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Ateneo

La storia del Palazzo centrale dell'Università

Martedì si presenta il volume curato dai docenti Salvatore Barbera e Grazia Lombardo

 
 
25 maggio 2007
di U.S.
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Martedì 29 maggio alle 10 nell'aula magna del Palazzo Centrale dell'Università (piazza Università 2) sarà presentato il libro "Il Palazzo del Siciliae StudiumGenerale", curato dai docenti del Dipartimento di architettura e urbanistica Salvatore Barbera e Grazia Lombardo.

La riscoperta e la valorizzazione della storia dell'Università degli studi di Catania attraverso l'analisi del suo edificio più rappresentativo ed il racconto della vicenda degli uomini e dei maestri che hanno contribuito alla sua realizzazione nel corso dei secoli è stato l'arduo obiettivo che, sotto la guida di Barbera e Lombardo, un gruppo di ricercatori e di collaboratori del Dau (Alessandro Lo Faro, Vincenzo Sapienza, Vittorio Di Blasi, Giuseppe Sciacca, Alba Rosa D'Arrigo, Cettina Santagati, Salvatore Consoli, Mariangela Liuzzo, Sebastiano D'Urso, Rodolfo Leotta, Simona Mazzeo, Teresa Caruso, Giuseppe Accascina e Rocco Lombardo) hanno voluto perseguire.


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Il lavoro, ricco d'informazioni sulla storia del Palazzo, tratte da fonti archivistiche e documentali di primaria importanza e da indagini dirette, attraverso la rappresentazione della sua articolazione spaziale e della sua evoluzione costruttiva ed anche la caratterizzazione delle mestranze che hanno contribuito alla "Palazzo" e accompagnato le sue trasformazioni durante un percorso lungo oltre tre secoli, permette di tracciare un quadro esaustivo del processo di costruzione dell'edificio.

La ricerca si colloca nell'azione di studio e di conoscenza del patrimonio architettonico della Sicilia orientale (costituito sia dalle testimonianze monumentali, sia dal tessuto minore dei centri storici) che s'inserisce nel più ampio programma scientifico da tempo perseguito dagli studiosi (docenti, ricercatori ed anche studenti) che operano nel Dau.


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Gli studi hanno anche messo nella giusta evidenza il ruolo "dinamico" e propulsore sempre giocato dall'Università (chiamata nelle varie epoche Siculorum Gymnasium, Studij Publici, Siciliae Studium Generale, Almo Studio) che si è configurata, sin dalla sua fondazione, come vero e proprio "motore culturale e di sviluppo" del territorio, rafforzando l'idea dello stretto collegamento esistente tra individuo, società,  territorio e  istituzioni. Anche nei momenti più oscuri, come ad esempio all'indomani dello sconvolgente terremoto del 1693, l'Almo Studio fu pronto nell'avviare la ricostruzione della sua fabbrica e la contemporaea e repentina ripresa delle sue attività accademiche, divenendo simbolo di speranza e stimolo per la rinascita di Catania tutta. Il volume evidenzia pertanto come questo luogo fortemente simbolico mantenga la memoria del suo ruolo fondamentalmente sempre presente nella città di Catania attraverso il suo divenire, dall'originaria concezione della settecentesca Deputazione dell'Almo Studio sino all'attuale reinterpretazione per essere consegnato alle future generazioni.

Dopo i saluti del rettore Antonino Recca, all'incontro di presentazione interverranno, oltre agli autori, il prof. Giuseppe Pagnano, ordinario di Disegno (Università di Catania), il prof. Giuseppe Turchini, ordinario di Architettura tecnica del Politecnico di Milano e l'architetto Gesualdo Campo, soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Catania.