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L'Università di Catania a Bruxelles

VII Programma Quadro, l'Ateneo avrà uno spazio nella sede della Regione siciliana


 
 
23 febbraio 2007
di Mariano Campo
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"L'Ateneo catanese sarà presente a Bruxelles con propri stagisti nella sede operativa della Regione siciliana a Bruxelles, grazie alla disponibilità offerta dal Dipartimento regionale per il collegamento con le Istituzioni dell'Unione europea e del suo dirigente Francesco Attaguile". E' stato il rettore Antonino Recca ad annunciare questa iniziativa che consentirà all'Università etnea di rafforzare i propri rapporti con le istituzioni comunitarie, aprendo con il suo indirizzo di saluto i lavori del seminario di presentazione del 7° Programma Quadro di Ricerca e sviluppo tecnologico dell'Ue (2007-2013) che si è tenuto questa mattina nell'aula magna del Palazzo centrale.

"Il nostro impegno sarà quello di continuare ad attrarre fondi sui progetti di ricerca - ha proseguito Recca -, ma soprattutto di utilizzare al meglio questi finanziamenti, per migliorare la nostra performance nelle graduatorie nazionali che ci vedono al terz'ultimo posto in quanto a produttività scientifica, nonostante la discreta capacità di attrarre risorse finora dimostrata".

Con una dotazione finanziaria di 50.521 milioni di euro stanziati per sette anni di attività (2007-2013), il 7° Programma quadro per l'innovazione e la ricerca in Europa, costituisce infatti - come ha spiegato il presidente dell'Agenzia per la promozione della ricerca europea, Ezio Andreta - il principale strumento finanziario a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico, sia per la ricerca di base che per quella applicata. "Oltre ad essere un'ingente risorsa finanziaria, rappresenta un importante stimolo alla collaborazione scientifica in Europa - ha aggiunto il sindaco di Catania Umberto Scapagnini, per 5 anni presidente della Commissione ricerca del Parlamento europeo -, e, al di là delle ovvie ricadute sulle università e sui centri di ricerca, può rappresentare, tramite il partenariato con le aziende, un elemento trainante per lo sviluppo locale e per la crescita dell'occupazione".


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L'incontro odierno segue immediatamente quello tenutosi ieri pomeriggio a Palermo, nella sede di Palazzo d'Orleans, come ha ricordato l'avv. Attaguile: "Abbiamo scelto di replicare l'incontro informativo a Catania - ha aggiunto il dirigente del dipartimento della Regione a Bruxelles - perché la città e la sua università possono essere protagoniste della costruzione di un modello di sviluppo che tenga conto delle nostre peculiarità, dei nostri valori e delle nostre culture, da offrire a un'istituzione come l'Unione che al momento è alla ricerca di una sua anima. Quest'anima può essere, perché no?, profondamente "euromediterranea", sulla scia di una via "siciliana" alla competitività". Per questo ci aspettiamo numerosi e ricchi progetti di ricerca che attingano alle opportunità del VII Programma quadro, sensibilizzando direttamente i centri di ricerca e le imprese siciliane, per rendere più fruibile l'intervento comunitario ed incrementare il flusso dei finanziamenti verso l'Isola".

Il programma europeo - come hanno evidenziato poi la dottoressa Alessandra Luchetti e la dottoressa Gabriele Rose, funzionarie della  Direzione generale Ricerca della Commissione europea, illustrando i dettagli del provvedimento - è uno degli elementi più importanti della strategia di Lisbona, volta a fare dell'Europa l'area più competitiva al mondo per quanto riguarda l'innovazione e l'economia basata sulla conoscenza. Si articola in quattro sotto-programmi principali, corrispondenti ai quattro obiettivi fondamentali della politica europea di ricerca (Cooperazione, Idee, Persone, Capacità), e rispetto al programma quadro precedente risulta notevolmente semplificato, in modo da essere più accessibile ed efficace.

"Ecco perché il nostro dipartimento - ha osservato Attaguile - intende offrire a tutti gli operatori siciliani che si occupano di ricerca e a tutti i soggetti che formano il "sistema Sicilia" e contribuiscono al suo sviluppo, la possibilità di una presenza fisica nella propria sede, come farà da ora in poi l'Università di Catania inizialmente con degli stagisti e successivamente in maniera più organica".