Il binomio città-commercio, ma anche risultati delle varie ricerche empiriche svolte sull'area della città di Catania ed i suoi dintorni. Tutto questo e quant'altro è contenuto nel libro "Gli spazi del commercio nei processi di trasformazione urbana" curato da Caterina Cirelli, ordinario presso la Facoltà di Economia di Catania e a cui hanno contribuito con i loro scritti Elena Di Blasi, Maria Luisa Faravelli, Monica Meini, Emanuela Bullado, Marco Romano, Marco Galvagno, Libera D'Alessandro, Leonardo Mercatanti, Carmelo Porto, Silvia Malafarina, Susy Faia ed Enrico Nicosia.
Un volume che è stato presentato nel corso del convegno di studi - denominato "Gli spazi del commercio nei processi di trasformazione urbana" - che si è tenuto per due giorni nella Casa della Cultura. Ad inaugurare i lavori il Magnifico Rettore Antonino Recca che ha sottolineato "la propria soddisfazione per manifestazioni che rafforzano il prestigio di un Ateneo fondato nel lontano 1434". Il volume è il risultato di alcune ricerche condotte sul tema dei rapporti fra il commercio e la città e sulle recenti trasformazioni che li hanno coinvolti. Gli autori, nei loro contributi, analizzano i profondi cambiamenti, non solo nell'ambito dell'offerta distributiva, ma anche nell'organizzazione funzionale della città contemporanea.
La prima parte, dopo aver introdotto il tema sul binomio città-commercio, rivolge lo sguardo alle tendenze generali dell'evoluzione dell'offerta distributiva, sia dal punto di vista funzionale ed organizzativo sia da quello legislativo. La seconda parte contiene i risultati delle varie ricerche empiriche svolte sull'area della città di Catania ed i suoi dintorni. La varietà del commercio locale diventa evidente negli studi specifici sui singoli settori, come i negozi storici, il commercio ambulante, quello etnico, il franchising, la grande distribuzione e i centri commerciali. A questi ultimi ed al loro processo di forte espansione gli autori rivolgono un particolare interesse per il temuto impatto sulla struttura sociale ed economica della città. Il volume si conclude con alcuni studi su altre importanti città italiane: Firenze, Milano, Napoli e Verona, come utili esempi di confronto tra diverse realtà territoriali e sociali.
I saggi sono condotti secondo due approcci metodologici diversi e complementari. Alcuni si basano sulla elaborazione secondaria di dati già esistenti; altri, invece, in linea con i più recenti metodi empirici della ricerca geografica sul commercio, si basano sulla rilevazione diretta tramite l'uso delle interviste e della rilevazione sul campo. Nelle inchieste primarie sono stati analizzati i comportamenti obiettivi oltre ai desideri ed ai pareri dei negozianti e dei loro clienti; sono stati inoltre applicati metodi qualitativi come le biografie di botteghe storiche e dei loro gestori.