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Tutte le opportunità del nuovo PON

Incontro con il Direttore generale del Miur Luciano Criscuoli

 
 
13 luglio 2007
di Mariano Campo
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"E' in arrivo una grande ed irripetibile occasione per la comunità accademica scientifica italiana e meridionale in particolare. A giorni sarà infatti pronto a partire il Pon, il Programma operativo nazionale, che metterà a disposizione di iniziative di ricerca 7 miliardi di euro nell'ambito dei fondi strutturali, che andranno investiti in un arco temporale che va da oggi fino al 2013".

La notizia per la folta platea di docenti e ricercatori dell'Università di Catania che sono intervenuti venerdì mattina ad un incontro operativo tenutosi nell'aula magna del Palazzo centrale, è giunta direttamente dal dott. Luciano Criscuoli, Direttore generale per il Coordinamento e lo sviluppo della Ricerca del Ministero dell'Università e della Ricerca. "Alleanza tra soggetti pubblici e investitori privati - ha aggiunto Criscuoli -, creazione di una rete nazionale di conoscenze e competenze, e internazionalizzazione del sistema sono gli 'slogan', le parole chiave ispirandosi alle quali sarà possibile usufruire a pieno titolo di questa opportunità, facendo delle strutture universitarie dei veri e propri punti di riferimento per il territorio".

Introdotto dal rettore Antonino Recca, che ha ribadito l'impegno dell'ateneo a "migliorare la propria produttività scientifica, che necessita di "performance" più elevate in particolare per quanto riguarda l'aspetto brevettuale, a fronte di una capacità già buona di attrarre fondi per i progetti", e dal presidente della Scuola Superiore, Enrico Rizzarelli, il Direttore generale del Miur ha illustrato in maniera dettagliata le nuove linee di intervento ministeriali per la ricerca. "Le novità sono molte ed importanti - ha spiegato -: innanzitutto una massa di risorse mai destinata prima ai settori della ricerca e della competitività. Ai 7 miliardi del nostro ministero se ne aggiungeranno altri 7 del ministero dello sviluppo economico, più i fondi regionali. In totale circa 24 miliardi. Ce n'è abbastanza per sostenere programmi ed interventi che rimangano consolidati nel tempo e producano risultati stabili nel territorio e competitivi nello scenario globale, anche perché dopo la scadenza probabilmente non potremo più godere dei fondi strutturali. Il 10-15% di questi fondi sarà destinato alla formazione 'on the job'".


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Il criterio guida sarà pertanto quello di premiare quelle iniziative che si svilupperanno secondo 'filiere verticali ed orizzontali', dal prodotto della ricerca fino al mercato e oltre, cioè alla creazione d'impresa e al venture capital. "Le attività - ha sottolineato Criscuoli - devono avere perciò una finalità di tipo economico e produttivo". I soggetti principali di questo dialogo dovranno essere certamente le imprese, messe in condizioni di investire e di accedere all'innovazione, ma soprattutto la stessa comunità accademica, diffusa capillarmente nel territorio ed in grado di assumere la leadership in ciascuno di questi processi. Ad esempio, nell'ambito dei distretti di alta tecnologia, strumenti di rete che permettono ai vecchi distretti industriali di compiere un salto di qualità, o nell'ambito dei neonati "centri di competenze": "Qui in Sicilia avete già tre distretti - ha ricordato il dirigente del Miur - che aspettano di decollare: specialmente nel settore delle micro e nano tecnologie, dell'Ict e delle bioscienze, l'Università di Catania può guadagnarsi questo ruolo, perché questa area della regione è il cuore di alcuni business molto importanti. Ma dovrete essere bravi a vincere la sfida della governance ed a costituire quell'humus prezioso per mettere in cantiere iniziative di lungo respiro e magari rivitalizzare o riconvertire di riflesso, attraverso un collegamento con i grandi circuiti internazionali e l'apporto diretto e trasversale di conoscenze ed innovazione, anche le numerose imprese di tipo tradizionale e generalmente di piccole dimensioni che ancora rappresentano la gran parte di questo tessuto produttivo".

Dall'assessore regionale alla Presidenza, Mario Torrisi, questo passaggio è stato rilanciato: "Innovazione e ricerca sono i presupposti dello sviluppo del territorio. Da parte nostra c'è la volontà di rilanciare la strategia di Lisbona attraverso la creazione di intese istituzionali e tavoli di concertazione ai quali partecipino università, enti locali e mondo imprenditoriale per creare un progetto di sviluppo che si rifaccia al dettato europeo. Proprio la mancanza di questo tipo di concertazione ha impedito, nella programmazione 2000-2006, che si mettesse a punto una strategia unitaria, ecco perché occorre ovviare nella programmazione 2007-2013 prevedendo un forte raccordo fra tutti gli attori territoriali, che permetterà di cogliere al meglio le opportunità".

L'incontro si è concluso con l'invito rivolto dal dott. Criscuoli a ciascuno dei presenti: "Immaginate come ognuno di voi può inserirsi, attraverso la sua attività quotidiana, in questi scenari. I bandi dovrebbero essere lanciati in autunno, siate quindi pronti a fare la vostra parte per questo territorio".