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Miur

Test di Medicina: non saranno annullate le prove nazionali

Ripetizione a Catanzaro, a Bari esclusi dai test gli studenti coinvolti nell'inchiesta giudiziaria, a Messina verifica di congruità

 
 
12 settembre 2007
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Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi, il ministro dell'Universita' Fabio Mussi ha fatto sapere che i test di ammissione ai corsi di laurea in Medicina non saranno annullati nonostante l'inchiesta in corso sui "compiti truccati". Verranno pero' rivisti i test degli Atenei di Catanzaro e Bari.

"Non esistono i presupposti giuridici per annullare i test di accesso alle facoltà a numero chiuso in tutte le sedi" - ha spiegato Mussi - "Sarebbe una ingiustizia - ha aggiunto - per tutti coloro che si sono comportati correttamente". "L'Avvocatura sostiene e io concordo - ha osservato il ministro - che sia legittimo un concorso con 78 test corretti su 80". Mussi ha quindi ricordato alcuni precedenti: nel 2.000 venne annullato un quiz e quindi il concorso si fece con 79 quesiti su 80 e nel 2005 venne riconosciuto buono anche un quiz che aveva due risposte giuste. "Ora è chiaro - ha aggiunto - che gli errori non si devono commettere, ma quel che è successo non può inficiare la validità del concorso nazionale".

Sono quindi tre le richieste del ministro Mussi sui quiz di ammissione: a Catanzaro annullare la prova e rifare i test con le domande di riserva. A Bari escludere gli studenti coinvolti nell'inchiesta. A Messina, infine, verificare la congruità dei risultati.

Il ministro Mussi ha annunciato di aver inviato due lettere ai rettori delle università di Bari e Catanzaro nelle quali chiede un intervento sui test di accesso alle facoltà di medicina: ripetizione delle prove nell'ateneo calabrese, esclusione per i candidati coinvolti nell'inchiesta a Bari. Lo stesso ministro ha precisato, infatti, che il suo dicastero non ha il potere di far annullare i test. Diverso il caso di Messina, dove Mussi ha chiesto alla procura la verifica della congruità dei risultati.

A Catanzaro - ha ricordato il ministro - qualcuno ha aperto le buste contenenti i test prima delle prove, a Bari ha agito, invece, una vera organizzazione che ha comunicato i risultati a prove aperte avvantaggiando gli studenti che erano in contatto con gli autori di questo raggiro. "Io non ho il potere di cancellare queste prove ma ho inviato due lettere con cui invito il rettore di Catanzaro a effettuare i test con i quiz di riserva, annullando la prima procedura, e il suo collega di Bari a escludere dalle graduatorie gli studenti che in modo documentato siano stati favoriti da questa associazione criminale", ha aggiunto. Quanto a Messina, Mussi ha parlato di una "sospetta anomalia statistica. Quando c'é una sola università in cui il punteggio di 70 o 60 supera la metà di tutti i 60/70 ottenuti su scala nazionale sospetto che qualcosa non sia andato per il verso giusto. per questo invierò gli atti alla Procura di Messina affinché verifichi la congruità dei risultati".


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Il ministro ha comunque giudicato "molto grave che una commissione di illustri professori (10 docenti) chiamata a formulare 80 quiz possa su ottanta averne sbagliati due, uno con una doppia risposta giusta e un altro con cinque tutte sbagliate. Si tratta di una percentuale intollerabile. Fortunatamente questa commissione ha esaurito il suo compito".

Se ci sono docenti corrotti verranno mandati via dalle università. Lo ha assicurato il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi riferendosi allo scandalo dei test-truffa. "A Bari pare che ci siano docenti universitari coinvolti in questa vicenda. Come in altri casi ci sarà la costituzione di parte civile del governo e chiederemo ai rettori e alla Corte di disciplina del Cun - ha annunciato Mussi - il massimo della severità, perché un bene prezioso dell'università è il suo prestigio. Chiederò dunque alla Corte di disciplina del Cun di intervenire per liberare l'università dai corrotti".

"E' bene che gli scandali vengano alla luce e gli scandali vengono alla luce perché questo Governo e questo ministero hanno posto la questione morale e della trasparenza al centro". Mussi ha poi ringraziato i due rettori delle università di Bari, Petrocelli, e Catanzaro, Costanzo, perché "grazie alla loro denuncia abbiamo potuto avere notizie di reati, prove truccate o alterate", la Guardia di Finanza per il lavoro svolto a Bari e il prefetto Serra per la sua "graditissima e piena" collaborazione.

"Ho messo allo studio un sistema di garanzie della riservatezza dei dati prima dell'apertura delle prove". Lo ha annunciato il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, alla luce di quanto accaduto con i test di accesso alle facoltà a numero programmato. "Bisogna alzare il livello delle garanzie di riservatezza" ha aggiunto il ministro ricordando a proposito dei meccanismi di selezione che nel decreto delegato approvato il 27 luglio dal consiglio dei ministri si prevede che per l'accesso alle facoltà a numero chiuso ci sia un meccanismo per cui su 105 punti disponibili 80 derivino dai test di ammissione e 25 dal risultato medio degli ultimi 3 anni di scuola superiore e dal voto di maturità.

