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Microelettronica su plastica, a Catania un laboratorio di eccellenza

Presentato questa mattina il progetto "PLAST_ICs" promosso da ST, Ateneo, Cnr, Consorzio Catania Ricerche e Medspin

 
 
03 aprile 2007
di M.C.
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Nasce l'era dell'elettronica su plastica e uno dei primi centri di ricerca specializzati su questa nuova frontiera sorgerà proprio a Catania, grazie al Progetto "PLAST_ICs", co-finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca, nell'ambito dei progetti di ricerca industriale, sviluppo precompetitivo e formazione nelle regioni del Mezzogiorno, per un investimento totale di 11 milioni di euro.

L'iniziativa, presentata questa mattina nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università, prevede la costituzione di un "Laboratorio pubblico-privato per lo sviluppo di tecnologie di processo e di dimostratori di circuiti elettronici ad alte prestazioni e a basso costo di fabbricazione realizzati su substrati plastici", realizzato in sinergia da STMicroelectronics (capofila), Università di Catania (con il Dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e dei sistemi), Istituto per la microelettronica e microsistemi del Cnr, Consorzio Catania Ricerche, Consorzio mediterraneo universitario per lo spin off nelle alte tecnologie (Medspin).

In altre parole, l'Etna Valley ospiterà da oggi in poi un centro in grado di studiare e realizzare dei sistemi "intelligenti" su un substrato di materiale plastico, che si affiancheranno - per specifiche applicazioni - a quelli già esistenti su supporto in silicio. "I vantaggi sono innanzitutto legati al minor costo del materiale - ha spiegato Salvatore Coffa, manager della ST e responsabile del progetto di ricerca -, ma certamente vanno migliorate le caratteristiche e le perrformance dei substrati plastici. L'idea è quella di aumentare la penetrazione dei sistemi elettronici in settori dove le applicazioni che si basano sulla tecnologia del silicio non sono convenienti. Siamo ancora agli albori di questa fase, più o meno allo stesso livello del silicio di 30 anni fa. Ma siamo certi che potrà essere un'era ricca di risultati interessanti, per questo motivo stiamo investendo con convinzione".


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Nei laboratori dei vari partner si è pertanto già al lavoro per assemblare circuiti su fogli di plastica: "La carta vincente - ha sottolineato Coffa - può essere l'impegno comune di partner diversi che condividono un'idea, dato che in questa fase iniziale della ricerca è indispensabile poter contare una massa critica di strutture, intelligenze e risorse finanziarie. Questo progetto, inoltre, ci darà la possibilità di poter realizzare un centro di competenze stabile che prosegua il suo lavoro anche oltre la durata di PLAST_Ics, per tale ragione è molto importante la fase della formazione di figure professionali idonee".

Fase che è perseguita mediante l'attivazione di tre differenti percorsi formativi, che mirano ad accrescere le competenze tecnico-scientifiche e manageriali ed avviare eventuali nuove iniziative imprenditoriali ad elevato contenuto tecnologico nelle aree di ricerca individuate. Il primo riguarda 12 ricercatori esperti in materiali specializzati nella realizzazione di dispositivi elettronici su substrati plastici. Il secondo obiettivo mira a formare 10 esperti in promozione di processi di trasferimento e valorizzazione della ricerca per lo sviluppo di nuove imprese high-tech. Il terzo concerne infine 15 ricercatori esperti nella progettazione di  sistemi elettronici integrati su substrati polimerici.


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"Questa iniziativa - ha spiegato il prof. Salvatore Pignataro, presidente del Consorzio Catania Ricerche - è il naturale prodotto del modello di sviluppo socio-economico meglio identificato col nome di "modello Catania", riunendo insieme praticamente tutti i soggetti che hanno contribuito a dar vita all'Etna Valley. Per questo il bando del Ministero per l'attivazione di laboratori pubblico-privato ha trovato da noi terreno fertile: ne è nato un progetto triennale che potrà proseguire nel futuro, garantendo oltretutto uno sbocco occupazionale sicuro a coloro che frequenteranno la fase di formazione". Il programma di formazione associato al progetto di ricerca testimonia infatti  l'interesse a sviluppare un indotto occupazionale tra i giovani e qualificare tecnologicamente le figure professionali proposte, ed è facilmente immaginabile che un discreto numero dei soggetti formati possa trovare collocazione sul territorio nazionale ed in particolare tra i partners del Progetto PLAST_ICs.

"L'apporto del consorzio Medspin - ha aggiunto la prof.ssa Margherita Poselli, docente della Facoltà di Economia e delegata al Liaison Office d'Ateneo - consiste nella creazione di dieci ricercatori che possano promuovere lo sviluppo di un'imprenditoria innovativa a partire dai risultati di questa ricerca. Si va da una fase di primo avvio, di tutoraggio e di formazione, per giungere all'avvio vero e proprio dell'iniziativa imprenditoriale, ossia la fase più delicata e importante di questo percorso. Quando i prodotti della ricerca riescono a diventare attività imprenditoriali concrete, soltanto allora si fa veramente sviluppo economico del territorio e sviluppo occupazionale".