"Una struttura dinamica, vivace, presente nel territorio che si impegnerà a fare da cerniera tra la domanda e l'offerta d'innovazione e tra il mondo accademico e quello imprenditoriale". Sarà questo, nelle intenzioni della delegata del rettore Margherita Poselli, il nuovo "Industrial Liaison office" dell'Università di Catania, presentato questa mattina nell'aula magna del Palazzo centrale.

"Stiamo dando un nuovo assetto organizzativo all'ufficio - ha spiegato la prof.ssa Poselli, docente di Economia aziendale - attraverso il quale, in collaborazione con altre strutture d'Ateneo, potremo perseguire in maniera più efficace la nostra 'mission': la valorizzazione economica dei risultati della ricerca scientifica, finalizzata a creare occupazione e sviluppo nel tessuto produttivo siciliano e a rafforzarne le caratteristiche strutturali". In altre parole: se tutte le "scoperte" scientifiche si potessero trasformare in imprese innovative, realmente capaci di stare sul mercato, il nostro territorio sarebbe molto più competitivo. Ma per ottenere questo salto di qualità occorre il contributo attivo di molti soggetti: oltre ai docenti e ai ricercatori, anche imprenditori e finanziatori, eventualmente attratti dalla credibilità dei progetti. Il Liaison office farà la sua parte mettendo a disposizione i propri servizi di supporto tecnico e scientifico, che vanno dall'informazione sulle opportunità, sulle best practices e sulle risorse finanziarie all'accompagnamento dei progetti nelle varie fasi, alla realizzazioni di incontri seminariali itineranti per la diffusione della cultura imprenditoriale e della cultura brevettuale.

"Sinergia", "fare sistema", "network" sono infatti fra i termini risuonati con maggior frequenza da parte dei relatori. All'incontro di presentazione dell'Ilo universitario sono infatti intervenuti anche il preside d'Ingegneria Luigi Fortuna, i docenti Alfio Lombardo, delegato alla Ricerca, Vincenzo Perciavalle, presidente del Centro orientamento e formazione d'Ateneo, Lucia Lo Bello, presidente del Consorzio Medspin e il dott. Ettore Gilotta, dirigente dell'Area della Ricerca. Fortuna ha ad esempio sottolineato il supporto deciso che l'Università può fornire al tessuto produttivo attraverso il trasferimento delle conoscenze. E il prof. Lombardo ha tracciato il quadro delle diverse linee direttrici della nuova politica dell'università per la promozione della ricerca, che è divenuta uno dei principali indici di valutazione della qualità degli atenei oltre che un importante strumento di finanziamento: "Abbiamo varato dei nuovi regolamenti per i brevetti e per gli spin-off accademici - ha spiegato -, stiamo potenziando e aggregando gli uffici in una macro-area operativa, e al tempo stesso mettiamo in campo nuovi strumenti organizzativi per la valutazione della ricerca, la formazione e l'incentivazione dei progetti di ricerca d'ateneo".

Hanno concordato sulla strategicità di questo settore anche il prof. Perciavalle che ha ricordato come "l'ateneo americano di Harvard abbia un bilancio pari a quello di tutte le università italiane riunite, e gran parte dei fondi provengono da brevetti e da società consorziate che sfruttano le scoperte dei propri docenti", e il dottore Gilotta: "E' ormai indispensabile dare sempre più spazio - ha detto il dirigente - a un'attività che prima rimaneva chiusa nei laboratori. E inoltre, una buona ricerca ha le sue ricadute anche sulla qualità della didattica". La prof.ssa Lo Bello ha infine illustrato le attività del Consorzio Medspin, che - attraverso il suo incubatore Spinlab - seleziona le idee migliori nei settori dell'Ict e delle biotecnologie accompagnandole fino alla fase del businness plan ed eventualmente alla nascita di una nuova impresa.