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Giurisprudenza

Nasce il centro di formazione in Diritto costituzionale europeo

Al via una collaborazione tra l'ateneo catanese e numerose Università europee

 
 
09 maggio 2007
di Castorina - Policastro
centro diritto costituzionale europeo.jpg

Nel quadro dell'integrazione europea, in costante evoluzione, gli enti regionali e locali - che sono quelli più vicini al cittadino - così come le Università - per il loro ruolo di istituzioni della formazione superiore e luogo della ricerca scientifica - sono chiamati ad una responsabilità ulteriore. I primi sono parte essenziale di ciò che il Trattato costituzionale europeo ha definito la identità nazionale degli Stati membri "insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale" e, pertanto, sono chiamati anch'essi a svolgere un ruolo sempre più attivo e partecipe nelle dinamiche comunitarie. Le seconde - le Università - sono chiamate ad un compito formativo ancor più complesso e delicato nel contesto multiculturale europeo, nel quale l'Unione si dichiara, tuttavia, rispettosa del patrimonio culturale nazionale e regionale.

Uno degli aspetti più significativi del nuovo approccio all'integrazione politica ed economica nel continente europeo, quantunque implicito nei documenti fondanti di questo processo, va visto nel ruolo decisivo attribuito alle "Autonomie". Nel passaggio dalla dimensione nazionale ad una prospettiva globale di intendere il processo di integrazione europea, l'autonomia della persona viene chiamata, attraverso il contributo delle autonomie regionali e di quelle locali, dello Stato e dell'Unione Europea, a costruire reti di interlocutori, in grado di porre in evidenza le diverse attese ed i diversi bisogni umani, cui occorre fare fronte nel processo di globalizzazione.

Ciò comporta un nuovo ruolo dell'Università, che non può oggi più essere diretta alle sole necessità degli stati nazione, ma deve svolgere ricerca e formazione attraverso 'reticoli di collaborazione' che meglio consentono di individuare problemi e risposte.

Di fronte a tali esigenze l'Università di Catania, in particolare attraverso la Facoltà di Giurisprudenza e la Regione siciliana, attraverso l'Assessorato alla Pubblica istruzione, hanno trovato comuni motivazioni e sinergie. In tali prospettive, la Facoltà di giurisprudenza ha ospitato un convegno internazionale sul tema: "Autonomia della persona e Autonomie regionali e locali. Dalla dimensione nazionale alla dimensione globale dell'integrazione europea", che ha avuto luogo nei giorni 27-28 scorsi. Il Rettore dell'Università di Catania, prof. Antonino Recca, il preside della Facoltà di Giurisprudenza, prof. Luigi Arcidiacono, così come l'Assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Siciliana, on. Lino Leanza, hanno sottolineato negli interventi e nei saluti inviati al convegno, la motivazione della cultura catanese ad impegnarsi ad un ruolo di coordinamento attivo e propositivo allo sviluppo di metodi e di temi costitutivi di uno "spazio europeo della ricerca".

Nel corso del convegno, che è stato indirizzato ad evidenziare il rapporto tra ricerca e organizzazione di essa in un quadro europeo e globale, sono stati presentati i lavori che hanno dato vita ad un "Centro di diritto costituzionale europeo", sostenuto da una salda collaborazione tra l'ateneo catanese e numerose Università europee. Fra queste, l'Università di Stettino con il ruolo di co-promotore, l'Università di Parigi I - Panthéon Sorbonne, l'Università autonoma di Barcellona, l'Università Cattolica di Bruxelles, l'Università svedese di Örebro, quella tedesca di Regensburg e, non ultima, l'Università MGIMO di Mosca. Altre università hanno già manifestato interesse ad aderire alle attività promosse dai menzionati Atenei e, fra queste, l'Università Cattolica di Lublino "Giovanni Paolo II", l'Università "Peter Pazmany" di Budapest e l'Istituto Universitario di Gorzow Wielkopolski, che ha già sottoscritto un accordo quadro di cooperazione con l'Università di Catania.

Il Centro intende avvalersi, fra l'altro, di una "Summer School" per corsi di alta formazione in diritto costituzionale europeo e comparato, tenuti da giuristi, italiani e stranieri, di chiara fama ed aperti alla partecipazione non solo di dottori nella ricerca, dottorandi di diversi paesi, di funzionari pubblici e privati, ma anche di neolaureati particolarmente meritevoli. Verranno organizzate sessioni di studio, in cui alti funzionari regionali e delle autonomie locali confronteranno le rispettive progettualità con le potenzialità delle politiche europee, attraverso il contributo di funzionari europei di rango adeguatamente elevato. Sarà compito dei giuristi, che saranno scelti tra personalità significative nel panorama nazionale e internazionale, coniugare le prospettive che emergeranno, in modo che queste possano acquisire un senso compiuto, ed ispirare attività concrete di crescita e sviluppo anche legislativo.

Il recente convegno ha portato con sé risultati non solo forieri di novità scientifiche e metodologiche. Si è accompagnato ad una attività di progettazione di nuova ricerca che affiancherà gli studiosi catanesi a quelli degli altri Atenei partecipanti al Centro di diritto costituzionale europeo, alla cui attuazione sono già impegnati direttamente i membri del suo comitato scientifico, coordinato dal professor Luigi Arcidiacono e composto anche dai professori Otto Pfersmann (Univ. Sorbona, Parigi), Luc Wintgens (Univ. Bruxelles), Teresa Freixes (Univ. Barcellona), Pasquale Policastro (Univ. Stettino, Polonia), Joakim Nergelius (Univ. Orebro, Svezia) ed Emilio Castorina (Univ. Catania).

Pasquale Policastro (Università di Stettino)
Emilio Castorina (Università di Catania)