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Facoltà

Quale futuro per i laureati in Scienze della formazione?

Seminario di Nicola Tranfaglia nell'ambito del ciclo "La comunità educante"

 
 
11 dicembre 2007
di Alfio Russo
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Il futuro dei laureati in Scienze della formazione? Roseo a metà. Se da Roma giungono voci un po' preoccupanti, da Palermo per i laureati in "Educatore dell'Infanzia" della facoltà etnea di Scienze della Formazione arrivano notizie rassicuranti. E' in dirittura d'arrivo il decreto dell'assessore regionale alle Politiche per la famiglia, Paolo Colianni, che prevede per i laureati del corso di laurea in "Educatore dell'Infanzia" della facoltà dell'Ateneo di Catania una priorità assoluta nelle graduatorie predisposte per gli incarichi nelle scuole della pre-infanzia. Una notizia annunciata dalla preside della facoltà di Scienze della formazione, Febronia Elia - nel corso del convegno sul tema "Il futuro della facoltà di Scienze della formazione", ospitato lunedì pomeriggio nell'aula magna della facoltà -, che fa sorridere a metà i 500 iscritti nel cdl in Educatore dell'Infanzia. Proprio gli studenti, infatti, chiedevano di poter insegnare nelle scuole di grado superiore alla pre-infanzia, al momento prerogativa esclusiva dell'Ateneo di Palermo il cui corso di laurea specialistico è a numero chiuso. In compenso hanno ottenuto la priorità per insegnare negli istituti della pre-infanzia.

Si spengono così, dopo mesi di polemiche e proteste, ma anche di incontri tra l'Ateneo e la Regione, l'annosa questione sorta dopo la riforma ministeriale del 2001 che non ha concesso alla facoltà etnea il corso di laurea specialistico in materia di insegnamento nelle scuole di grado superiore alla pre-infanzia.


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"L'assessore Colianni mi ha informata del decreto" ha detto la preside Elia. Ma questa notizia rappresenta soltanto l'unica nota positiva rispetto alle voci che arrivano da Roma sul futuro delle facoltà di Scienze della formazione e dei suoi 100 mila iscritti.

Nicola Tranfaglia - past-preside della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Torino, storico e membro della commissione Cultura in Parlamento - ha evidenziato che "il futuro degli studenti di Scienze della formazione è legato alle decisioni del Governo sulla formazione degli insegnanti". "Un tema su cui manca una proposta precisa che aspettiamo con ansia - ha aggiunto Tranfaglia -, al momento stiamo cercando di non far includere in Finanziaria un articolo che prevede verifiche continue per i futuri insegnanti".

Sulla questione la preside Elia ha sottolineato che "i problemi per gli studenti delle facoltà di Scienze della formazione sono tantissimi vista anche la rottura netta tra istituzioni scolastiche primarie e secondarie e le Università. Occorre una articolazione migliore delle facoltà di Scienze della formazione".


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Il pro-rettore Antonio Pioletti, invece, ha messo in evidenza "il forte impegno dell'Ateneo di Catania per la risoluzione delle problematiche della facoltà di Scienze della formazione sempre al centro dell'attenzione dell'amministrazione centrale". Ma anche sottolineato "le difficoltà delle facoltà nella organizzazione dei corsi di laurea". "Da un lato - ha detto Pioletti -, viene richiesto l'aumento del numero dei laureati per allinearci alla media europea, dall'altro si deve ridurre il numero dei corsi di laurea e non si deve far ricorso al numero programmato. Il tutto senza un aumento delle risorse finanziarie. Personalmente sono stato contrario alla proliferazione dei corsi di laurea, ma occorre oggi prestare molta attenzione alle verifiche del '3+2' soprattutto per le facoltà umanistiche".