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Ateneo

Gli uffici legali nelle Università

Convegno nazionale nell'auditorium dei Benedettini, al centro degli interventi l'attuazione dell'autonomia universitaria sul piano giuridico

 
 
19 febbraio 2007
di Giuseppe Melchiorri
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"Il processo, ancora in atto, per l'autonomia universitaria è molto complesso, a volte è confuso e vede tutti gli attori del nostro Ateneo protagonisti. E' per tale ragione che iniziative come questa, che rappresentano un importante momento di confronto su tali problematiche, sono appoggiate dalla nuova amministrazione dell'Università di Catania". Sono le parole con cui il prorettore Antonio Pioletti ha aperto la due giorni, organizzata dall'Ufficio formazione- Area risorse umane dell'Ateneo, dedicata a "Gli uffici legali nell'Università: aspetti evolutivi" e a "Il contratto della dirigenza pubblica" e che si è tenuta nell'auditorium dell'ex monastero dei Benedettini.

"Proprio la complessità del processo autonomista- ha continuato Pioletti- ci deve portare ad andare avanti nelle nostre scelte con fermezza ma anche senza fretta. Dobbiamo ragionare e cercare di realizzare percorsi comuni anche con altri atenei. Da ciò scaturisce l'utilità di questo incontro".

Alla seduta di apertura, dedicata all'evoluzione degli uffici legali, erano presenti Vincenzo Reina, dirigente dell'Area legale dell'Università di Catania, Armando Conti, dirigente dell'Area risorse umane dell'Ateneo e il coordinatore e il vice coordinatore  dell'avvocatura dell'Università di Bari, Gaetano Prudente e Paolo Squeo.

Reina, nel suo intervento introduttivo, ha auspicato che "gli incontri di questi giorni siano solo l'inizio di una collaborazione più stretta tra le diverse realtà nazionali che possano portare ad una unitarietà nell'organizzazione dell'avvocatura interna agli atenei, tenendo sempre in considerazione la specificità di ogni singola realtà accademica".

Prudente, nel suo intervento su "La natura giuridica delle università e i rapporti con l'Avvocatura dello Stato", ha affermato che "il problema dei rapporti tra Avvocatura dello Stato e uffici legali degli atenei si inserisce perfettamente all'interno del più complesso problema dell'autonomia universitaria. Nonostante perfino la Costituzione dica che gli atenei hanno diritto a darsi un ordinamento autonomo, infatti, si pretende che essi vadano annoverati tra le amministrazioni statali e che per questo fruiscano del patrocino obbligatorio dell'Avvocatura dello Stato. In altre parole, gli atenei davanti all'autorità giudiziaria, devono essere rappresentati dall'Avvocatura e non dagli uffici legali interni". "Tale disposizione - ha concluso Prudente -  smentisce di fatto il principio dell'autonomia, che in opposizione al patrocinio obbligatorio imporrebbe quello facoltativo. Ci troviamo di fronte a un problema politico".

Squeo, parlando de "L'istituzione dell'avvocatura interna nelle università", ha sottolineato che "la sua creazione e il suo statuto hanno rappresentato il punto di arrivo di una serie di esperienze volte ad assicurare nel miglior modo possibile la tutela del giudizio dell'amministrazione universitaria. E' quindi importante che la stessa istituzione interna sia il più possibile autonoma e che sia distinta dalla restante struttura amministrativa dell'ateneo di cui fa parte".

Conti ha infine anticipato gli argomenti in discussione nella seconda giornata: "Sul tema dei contratti della dirigenza daremo vita ad un dibattito che coinvolgerà anche alcuni rappresentati sindacali. Troppo spesso si sente dire che i contratti stipulati non soddisfano tutte le parti chiamate in causa. Un confronto serrato sul tema del contratto per la dirigenza pubblica ci potrà aiutare a risolvere il problema".

I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con la relazione di Prudente sulle finalità dell'associazione nazionale dei legali delle università italiane (Anlui) e con il rinnovo delle cariche sociali.