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Ateneo

Cooperazione internazionale, una chance per la ricerca europea

Presentato il programma Inco (7° Programma Quadro 2007-2013)

 
 
20 aprile 2007
di M.C.
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Offrire a tutti i docenti e i ricercatori degli atenei siciliani la "chance" unica di accedere al più grosso strumento di sostegno per la ricerca in Europa e migliorare così le performance delle università dell'Isola in materia di attrazione dei fondi comunitari e di produttività scientifica. Questi gli obiettivi della giornata informativa nazionale sul Programma "Cooperazione internazionale (Inco)" - uno dei quattro assi principali del 7° Programma Quadro di Ricerca e sviluppo tecnologico 2007-2013 dell'Ue - che si è tenuta venerdì mattina nell'aula magna dell'Università di Catania.

All'incontro, promosso dall'ateneo e dall'Agenzia per la promozione della ricerca europea (Apre) sono intervenuti i rettori delle Università di Catania, Antonino Recca, e Palermo, Giuseppe Silvestri, il direttore del Ministero dell'Università e della Ricerca, Mario Alì, e il presidente dell'Apre Ezio Andreta. "Con i suoi 51 miliardi di euro stanziati per i sette anni di attività - ha ricordato Andreta - il 7° Programma Quadro è il principale strumento di attuazione della politica di ricerca e di innovazione dell'Unione europea e deve rappresentare uno stimolo importante alla collaborazione scientifica in Europa, tra i Paesi membri dell'Unione e i Paesi terzi, attraverso le opportunità offerte dal Programma "Cooperazione internazionale".


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"Catania - ha aggiunto il rettore Recca - risponde bene in quanto ad attrattività di fondi, ma deve migliorare la propria produttività ad esempio nel campo dei brevetti e delle pubblicazioni. Per questo puntiamo su questa iniziativa per potenziare la collaborazione dei nostri ricercatori con le istituzioni scientifiche di altri Paesi, ben sapendo che in tal modo si potrà ottenere il risultato di valorizzare meglio la nostra attività di ricerca e aumentare la nostra competitività". "Occorre insomma fare 'sistema' - gli ha fatto eco il rettore di Palermo Giuseppe Silvestri - ed occorre che di questo sistema facciano parte le università e gli enti di ricerca, e che ci sia una convergenza della politica ma anche del sistema industriale del credito, che devono ognuno fare la propria parte per elaborare un grande progetto per la Sicilia".

I dettagli del programma Inco sono stati poi illustrati dai rappresentanti della Direzione generale Ricerca della Commissione europea Alessandro Damiani e Robert Burmanjer, dai delegati nazionali del Programma Inco Luigi Ravagnan (Mur) e Alicia Mignone (Presidenza del Consiglio), e dal funzionario dell'Apre Gianluca Rossi (Punto di contatto nazionale per la cooperazione internazionale).