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Quale futuro per gli educatori dell'infanzia?

L'assessore regionale Paolo Colianni ha incontrato gli studenti di Scienze della formazione

 
 
13 luglio 2007
di Alfio Russo
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Il futuro lavorativo dei laureati nel corso di laurea in "Educatore dell'infanzia" della facoltà di Scienze delle formazione adesso è più roseo. Sarà infatti un accordo di programma tra l'Università degli studi di Catania e l'assessorato regionale alle Politiche per la famiglia e agli Enti locali a sbloccare la questione dei laureati etnei del corso di studi per Educatore dell'infanzia che permette solo l'insegnamento nelle scuole della pre-infanzia, ma non in quelle di grado superiore.

L'accordo di programma è stato individuato come soluzione dall'assessore regionale Paolo Colianni che giovedì scorso, nell'aula magna della facoltà di via Ofelia, ha incontrato studenti e docenti alla presenza del rettore Antonino Recca e della preside della facoltà Febronia Elia.

La questione dei laureati in "Educatore dell'Infanzia" era sorta dopo la riforma ministeriale del 2001 "che non ha concesso alla nostra facoltà il corso di laurea specialistico in materia che esiste solo ed esclusivamente a Palermo, in quanto capoluogo di Regione, e peraltro a numero chiuso - ha detto la preside Elia -: abbiamo chiesto al ministero all'Università di estendere questa concessione anche a Catania, ma per il momento non è cambiato nulla. Il problema nella nostra facoltà è dipeso dall'aver erroneamente mantenuto tra gli sbocchi lavorativi nel sito di facoltà anche quello dell'insegnamento nelle scuole dell'Infanzia".

"Nonostante la svista del passato, che ha creato numerosi problemi agli studenti di questo corso di laurea - ha detto il rettore Recca -, siamo sicuri di poter assicurare sbocchi lavorativi importanti agli studenti che sono sempre al centro del nostro lavoro".

L'assessore Colianni ha individuato per i laureati etnei in Educatore dell'Infanzia una principale collocazione nei futuri Centri di accoglienza e orientamento per minori provenienti dall'Africa. "Uno di questi centri sorgerà a Catania, gli altri ad Agrigento, Enna e Ragusa, e la Regione, per realizzarli, sta investendo 6 milioni di euro" ha detto Colianni. Ma l'assessore regionale si è anche soffermato molto sul ruolo della famiglia "sempre più allargata e sempre più sottoposta a sollecitazioni esterna rispetto a quelle degli anni '50 o '60 per i continui mutamenti della società - ha detto - e pertanto i laureati potranno essere inseriti anche nell'ambito della legge 328/2000 mirata ai servizi sociali e come educatori all'interno delle famiglie, nei centri per minori e nelle comunità multi-etniche. Il mio obiettivo - ha proseguito Colianni -, è quello di creare accreditamenti adeguati nel settore pubblico e privatistico-sociale, che va regolamentato, per fornire assistenza alla fascia di popolazione più fragile".