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Il futuro delle professioni nel contesto europeo

A Scienze politiche seminario con il vicepresidente Cnel Giuseppe Acocella

 
 
19 novembre 2007
di Giuliana Aiello
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"L'Università è il luogo per antonomasia dove si può discutere sulle questioni legate all'etica e al problema europeo della liberalizzazione delle professioni, fuori da un ambito strettamente politico, piuttosto invece specialistico. Sono proprio gli atenei che restano, in un paese in cui  gli ordini professionali e le associazioni relative alle nuove professioni registrano quasi due milioni di iscrizioni, gli ambienti adatti nei quali si può discutere e dare un orientamento su questi temi".

Così Giuseppe Acocella, vicepresidente del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro), ha introdotto il suo intervento nel corso del seminario su "Professioni antiche e nuove, tra liberalizzazione e regolazione: il problema del pubblico interesse" che si è tenuto nei giorni scorsi nell'aula magna della facoltà di Scienze politiche. "Anche il nostro ateneo - ha concordato il rettore Antonino Recca, accogliendo l'illustre ospite insieme con il preside della facoltà Giuseppe Vecchio - intende proporsi come l'istituzione fondamentale per la preparazione dei professionisti del futuro, così come dimostra la proficua attività del Carip, Centro per l'aggiornamento ricorrente per le professioni", la cui presidenza è stata assunta di recente dalla professoressa Delia La Rocca, ordinario di Diritto privato alla facoltà di Scienze politiche, che ha raccolto il testimone dal prof. Giuseppe Ronsisvalle.

"Mai come adesso - ha evidenziato la prof.ssa La Rocca - stiamo assistendo ad un vorticoso processo di innovazione nel campo delle libere professioni grazie all'approvazione della direttiva europea cosiddetta "Bolkestein", che mira a favorire la libera circolazione dei servizi all'interno dell'Unione, abbattendo così ogni tipo di confine". Riconoscere le diverse tipologie professionali significa però identificare anche i vari titoli di studio e i percorsi di formazione: da qui scaturisce l'urgenza di attivare un più fecondo rapporto di collaborazione tra Università e ordini professionali.


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A questo proposito il vicepresidente del Cnel, che - come ha ricordato il preside Vecchio - si è occupato a lungo del problema fondamentale della deontologia professionale, "elemento di discrimine che definisce tutti gli organismi chiamati a garantire la qualità delle prestazioni dei lavoratori che partecipano alla vita collettiva, prendendo parte così ai diritti della cittadinanza", ha osservato che "la tensione sottesa al tema della liberalizzazione è riconducibile alla questione che accompagna e tutela la filosofia del diritto". "La libera circolazione - ha aggiunto, soffermandosi poi sul disegno di legge che riduce gli ordini professionali - è un'occasione per i professionisti di trovare nuovi mercati di sbocco, soprattutto in Sicilia dove anche i lavori tradizionali hanno la possibilità di scorgere nuovi mercati".


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Tra gli altri aspetti più attuali affrontati nel corso dell'incontro, sono stati la direttiva europea 2005/36 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, per facilitare la mobilità dei professionisti all'interno dell'Unione, prevedendo che il mutuo riconoscimento dei titoli avvenga sulla base del rapporto tra parametri minimi decisi da ciascun governo, che stabilirà poi quali sono i livelli di cultura e di formazione sufficienti per l'accesso alle singole professioni e indicherà chi deve autorizzarne l'esercizio e controllarne lo svolgimento. Al fine di semplificare i meccanismi di compensazione tra i diversi sistemi, l'articolo 15 della stessa direttiva prevede la creazione di "piattaforme comuni" definite come "l'insieme dei criteri delle qualifiche professionali in grado di colmare le differenze sostanziali individuate tra i requisiti in materia di formazione esistenti nei vari Stati membri per una determinata professione". Tali piattaforme potranno essere progettate sia dagli stati membri, sia da associazioni o organismi professionali rappresentativi a livello nazionale ed europeo.