Il ministro ha, inoltre, sottolineato che nel decreto sulle classi di laurea si stabilisce un pacchetto formativo base di cui è necessario disporre per poter accedere all'università.

"Voglio rivedere alcune facoltà a numero chiuso". Lo ha annunciato il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, sottolineando che se per alcuni profili professionali (medicina, odontoiatria, veterinaria, architettura e alcune branche di ingegneria) ci sono obblighi comunitari che vincolano agli ingressi programmati, in altri casi si è deciso di istituirli a prescindere dalle norme europee.
"Certi numeri - ha osservato - voglio rivederli. A volte ho l'impressione che siano destinati più a proteggere corporazioni che a soddisfare i fabbisogni professionali". Mussi ha comunque ricordato che già da quest'anno si registrano 160 corsi (il 15%) in meno.(ANSA).


++ UNIVERSITA': RETTORE CATANZARO, ANNULLIAMO TEST ++

(ANSA) - CATANZARO, 12 SET - "Di fronte all'invito che ci è stato rivolto dal ministro, non possiamo che agire di conseguenza". Lo ha detto all'ANSA il rettore dell'università di Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo, facendo riferimento alle lettera inviatagli dal ministro dell'Università e ricerca, Fabio Mussi, in cui si chiede di annullare i test di ammissione ai corsi a numero chiuso dell'ateneo. "Quando abbiamo segnalato al ministro ed all'autorità giudiziaria le irregolarità che abbiamo riscontrato - ha aggiunto Costanzo - lo abbiamo fatto nel segno della trasparenza e della legalità. Ed è su questa linea che intendiamo proseguire".

"Eravamo e siamo assolutamente fiduciosi - ha detto ancora il rettore Costanzo - nell'operato del ministro Mussi. La nostra preoccupazione, in questa vicenda, é stata sempre quella di agire nell'interesse ed a garanzia degli studenti e per affermare comunque i principi della massima correttezza e della trasparenza". "Avevamo messo nel conto - aggiunto il rettore - la possibilità che, a seguito della nostra segnalazione, i test potessero essere annullati. Il rispetto delle regole è fondamentale".

"Da questa vicenda il sistema universitario esce rafforzato perché ha dimostrato di avere in sé gli strumenti necessari per fronteggiare tali delicate situazioni". Lo sostiene, in un comunicato, il rettore dell'Università di Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo, facendo riferimento all'invito rivolto dal ministro Mussi ad annullare i testi di ammissione ai corsi a numero chiuso della facoltà di Medicina. "In particolare - aggiunge Costanzo - mi preme sottolineare ancora una volta che la giusta decisione del Ministro è anche conseguenza di quel nostro primo atto, che, come dissi allora, é la dimostrazione del nostro modo di operare corretto e trasparente. La decisione cautelativa del Ministero, in attesa di ulteriori accertamenti, consentirà, comunque, lo svolgimento delle prove concorsuali che saranno effettuate in tempo utile per garantire il normale avvio dell'anno accademico. Aspetto ora di avere notizie più precise e di concordare con il Ministero come e quando ripetere i test. La segnalazione tempestiva delle anomalie riscontrate nei plichi concorsuali è stata possibile grazie all'elevato grado di attenzione con cui le commissioni e i funzionari preposti al controllo delle operazioni hanno seguito e curato tutte le procedure concorsuali. Lo stesso Ministro dell'Università ci ha voluto ringraziare per il comportamento tenuto dall'Università di Catanzaro in questa complessa vicenda".

UNIVERSITA': TEST; UNIONE UNIVERSITARI, MUSSI SBAGLIA

(ANSA) - ROMA, 12 SET - L'Unione degli Universitari reputa "insufficiente e sbagliata" la risposta al "caos" di questi giorni sul test d'accesso a medicina fornita oggi dal ministro Mussi durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi.

"Non è cercando di circoscrivere i problemi in alcuni Atenei 'capri espiatori' che si risolve un problema ormai patologico come quello del numero programmato. Non possiamo permetterci che il prossimo anno tutto questo si ripeta". La prova del 4 settembre per l'accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia, secondo l'Udu, "é stata inficiata da troppe irregolarità: due domande formalmente annullate dal Miur, migliaia di segnalazioni su otto altri quesiti che potrebbero risultare inesatti, segnalazioni ai giornali di brogli ed anomalie, indagini della magistratura su una vera e propria associazione a delinquere ai danni degli studenti e delle loro aspirazioni".

"Continuiamo a pensare che la prova debba essere annullata, spetta poi a una decisione politica del ministro decidere se farla ripetere o permettere, come l'Udu rivendica, l'iscrizione a tutti gli studenti partecipanti al test". L'Udu continua quindi a promuovere il ricorso collettivo nazionale, rivolto a tutti i ragazzi che hanno partecipato al test di ammissione nelle varie facoltà di medicina e chirurgia, e avente lo scopo di far dichiarare l'annullamento della prova. "Il test del 4 settembre - conclude l'Udu - va annullato, e il ministro deve concordare con gli studenti un 'patto' su una nuova legge che superi l'attuale meccanismo di programmazione degli accessi". Per questo l'Unione degli universitari promuove una manifestazione davanti al Ministero dell'Università, a Roma, per martedì 18 settembre alle ore 14.