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Ingegneria

Il progetto del Motoveicolo

A Ingegneria conferenza e mostra di moto Ducati, nuovissime e d'epoca

 
 
25 maggio 2007
di Alfio Russo
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A metà tra moto da strada e da enduro. E' l'Hypermotard 1100 S, l'ultima nata della casa Ducati che è stata presentata stamattina nell'aula magna della facoltà di Ingegneria nel corso dell'incontro "Il progetto del motoveicolo". Ma a catalizzare l'attenzione dei numerosi presenti anche le moto d'epoca, tra cui la Ducati 280 del '70, e la linea Superbike al gran completo tra cui la 1.098 che arriva a sviluppare anche 116 cavalli di potenza.

"Oggi la moto rappresenta uno studio di linguaggi e comunicazione tra tutti noi e la Ducati, casa italiana a livello internazionale, è tecnologia e storia insieme che accomuna docenti, tecnici e studenti" ha spiegato il preside della facoltà Luigi Fortuna.


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Ad aprire i lavori il docente Massimo Oliveri che nel suo intervento ha evidenziato il doppio ruolo del tecnico che deve ricoprire la veste anche di designer, architetto della moto. Per la Ducati è intervenuto uno staff della casa guidato da Simone Di Piazza, Marco Paradisi e Roberto Bursi.

Di Piazza si è soffermato sulle metodologie di progettazione del motoveicolo in Ducati. "Il processo di progettazione delle moto è molto complesso perché richiede la sinergia di tutti i comparti anche per evitare perdite di tempo". E sulla neonata Ducati: "Rappresenta l'inizio di un segmento di moto nuovo per noi. In pista ha dimostrato di essere validissima nelle derapate e nelle pieghe. In questa moto c'è tutta la tecnologia delle nostre moto da corsa". Marco Paradisi, che si occupa del Sistema Qualità Ducati, ha fatto una panoramica sulla qualità in rete della Ducati: "Esistono tre fasi della qualità: fornitura, assemblaggio e rapporto con il cliente. Tutti i dati provenienti dai tre rami vengono studiati e analizzati insieme per migliorare ancora il prodotto".


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Ed infine Roberto Bursi, che ha trattato le metodologie di progettazione dei motori Ducati: "La Hypermotard 1100 S è stata voluta dalla Ducati per avere una linea tutta nuova con un motore collaudatissimo adattato alle dimensioni della moto".

Per la casa italiana, che conta una produzione di 40 mila moto l'anno, una grande giornata che ha permesso a molti studenti e docenti di far conoscere il mondo delle moto, di solito interamente catalizzato dalle grandi case giapponesi come la Yamaha, Suzuki e Honda che producono dai 10 ai 12 milioni di moto l'anno.