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Sanità universitaria

Policlinici Sicilia, protocolli rettori-assessorato


 
 
21 febbraio 2008
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SANITA': POLICLINICI SICILIA, PROTOCOLLI RETTORI-ASSESSORATO
PALERMO
(ANSA) - PALERMO, 21 FEB - Applicazione del contratto universitario a tutto il personale tecnico-amministrativo non dirigente in servizio a oggi al Policlinico, nuovi criteri per la nomina del direttore generale, rafforzamento del ruolo dell'azienda ospedaliera nella definizione dei piani sanitari regionali. Ed esclusione del Policlinico di Palermo, così come degli altri Policlinici siciliani, dalla rimodulazione dei posti letto prevista per le altre strutture ospedaliere.

Sono i contenuti dell'accordo firmato dall'assessore alla Sanità Roberto Lagalla e dal rettore dell'Università Giuseppe Silvestri. Nella stessa occasione sono stati siglati analoghi protocolli, ognuno con le specificità, con gli Atenei di Catania e di Messina.

Adesso il protocollo d'intesa sarà inviato al ministero della Sanità e infine pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione. (ANSA).

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Firmato protocollo d'intesa tra la Regione e le Università siciliane, si ridefiniscono i rapporti tra il sistema sanitario e le Facoltà di Medicina

Nuova pagina nei rapporti fra la Regione siciliana e Università per quanto riguarda l'attività assistenziale condotta nei tre Policlinici universitari dell'Isola. Venerdì scorso, nella sede dell'Assessorato regionale della sanità, l'assessore Roberto Lagalla e i rettori Antonino Recca (Università di Catania), Giuseppe Silvestri (Palermo) e Francesco Tomasello (Messina) hanno sottoscritto le convenzioni-quadro che definiscono i rapporti di collaborazione tra le strutture sanitarie degli atenei e l'ente regionale, individuando competenze e obiettivi, anche nell'ambito della programmazione nazionale e regionale, in modo da assicurarne la funzionalità e la coerenza con le esigenze della didattica e della ricerca.

Particolare soddisfazione esprime il dimissionario Assessore alla sanità, Roberto Lagalla, il quale dichiara che: "Sono oltremodo lieto che, a conclusione del mio mandato, sia stato possibile definire il rinnovo dei protocolli d'intesa con i Policlinici universitari. Il testo è coerente con la programmazione regionale, conferma il ruolo peculiare degli ospedali universitari ed è rispettoso dell'autonomia degli Atenei. Inoltre vengono esplicitate norme chiare in materia contrattuale e di gestione del personale, il che conclude positivamente anche il confronto produttivamente svolto con le organizzazioni sindacali".

Le università - si legge nell'articolo 1 della convenzione - in ragione dell'alto livello di preparazione scientifico tecnica dei suoi docenti, assicura, con le sue strutture e con il suo personale tecnico, amministrativo e sanitario, un rilevante apporto al più efficace perseguimento della fianlità assistenziale curativa. A chiare lettere si specifica pertanto che nelle Facoltà di Medicina e chirurgia, il fine didattico scientifico dell'Università è connesso al fine assistenziale del servizio sanitario nazionale, considerata la stretta connessione tecnica fra insegnamento clinico e cura degli ammalati ed il comune obiettivo di qualità e potenziamento della formazione del personale medico e sanitario, dello sviluppo della ricerca medica e della qualità del servizio sanitario pubblico.

Da qui l'impegno a informarsi e consultarsi reciprocamente, in particolare sulle determinazioni che abbiano influenza sull'esercizio integrato delle rispettive attività, "garantendo la piena responsabilizzazione di tutte le strutture interessate nella realizzazione di quanto attribuito alle relative competenze, conformemente ai tempi ed agli obiettivi concordati".

Nello specifico, per quanto riguarda la programmazione sanitaria, l'Università contribuirà alla elaborazione dei piani sanitari regionali, alla definizione degli indirizzi di politica sanitaria e di ricerca, di programmi di intervento e di modelli organizzativi delle strutture e delle attività assistenziali necessarie allo svolgimento della formazione e della ricerca. La Regione terrà quindi conto, nella elaborazione e nella stesura di proposte per la formulazione del Piano sanitario regionale o di altri documenti o progetti concernenti la programmazione attuativa regionale e locale, dei programmi di sviluppo delle Facoltà di Medicina e dei corsi di studio e delle intese raggiunte con i singoli atenei circa le attività di didattica e di ricerca in campo medico, che saranno elaborate da una commissione paritetica Regione-Università, composta da 6 membri, tre nominati dall'assessorato e tre dai rettori.

Ma il dialogo e la concertazione si rafforzano anche nell'ambito dei rapporti tra la Facoltà di Medicina e chirurgia e le aziende ospedaliero-universitarie di riferimento: per quanto riguarda l'Università di Catania, oltre ovviamente all'Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico "Gaspare Rodolico", attraverso cui si realizza in maniera prioritaria la collaborazione tra il Servizio sanitario regionale e l'Ateneo -anche l'azienda "Garibaldi-San Luigi - Currò - Tomaselli", il "Vittorio Emanuele - Ferrarotto e Santo Bambino", il "Cannizzaro", l'Asl 3 di Catania e l'Asl 7 di Ragusa, l'azienda Ompa di Ragusa, dove hanno sede specifiche strutture essenziali per l'attività didattica. Queste ultime aziende - è scritto nella convenzione - potranno divenire sede di sperimentazione organizzativa e gestionale nei rapporti Regione-Università, anche per quanto concerne interventi di collaborazione con privati (onlus o altre strutture sanitarie, pubbliche o private accreditate nelle quali svolgere attività assistenziali essenziali ai fini didattici e formativi).

Il protocollo stabilisce infatti i parametri per l'individuazione delle attività assistenziali coerenti e necessarie allo svolgimento delle funzioni istituzionali di didattica e ricerca dell'Università (incluse le funzioni di supporto allo svolgimento dei corsi di specializzazione, dei nuovi corsi di laurea delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione), per tipologia e volume, che fanno riferimento al numero degli iscritti al primo anno del cdl in Medicina e chirurgia, e inoltre all'attività del personale universitario sia nei settori ordinari, sia in quelli di natura sperimentale ed innovativa. Viene determinato anche il numero dei posti letto per le strutture di degenza, in rapporto al numero degli iscritti al primo anno del corso di laurea in Medicina nel 2006-2007 (3 posti letto per ogni studente + 1,5 posti-letto per studente, in riferimento all'ulteriore fabbisogno delle attività individuate dall'art. 7 del Dpcm 24 maggio 2001).

Tra le novità previste dal protocollo, si evidenziano, in particolare, le procedure da seguire per la nomina del Direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria. Il rettore dovrà, in questo senso, far pervenire all'assessore una terna di candidati, scelti tra gli iscritti all'elenco degli aspiranti idonei alla nomina a Direttore generale delle Asl e delle aziende ospedaliere della Regione; il manager dovrà essere nominato dalla Regione, nell'ambito della rosa proposta dall'Università, entro trenta giorni, indicando - in caso di mancato accoglimento della proposta - una rosa alternativa da proporre al gradimento del rettore.

Il protocollo contiene infine specifiche prescrizioni per quanto riguarda i Dipartimenti ad attività integrata (Dai), gli altri organismi direttivi (collegio sindacale e organo d'indirizzo), l'atto aziendale, il personale e i docenti universitari, il trattamento economico, la formazione degli specializzandi e del personale infermieristico, l'apporto delle Università al sostentamento delle aziende, il finanziamento regionale e la compartecipazione ai risultati di gestione.