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Notizie
Economia

Catania capitale degli studi sul management

Si è concluso il convegno internazionale della Strategic Management Society sulle nuove frontiere dell'imprenditorialità

 
 
28 maggio 2007
di U.S.
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Con la visita del diplomatico Thomas Delare (consigliere per gli affari economico all'ambasciata USA in Italia) al Rettore dell'Università di Catania Antonino Recca, si è chiuso, alla facoltà di Economia, il convegno della Strategic Management Society sul tema delle nuove frontiere negli studi di imprenditorialità, co-organizzato ed ospitato dal dipartimento "Impresa, Culture e Società" dell'Università degli Studi di Catania. E' tempo di bilanci. Tre giorni di intenso dibattito, oltre 150 partecipanti provenienti da ogni parte del mondo, quattro sessioni plenarie e ben ventisette sessioni parallele, per mettere a confronto fra loro le migliori scuole di pensiero in materia di imprenditorialità: la scuola americana, quella nord-europea, la scuola mediterranea ed infine quella dei paesi emergenti. I professori Giovanni Battista Dagnino e Rosario Faraci (foto in basso) dell'Ateneo catanese, che insieme ai colleghi Robert Hoskisson (Arizona State University) e David Audretsch (Indiana University) hanno curato l'organizzazione scientifica del convegno, non hanno mancato di manifestare piena soddisfazione per la riuscita del simposio, per la prima volta ospitato dalla Strategic Management Society in Italia (nella foto a fianco i professori Filatochev, Zara e Hoskisson).

Di grande interesse sono risultate le sessioni plenarie che hanno visto la presenza di ben otto ospiti illustri, fra i quali il prof. Richard D'Aveni (Tuck Business School), il prof. Shaker Zahra (University of Minnesota) e il prof. Igor Filatochev (King's College London). La prima plenaria è stata dedicata al tema del convegno e presieduta dal prof. Hoskisson; la seconda focalizzata sul tema dell'imprenditorialità sociale, presieduta dal Prof. Francesco Perrini (Università Commerciale Luigi Bocconi); la terza su imprenditorialità e hitech, presieduta dal prof. Yves Doz (Insead Business School) a cui hanno partecipato il vice presidente esecutivo della STMicroelectronic ing. Andrea Cuomo e il responsabile marketing di Nokia Italia dott. Andrea Facchini; l'ultima sul tema del private equity e della finanza per le piccole e medie imprese, presieduta dal prof. Mike Wright (University of Nottingham) cui ha preso parte, fra gli altri, il dott. Guido Ciffo del Credito Siciliano.

Catania, dunque, è diventata per tre giorni la capitale mondiale dell'imprenditorialità. E' risultata così vincente la scelta della accademia statunitense Strategic Management Society - una delle più importanti al mondo, con oltre duemila associati fra docenti universitari, imprenditori, manager e consulenti aziendali - di individuare la città e l'Ateneo di Catania quali sedi ospitanti dell'importante assise.


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I convegnisti hanno avuto modo di conoscere più da vicino la realtà economica del nostro territorio, caratterizzato da una notevole vivacità imprenditoriale (lo dimostra il saldo positivo di nati-mortalità delle imprese e le oltre 100 mila unità censite dall'Unioncamere-Tagliacarne) che, in taluni settori (l'hi-tech, l'informatica e le costruzioni) ha persino registrato tassi di crescita superiori alla media. Un territorio, però, che è ancora poco internazionalizzato: il tasso di apertura (ovvero il rapporto totale delle importazioni ed esportazioni e prodotto interno lordo su base provinciale) è inferiore al 10%, quando la media regionale è del 34% e quella nazionale del 45%. Occorre puntare di più sull'internazionalizzazione e l'Università di Catania, almeno nei processi culturali e scientifici, è decisamente da tempo su questa strada.

Non sono mancati, durante il convegno, gli spunti di riflessione sull'economia locale, grazie ai contributi scientifici e casi di studio sulle realtà imprenditoriali più importanti del nostro territorio presentati da alcuni docenti catanesi: i processi di spill-over dell'Etna Valley, i casi Credito Siciliano, Sielte, Piante Faro e Gmc International Trade, gli spin-off accademici dell'ateneo.