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Festival

Giro giro corto, vince l'Ultimo dei modicani

Si è conclusa la rassegna cinematografica patrocinata dall'ateneo

 
 
02 ottobre 2007
di Giuliana Aiello
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Si è conclusa venerdì 28 settembre, con la cerimonia di premiazione nell'affollata Multisala Margherita di Acireale, la VI edizione di Magma - mostra di cinema breve.

A vincere Giro Giro corto - mostra di cinema piccolo (festival di cortometraggi prodotti dai più giovani), promossa anche dall'Università di Catania, novità dell'edizione  2007 del festival Magma, è stato il regista siciliano Giuseppe Tumino (nella foto sotto) con Gion Braun, l'ultimo dei modicani, corto che ha visto come attori gli scolari delle quinte elementari A e B dell'Istituto Comprensivo "E. Ciaceri" di Modica (Rg).

In una gara in cui a predominare sono state soprattutto le opere pugliesi, peraltro di alta qualità e molte delle quali realizzate dai giovani dell'Accademia del Cinema di Bari, a vincere è stata dunque la Sicilia. Ed è proprio la sicilianità la vera protagonista del lavoro di Tumino (che trae spunto dai  suoi numerosi viaggi alla ricerca di sapori e tradizioni perdute dei vari paesi sparsi nell'Isola) e dei giovani attori modicani che hanno realizzato il loro "primo film" nell'ambito di un laboratorio scolastico di educazione all'immagine.

Gion Braun, l'ultimo dei modicani è infatti una metafora sull'ospitalità proverbiale del popolo isolano. In una realtà sociale dove a farla da padrone sono soltanto i bambini, il piccolo Gion Braun, dopo una spasmodica attesa, arriva dagli Stati Uniti a Modica per girare un documentario; giunto nel paesino del ragusano riceve un'accoglienza degna di un re, in particolare dal sindaco, anch'egli ovviamente bambino.


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Il primo cittadino s'impegna con l'ospite a fargli conoscere Modica, le sue bellezze, i suoi sapori e a fargli respirare quell'aria respirata dai più famosi scrittori del paese:  lo farà sentire dunque "come l'ultimo dei modicani". «Sono felice di aver vinto con un lavoro realizzato insieme ai bambini nel corso di un anno - ha affermato Giuseppe Tumino - Sono loro i veri autori e protagonisti del corto e da loro ho appreso molto dal punto di vista della spontaneità, freschezza e improvvisazione».

Ad annunciare il vincitore di Giro Giro Corto e a consegnargli la targa-ricordo del festival, è stato il prof. Luciano Granozzi, delegato del rettore ai Circuiti culturali. Il docente dell'Ateneo catanese, che ha portato alla platea i saluti del rettore Antonino Recca, si è complimentato con i ragazzi dell'associazione culturale "Scarti" per l'iniziativa del progetto Giro Giro Corto. Il professor Granozzi si è augurato che quella della mostra di "cinema piccolo", possa essere un'esperienza da ripetere sempre con il sostegno dell'Università di Catania.

Ma la rassegna ha visto anche altri lavori degni di nota. Tra le opere fuori concorso, nell'ambito del progetto "Il linguaggio video nelle esperienze di educazione non formale", il corto fotografico S. Coscimo, realizzato dal centro di aggregazione giovanile "Impresa Cosmica", è davvero significativo. Attraverso un collage d'immagini si raccontano le prime fasi dell'opera di  riqualificazione del quartiere periferico di Acireale, S. Cosmo, da parte di alcuni giovani volontari.


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L'autorevole giuria di Magma (composta da Giuseppe Piccioni, Federica Pontremoli, Valentina Lodovini, Anastasia Plazzotta e Gianni Lari) ha decretato quale miglior cortometraggio della VI edizione del festival, Mammal, della regista tedesca Astrid Rieger, alla quale è andato dunque il premio intitolato Lorenzo Vecchio. I giurati di Magma, che si sono dichiarati arricchiti dall'esperienza, hanno premiato il corto della Rieger per "l'immaginazione, l'inventiva e la capacità di affrontare un tema delicato con leggerezza". E il tema in questione è quello del legame tra madre e figlio, argomento in cui la  regista tedesca evidenzia le difficoltà di un rapporto all'interno del quale alle cure protettive materne si alterna la paura quotidiana di sbagliare.

La giuria ha inoltre assegnato quattro menzioni speciali per le sezioni del concorso. Quella per miglior documentario è andata a As is their wont, della bielorussa Galina Adamovich, "per essere riuscito a raccontare con sguardo rispettoso e allo stesso momento intimo e toccante la vita quotidiana di una comunità". Il corto narrativo che più ha convinto è stato invece Contracuerpo, del regista spagnolo Eduardo Chapero-Jackson, considerato il migliore "per la potenza delle immagini e la sorprendente originalità nel raccontare un difficile e complesso tema di attualità".

Il corto sperimentale a cui è toccata la menzione è stato Plac, della regista croata Ana Husman che si è meritata il titolo grazie ad "una tecnica ormai consolidata, il passo 1, messa al servizio di un vivace racconto per immagini con grande spirito innovativo". Infine miglior cortometraggio fra quelli animati è stato Sold Out degli olandesi Gerrit van Dijk e Marie José van der Linden. Un'opera degna di plauso "per il tono di verità e per aver saputo disegnare il ritratto di una famiglia e il destino di una piccola bottega. Una storia privata raccontata con sensibilità e maestria sullo sfondo dei profondi cambiamenti di questi anni".