hanno affermato -, e ci siamo subito impegnati per rafforzare la posizione di numerosi lavoratori ex Asu e Puc. Siamo orgogliosi di questa scelta e continueremo in questa direzione, sperando di poter avere altri strumenti legislativi e finanziari a nostra disposizione". Prima di lasciare spazio agli interventi dal pubblico, che hanno ricevuto tutti puntuale risposta, Recca ha annunciato la fresca approvazione del progetto esecutivo per la cosiddetta Torre Biologica, che dovrebbe sorgere nella zona di Santa Sofia, ospitando - una volta conclusi i lavori - numerose strutture didattiche e di ricerca attualmente sparse per la città, e il prossimo avvio delle attività del Politecnico del Mediterraneo.