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Internazionalizzazione

Accordo con l'università del Burundi

Sottoscritta una convenzione quadro quinquennale per avviare programmi congiunti di formazione e ricerca

 
 
01 marzo 2007
di U.S.
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Accordo quadro di cooperazione scientifica tra l'Università di Catania e l'Università di Bujumbura, capitale della Repubblica del Burundi. Il rettore Antonino Recca e l'ambasciatore in Italia dello stato centro-africano Leopold Ndayisaba hanno stipulato nei giorni scorsi un'intesa quinquennale grazie alla quale saranno possibili iniziative comuni per promuovere la formazione e la ricerca e inoltre scambi reciproci di studenti, dottorandi, laureati e docenti.

Nel documento sottoscritto, alla presenza del prorettore con delega all'internazionalizzazione Antonio Pioletti e del primo consigliere d'ambasciata Adrien Nahayo, è contemplata la collaborazione in campi di mutuo interesse scientifico e accademico anche attraverso progetti didattici, corsi di formazione e progetti di ricerca comuni, l'organizzazione congiunta di seminari, convegni o simposi scientifici, l'elaborazione comune di pubblicazioni scientifiche e scambio di informazioni, lavori e giornali scientifici, di volta in volta specificati tramite specifici accordi attuativi della convenzione quadro. Le fonti di finanziamento di detti programmi saranno rappresentate da contributi di ricerca o di differente provenienza, attributi alle due Istituzioni o ai relativi coordinatori o membri.

"Pensiamo che l'Università etnea sia un punto di riferimento per tutti i Paesi del bacino euromediterraneo - ha detto l'ambasciatore, che si è detto molto colpito dalla cerimonia d'inaugurazione dell'anno accademico dell'Ateneo, alla quale ha assistito come ospite di riguardo - e pertanto siamo lieti che abbia guardato con interesse al nostro Paese".


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Dopo diversi anni di guerra civile, seguiti all'acquisizione dell'indipendenza dal Belgio nel 1962, la piccola repubblica del Burundi sta faticosamente lavorando per consolidare il processo di pacificazione interna fra le diverse etnie e i gruppi politici, ponendo così le basi per il proprio sviluppo. Pur rimanendo una nazione ad economia prevalentemente agricola (caffè e cotone sono tra le sue produzioni principali), lo Stato intende investire fortemente nel campo dell'istruzione pubblica, per garantire l'alfabetizzazione di tutti i cittadini. "Per molti dei nostri giovani - ha aggiunto Ndayisaba - studiare all'università è un sogno. L'Università di Catania, con questo accordo di collaborazione, rafforza la nostra speranza di poter migliorare la formazione universitaria del Burundi e offrire ai nostri giovani la chance a cui aspirano".

"Siamo contenti ed onorati di poter contribuire a raggiungere questi obiettivi - ha risposto il rettore Recca -, per questo desideriamo giungere presto agli accordi operativi e cominciare ad operare su progetti concreti". Dal prorettore Pioletti, infine, è giunta una rassicurazione sull'accoglienza che riceveranno gli studenti burundesi ospiti dell'Ateneo: "Potranno frequentare i corsi di lingua e cultura italiana offerta dalla Scuola di italiano per stranieri - ha assicurato il prof. Pioletti -, in poco tempo saranno in grado di inserirsi agevolmente e di frequentare con successo le lezioni nelle nostre facoltà".