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Come il commercio trasforma le città

Un convegno a Villa Citelli per presentare un volume curato da Caterina Cirelli

 
 
29 ottobre 2007
di Alfio Russo
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Il binomio città-commercio, ma anche risultati delle varie ricerche empiriche  svolte  sull'area della città di Catania ed i suoi dintorni. Tutto questo e quant'altro è contenuto nel libro "Gli spazi del commercio nei processi di trasformazione urbana" curato da Caterina Cirelli, ordinario presso la Facoltà di Economia di Catania e a cui hanno contribuito con i loro scritti Elena Di Blasi, Maria Luisa Faravelli, Monica Meini, Emanuela Bullado, Marco Romano, Marco Galvagno, Libera D'Alessandro, Leonardo Mercatanti, Carmelo Porto, Silvia Malafarina, Susy Faia ed Enrico Nicosia.

Un volume che è stato presentato nel corso del convegno di studi - denominato "Gli spazi del commercio nei processi di trasformazione urbana" - che si è tenuto per due giorni nella Casa della Cultura. Ad inaugurare i lavori il Magnifico Rettore Antonino Recca che ha sottolineato "la propria soddisfazione per manifestazioni che rafforzano il prestigio di un Ateneo fondato nel lontano 1434". Il volume è il risultato di alcune  ricerche condotte sul tema dei rapporti fra il commercio e la città e sulle recenti trasformazioni che li hanno coinvolti. Gli autori, nei loro contributi, analizzano i profondi cambiamenti, non solo nell'ambito dell'offerta distributiva, ma  anche nell'organizzazione funzionale della città contemporanea.


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La prima parte, dopo aver introdotto il tema sul binomio città-commercio, rivolge lo sguardo alle tendenze generali dell'evoluzione dell'offerta distributiva, sia dal punto di vista funzionale ed organizzativo sia da quello  legislativo. La seconda parte contiene i risultati delle varie ricerche empiriche  svolte  sull'area della città di Catania ed i suoi dintorni. La varietà del commercio locale diventa evidente negli studi specifici sui singoli settori, come i negozi storici, il commercio ambulante, quello etnico, il franchising, la grande distribuzione  e i  centri commerciali. A questi ultimi  ed al  loro  processo di forte espansione gli autori rivolgono un particolare interesse per il temuto impatto  sulla struttura sociale ed economica della città. Il volume si conclude con alcuni studi su altre importanti città italiane: Firenze, Milano, Napoli e Verona, come utili  esempi di confronto tra diverse realtà territoriali e sociali.

I saggi sono condotti secondo due approcci metodologici diversi e complementari. Alcuni si basano sulla elaborazione secondaria di dati già esistenti; altri,  invece,  in linea con i più recenti metodi empirici della ricerca geografica sul commercio, si basano  sulla rilevazione diretta tramite l'uso delle interviste e della rilevazione sul campo. Nelle inchieste primarie sono stati  analizzati i comportamenti obiettivi oltre ai desideri ed  ai  pareri dei negozianti e dei  loro clienti; sono stati inoltre applicati  metodi qualitativi come  le biografie di botteghe storiche e dei loro gestori.