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Pari opportunità

Donne, lavoro ed economia

"Segnali incoraggianti di crescita, ma rimangono ancora troppi ostacoli"


 
 
23 giugno 2007
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Donne in forte crescita nell'Università, ma ancora fortemente penalizzate nel mondo del lavoro e in politica. In particolare, danneggiate dal fenomeno della cosiddetta "segregazione ai vertici". Questi alcuni dati emersi nel corso del convegno sul tema  "La presenza femminile nel lavoro e nell'economia: una risorsa per il territorio" che si è tenuto questa mattina nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università, su iniziativa della facoltà d'Ingegneria dell'ateneo catanese.

"Da tempo stiamo lavorando per affermare il ruolo della donna in ambito universitario - ha spiegato il rettore Antonino Recca -, promuovendo iniziative su questo tema nelle varie facoltà in collaborazione con il nostro Comitato per le pari opportunità e cercando di valorizzare quotidianamente e concretamente concretamente il ruolo delle nostre colleghe, sia per quanto riguarda le docenti che il personale tecnico-amministrativo. E devo riconoscere con piacere che, nonostante i gravosi impegni legati alle famiglie che solitamente si sobbarcano, riescono ad essere fortemente competitive nei loro settori". Lo ha confermato anche il preside d'Ingegneria, Luigi Fortuna, rilevando come ormai da parecchi anni sia in crescita il numero di iscritte in facoltà, come la stessa Ingegneria, che tradizionalmente erano appannaggio degli uomini: "Il 60% dei nuovi ricercatori da noi è donna - ha osservato Fortuna -, e questo è a mio avviso un importante indicatore di sviluppo".

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"Vi sono anche solide basi scientifiche a sostegno di questa affermazione - ha precisato il sindaco di Catania, UmbertoScapagnini, che ha ricordato una recente iniziativa del Comune a sostegno delle donne imprenditrici - poiché, soprattutto nella seconda parte della vita, le potenzialità delle donne sono più evidenti rispetto a quelle degli uomini. Il tradizionale predominio maschile, nell'economia come soprattutto in politica, ha però da sempre ostacolato questo percorso, per questo occorre intervenire per consentire alle donne di continuare a guadagnarsi sul campo gli spazi che meritano".

"Il tasso di istruzione universitaria è crescente, anche da noi in Sicilia - ha rilevato la presidente del Cpo dell'ateneo, Rita Palidda, intervenuta insieme a Carla Pecis di Confindustria Catania -, ma non c'è purtroppo un pari incremento nella presenza sul mercato del lavoro. Le donne rimangono sempre meno occupate e più disoccupate, soprattutto quelle con titolo d'istruzione più basso, più facili da scoraggiare. Le politiche di pari opportunità devono comunque tenere conto non soltanto degli aspetti economici, ma guardare sempre anche al rispetto, alla dignità, ai livelli di benessere e riconoscimento delle donne, nella loro peculiarità".

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"Anche nella carriera diplomatica - ha spiegato il ministro plenipotenziario Laura Mirachian, alto dirigente del Ministero degli Esteri - le donne sono nettamente in minoranza e soprattutto non riescono a raggiungere i vertici, nonostante doti indispensabili per questi ruoli, quali pazienza, capacità di ascolto, determinazione, creatività e flessibilità, siano doti tipicamente femminili. A loro sfavore probabilmente giocano al momento l'apertura relativamente recente della carriera diplomatica alle donne, la mobilità continua richiesta e l'impegno totale e costante, che rendono molto difficile conciliare questo lavoro con le esigenze familiari. In realtà, al momento dei concorsi spesso si dimostrano più brillanti dei loro colleghi uomini".

Infine l'assessore alle Pari opportunità della Provincia regionale, Margherita Ferro, ha posto l'accento sulla necessità di una riforma elettorale che conceda alle donne la possibilità di scommettersi, con pari possibilità di successo, in ambito politico: "Le donne - ha detto Ferro - vogliono sempre più essere protagoniste del loro tempo, così come già dimostrano di essere capaci ed efficienti nel lavoro, senza per questo discriminare in senso inverso gli uomini, ma dando alla società il proprio indispensabile contributo".