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Scienze della formazione

Dottorato internazionale in Scienze umane

Inaugurato in aula magna il corso post laurea del Dipartimento di Processi formativi, lezione magistrale dell'ex presidente del Senato Marcello Pera

 
 
14 maggio 2007
di Salvatore Vasta
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Si moltiplicano nel Dipartimento di Processi formativi, afferente alla facoltà di Scienze della formazione, le opportunità per i giovani ricercatori. Da quest'anno accademico l'Ateneo catanese infatti può vantare una tra le espressioni formative più importanti nel panorama italiano: il dottorato di ricerca internazionale in Scienze umane.

La sua inaugurazione è avvenuta lunedì 14 maggio nell'aula magna del Palazzo centrale alla presenza del Magnifico Rettore prof. Antonino Recca, presenti importanti esponenti delle Università statunitensi consorziate: la Mississippi State University, rappresentata dal prof. Arthur G. Cosby, e la University del Nevada, col prof. Thomas Nickles. La cerimonia è stata conclusa da una lectio magistralis tenuta da Marcello Pera, filosofo della scienza e già presidente del Senato. Si è così dato formalmente il via ad una esperienza accademica nel mondo dell'alta formazione, dalla quale, superati i non pochi ostacoli burocratici ed organizzativi, stante il quadro normativo ancora non abbastanza chiaro in questo campo, come ha sottolineato nella presentazione il suo artefice e coordinatore, prof. Francesco Coniglione, ci si attende molto.

Il dottorato avrà durata triennale e costiuisce il naturale sviluppo di rapporti scientifici già consolidati con il Social Scienze Research Center della Mississippi State University (U.S.A.) e con il Department of Philosophy della University of Nevada (Reno U.S.A.). «Suo obiettivo - afferma il prof. Coniglione - è di formare figure aventi ampia capacità di competere sul piano internazionale, grazie all'acquisizione di un doppio titolo spendibile non solo in Italia, ma anche negli USA e il riconoscimento dei crediti formativi maturati». 


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Impegnativo il percorso di studio che sarà ripartito in tempi eguali tra periodi trascorsi in Italia e all'estero. Per lo svolgimento dell'attività didattica, prevista interamente in lingua inglese, sono programmati corsi teorico-pratico ufficiali, svolti sia dai docenti componenti il collegio del dottorato italiano sia da quelli delle università partner, cui si aggiungono seminari tenuti da docenti esterni, italiani e stranieri. Inoltre per ciascun dottorando saranno promosse esperienze di approfondimento e di applicazione a tematiche concrete di ricerca presso le università partner, a seconda della qualificazione e dell'indirizzo che lo studente vorrà conferire ai propri studi. Stessa possibilità di trascorrere periodi di studio e di ricerca all'estero anche per i docenti. È infatti prevista la mobilità dei docenti tra le sedi partner, offrendo concrete opportunità di cooperazione con i colleghi che condividono gli stessi filoni di interesse scientifico. Di altissima qualità scientifica il collegio dei docenti, che annovera tra i professori stranieri Thomas Nickles e Lynn Holt, filosofi della scienza, l'italo-americano Domenico Parisi, esperto ricercatore in campo sociale, Eleonora Montuschi della London School of Economics, Arianna Betti della Vrije Universiteit di Amsterdam e tra gli italiani, Giuseppe Cacciatore, Stefano Poggi, Fabio Minazzi e Gianenrico Paganini.

Alla presentazione del nuovo dottorato hanno anche presenziato la dott.ssa Margherita Ferro, assessore alle politiche scolastiche della Provincia regionale di Catania e il dott. Giuseppe Maimone, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Catania, i quali hanno espresso grande soddisfazione per i nuovi impegni in cui sarà coinvolto l'Ateneo catanese, e il Console generale degli Stati Uniti, Suneta L. Halliburton, che nel suo messaggio ha sottolineato l'impegno del consolato ad «accrescere il numero degli studenti coinvolti in progetti di scambio culturale tra Italia e Stati Uniti». Viva soddisfazione è stata espressa dalla prof.ssa Febronia Elia, Preside della facoltà di Scienze della formazione, rilevando come «le spinte propulsive della formazione debbano tenere sempre presente innanzi tutto la qualità, affinché qualsiasi progetto possa definirsi riuscito in ambito formativo».


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La presentazione del nuovo dottorato internazionale si è conclusa con la lezione del prof. Marcello Pera, già docente nell'Ateneo catanese negli anni 1989-1992, dal titolo «The cultural bridge between Italy and the United States», in cui ha sottolineato l'importanza del binomio cooperazione-competizione, termini che nell'ambito della ricerca non devono risuonare come forieri di socialdarwinismo, insieme al richiamo forte a studiare dell'Europa la tradizione scientifica e storica senza tralasciare quella religiosa. Un rilievo che, in una comunità scientifica «aperta» dove la cooperazione è il terreno principale di confronto, rimanda automaticamente al fatto che le migliori idee scientifiche possono affermarsi soltanto se vengono messe a «competere» tra loro, assicurando vantaggi all'intera comunità mondiale. «La competizione intellettuale - rileva Pera - richiede la competizione istituzionale in un mercato aperto e ciò non può accadere se le università continuano ad essere sistemi autoreferenziali». Proprio in questa direzione, assicura nella sua conclusione il prof. Coniglione, «procederemo per aprire il Dipartimento di Processi formativi alla ricerca e al confronto internazionale,  tenendo presente lo spirito di sfida che deve caratterizzare ogni prospettiva di conoscenza».