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Architettura, dieci anni di presenza a Siracusa

Aperte le celebrazioni a Palazzo Impellizzeri per il decennale della facoltà aretusea, alla presenza del sottosegretario all'Università Luciano Modica

 
 
16 marzo 2007
di M.C.
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Dieci anni trascorsi in fretta, pieni di lavoro e traguardi. Dieci anni di vita per l'unica facoltà dell'Università di Catania (l'undicesima, in ordine di istituzione) ad aver sede in una città diversa dal capoluogo etneo, ottenuta al termine di una lunga e sofferta azione corale, a livello locale e in sede parlamentare, che è stata ripercorsa giovedì 15 marzo in apertura delle manifestazioni solenni per il decennale della presenza di Architettura a Siracusa.

"Nell'autunno del 1996, nella chiesa dei Cavalieri di Malta, si teneva la prima lezione di Architettura e composizione architettonica - ha ricordato il preside Ugo Cantone, ringraziando doviziosamente tutti coloro che contribuirono a quella "conquista", tra cui l'allora rettore Enrico Rizzarelli, il past preside di Ingegneria Giuseppe Cozzo, il sindaco e il presidente della Provincia aretusea in carica in quel momento, Marco Fatuzzo e Mario Cavallaro -. Nasceva così ufficialmente la facoltà di Architettura di Siracusa".


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"Fu una scelta certamente molto meditata da parte del nostro ateneo - ha sottolineato il prof. Rizzarelli, oggi presidente della Scuola Superiore di Catania, portando il saluto del rettore Antonino Recca -, dettata dalla volontà di perseguire la strada di un'alleanza virtuosa tra le autonomie, l'università e gli enti locali, che consentisse di razionalizzare le risorse a disposizione per investire sui giovani, vero e proprio patrimonio della nostra regione. Una proposta che, dobbiamo riconoscerlo, fu accolta con estrema sensibilità da parte di comune e provincia anche per la sua caratteristica di coniugare intimamente didattica e ricerca". "In questi dieci anni di vita - ha osservato l'attuale primo cittadino di Siracusa, Giambattista Bufardeci -, la facoltà si è consolidata e sono nate nuove iniziative didattiche legate alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali. Altri momenti-chiave sono la nascita del Consorzio "Archimede", vero e proprio segno d'identità del nostro territorio, che ci permetterà di declinare in maniera ottimale i rapporti tra la nostra comunità e l'università etnea, e l'avvio di un legame proficuo tra la città e i giovani, fatto di entusiasmo, voglia di partecipazione e capacità di dettare innovazione".
E' stata una scelta vincente, ha ribadito l'attuale vicepresidente di "Archimede" Cavallaro, dovuto soprattutto al fatto che a Siracusa sono stati istituiti corsi che non esistevano prima nella sede storica di Catania, nel rispetto della storia, delle vocazioni e delle potenzialità : "Del resto, non avremmo voluto gemmazioni o doppioni - ha spiegato -. Oggi Siracusa conta oltre 1000 iscritti, 37 docenti strutturati e personale tecnico-amministrativo in gamba. La facoltà è tra le migliori d'Italia in quanto ad offerta formativa e qualità del corpo docente: e i nostri studenti sono realmente orgogliosi di laurearsi in questa città".


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Agli studenti aretusei è giunto anche il saluto affettuoso dei "cugini" allievi della facoltà d'Ingegneria di Catania, trasmesso dal preside Luigi Fortuna, insieme con la disponibilità a lavorare sempre insieme. E il loro rappresentante, Antonio Nizza, evidenziando quanto la presenza di una nutrita comunità studentesca abbia contribuito a rilancio anche economico di Ortigia, ha voluto esprimere la richiesta di "dar vita a nuove occasioni per l'arricchimento culturale, attraverso bandi di concorso e altre proposte e soprattutto di attuare quelle azioni che impediscano la fuga dei giovani laureati". Un esempio di strategia, in questo senso, lo ha citato a chiare lettere il presidente del consorzio universitario Salvo Baio: "La facoltà intende contribuire alle iniziative di riqualificazione urbana della città di Siracusa e alle ipotesi per il piano di gestione dei siti Unesco. Il progetto culturale e formativo di Architettura e degli altri corsi presenti a Siracusa deve essere in grado di uscire dalle aule, mettendosi al servizio degli interessi della città, anche in vista della scadenza euro-mediterranea del 2010".
Baio ha inoltre scandito gli impegni immediati del Consorzio: "Dobbiamo impegnarci costantemente perché i nostri studenti abbiano gli stessi diritti dei loro colleghi di Catania. E dobbiamo procedere in maniera spedita alla realizzazione dei lavori nella ex Caserma Abela, per dare finalmente alla facoltà una sede idonea e funzionale".

Le riflessioni conclusive sono state affidate al sottosegretario all'Università e alla Ricerca, Luciano Modica, il quale ha affrontato il tema scottante dell'espansione del sistema universitario italiano e i "rimedi" studiati dal governo di cui fa parte: "Il decentramento condotto in questi ultimi anni ha le sue luci e le sue ombre. Spesso, purtroppo, si è data vita ad iniziative meramente proliferative e campanilistiche, perdendo l'occasione di diffondere nel territorio italiano reali opportunità di cultura, formazione e ricerca".
Nel Paese, ha aggiunto Modica, esistono 77 università stabili in circa 100 province, a fronte di ben 341 sedi universitarie: "Il governo ha perciò voluto porre una moratoria, demandando all'Agenzia indipendente per la valutazione dell'università e della ricerca di imminente istituzione, il compito di valutare le nuove proposte di offerta didattica. Ciò al fine di evitare che tali corsi siano per gli studenti di una qualità inferiore rispetto a quella cui hanno diritto". All'authority di valutazione sarà perciò sottoposta la richiesta dell'attivazione di un corso di laurea in design e di una laurea specialistica in beni culturali, richieste a gran voce dal consorzio aretuseo.