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Benvenuti Erasmus!

Cerimonia di accoglienza per 130 studenti stranieri questa mattina alla Casa della Cultura dell'Università di Catania

 
 
24 settembre 2007
di Eva Spampinato
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Una vera e propria colonia di ragazzi spagnoli ha invaso oggi l'aula di villa Citelli, la Casa della cultura dell'Università di Catania. Gli spagnoli l'hanno fatta da padroni, ma tra la novantina di studenti Erasmus presenti al "Welcome day" organizzato dall'Ateneo catanese, c'erano anche polacchi, inglesi, danesi, finlandesi e due studenti turchi.

Al classico appuntamento con la giornata di benvenuto per gli studenti stranieri che trascorreranno uno o due semestri di studio all'Università di Catania, si respirava aria internazionale. Inglese, spagnolo e italiano, le lingue ufficiali dell'incontro e tanti moduli da riempire per inserirsi ufficialmente tra le matricole delle diverse facoltà etnee. 22-23 anni l'età media dei partecipanti al progetto di studi europeo che quest'anno ha festeggiato il ventennale.

"Il 2007 è stato il ventesimo anniversario del progetto Erasmus - ha commentato il prorettore Antonio Pioletti, che ha portato il saluto dell'Ateneo ai giovani che gremivano la sala -, un progetto particolarmente importante, che ha riscosso notevole successo in tutta Europa e che quindi andrebbe ulteriormente potenziato. L'Erasmus permette la mobilità degli studenti, quindi è un fattore di conoscenza, di scambio culturale e di esperienza di vita molto importante". Un'esperienza di vita: ecco uno dei punti fondamentali dell'Erasmus, che ogni anno spinge migliaia di giovani a spostarsi dalla propria città per intraprendere un percorso di crescita formativa e culturale.


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"Venire in Italia era il mio sogno - confessa Evelina Wgtor, 23 anni, studentessa di Psicologia a Krakovia, Polonia, a Catania per un anno di studi in Sociologia - e in Sicilia lo sto realizzando. La cultura italiana mi affascina da sempre, per questo in Polonia ho studiato la lingua e nei nove mesi che trascorrerò a Catania la migliorerò. La città è bellissima, soprattutto dal punto di vista dell'architettura, ma è molto caotica, troppe auto per strada e non mi è sembrata molto pulita. Insieme ad altre due colleghe stiamo cercando casa e, quando mi sarò sistemata, spero anche di poter trovare un lavoro che mi permetta di stare a contatto con la gente. Credo sia il modo migliore per integrarsi e capire a fondo la cultura di un paese". E per orientare gli studenti che frequenteranno i corsi del primo semestre - saranno duecento in totale gli studenti stranieri che durante l'anno studieranno nell'Ateneo catanese, suddivisi tra primo e secondo semestre - c'erano la responsabile dell'Ufficio relazioni internazionali dell'Ateneo, la dott.ssa Cinzia Tutino, e la responsabile Erasmus per gli studenti incoming, la dott.ssa Barbara Belfiore. "Raccomandiamo sempre ai ragazzi di venire da noi per qualsiasi problema - ha spiegato la dott.ssa Tutino - il "welcome day" serve a dare tutte le informazioni necessarie per la loro permanenza all'Università di Catania, spiegare i servizi a loro disposizione, i moduli da compilare e metterli a conoscenza delle sedi degli uffici e dei tutor di facoltà ai quali potersi rivolgere. Molti studenti parteciperanno al ciclo di seminari sulla cultura e tradizione del territorio, più ampio rispetto all'anno scorso, che darà loro crediti formativi spendibili nelle proprie Università". Luogo d'incontro fondamentale per tutti gli Erasmus è l'International Student's House di via Gisira.

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"L'Ateneo di Catania si è preoccupato di migliorare i servizi per gli studenti stranieri in città - conferma il prof. Pioletti - e l'International House ha il compito di accogliere, orientare, ma soprattutto offrire spazi dove gli studenti possano mettere in pratica iniziative da loro promosse. Per l'anno prossimo, inoltre, saranno a disposizione altri 60 posti per gli stranieri nelle residenze di via Oberdan e via Caronda, visto che gli alloggi rimangono il punto dolente dell'Ateneo".

Uno dei problemi comuni degli studenti incontrati ieri, infatti, rimane quello della casa. Molti stanno accomodando in ostelli e B&B, nell'attesa di trovare una sistemazione fissa. "Starò a Catania per 6 mesi - ha spiegato Brenda Campos Fidalgo, che in città svolgerà la pratica in Farmacia - e per ora alloggio in un ostello. La città è molto carina, la gente pure, ma trovare casa è difficile. Sono un po' preoccupata e spero di poter risolvere tutto quanto prima".

Ma gli studenti Erasmus, anche in questo non sono soli. Ad aiutare i ragazzi nell'integrazione socio-culturale ci sono i rappresentanti dell'associazione no-profit Aegee, che da quattro anni si occupa delle attività extrauniversitarie degli Erasmus, li aiuta nella ricerca di case studenti e dà tutte le informazioni necessarie per riuscire a "cavarsela" in città. "L'Aegee è un'associazione internazionale presente in diversi paesi europei - ha spiegato Simon Caldwell, ex studente dell'Università di Catania, ora odontoiatra - che coordina tutte le attività extra rivolte agli Erasmus. Come ogni anno proponiamo gite ed escursioni, da Taormina a Siracusa, passando per l'Etna e i luoghi di interesse artistico culturale. Ma per cominciare a far socializzare i ragazzi c'è l'immancabile "welcome party" in un pub del centro storico. Un consiglio che do a tutti gli studenti stranieri è quello di non rimanere ancorati al gruppo di appartenenza, ma fare amicizia con gente del luogo e parlare sempre in italiano".