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Facoltà

Una scuola a misura di bambino

Immigrazione, presentato a Scienze politiche il progetto del Laposs

 
 
30 gennaio 2007
di Giuseppe Melchiorri
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Promozione della conoscenza della lingua italiana, supporto ai processi di apprendimento e alla formazione di operatori in grado di aiutare gli alunni nello svolgimento dei compiti a casa e di fornire sostegno sociale ai bambini immigrati in situazioni di disagio. È questo l'obiettivo della terza edizione del progetto "Un rendimento scolastico soddisfacente e una scuola a misura di bambino anche per i migranti" presentato martedì 30 gennaio nella "corte coperta" del Palazzo Dusmet della facoltà di Scienze politiche di Catania.

«Il tema dei migranti e della loro integrazione nella nostra società assume ogni giorno più importanza - ha esordito il preside della Facoltà Giuseppe Vecchio -. È per tale ragione che la nostra Facoltà ha il dovere di partecipare a qualunque iniziativa meritoria finalizzata a risolvere i problemi relativi a questo argomento».

Realizzato da una rete di soggetti istituzionali - tra cui le facoltà di Scienze della formazione e di Lettere e filosofia, il Dipartimento di Scienze biomediche e la Sissis dell'Università di Catania, e gli istituti scolastici etnei Battisti, Giuffrida, Malerba, Manzoni, Monterosso, Vespucci, gli assessorati comunali alle Politiche scolastiche e alla Promozione sociale e immigrazione e alcune associazioni private del territorio -, il progetto è coordinato congiuntamente dal Laboratorio di programmazione, sperimentazione e analisi di politiche pubbliche e servizi alle persone (Laposs) della facoltà di Scienze politiche e dall'Ufficio Scolastico Provinciale (Usp) di Catania.

Le attività inizieranno lunedì 12 febbraio in ciascun istituto coinvolto e si concluderanno alla fine dell'anno scolastico in corso. In particolare sono previste lezioni di Linguistica italiana, curate dalle facoltà di Lettere e di Scienze della formazione, attività di sostegno scolastico ed extra scolastico curate da Scienze della formazione, laboratori di attività musico-espressive rivolte ad alunni e genitori e attività di sostegno sociale per le quali il Laposs sperimenterà l'accompagnamento agli alunni immigrati che usufruiscono delle borse per la danza finanziate dal Comune nell'anno scolastico 2005-06.

Alla presentazione erano presenti inoltre il prefetto di Catania Anna Maria Cancellieri Peluso, gli assessori comunali alle Politiche scolastiche e alla Promozione sociale Giuseppe Maimone e Stefania Gulino, il responsabile Laposs e docente di Sociologia del diritto Carlo Pennisi, il dirigente dell'Usp Raffaele Zanoli, la responsabile del progetto per l'Usp Anna Maria Battiato e i referenti della scuole interessate.

«Attraverso il coinvolgimento delle famiglie - ha spiegato Pennisi - cercheremo di lavorare sull'integrazione in modo innovativo: gli obiettivi del Laposs sono infatti la programmazione e la progettazione sperimentale di politiche pubbliche, con particolare riferimento alle politiche sociali, sanitarie e ambientali, il monitoraggio e la valutazione di programmi e progetti comunitari, nazionali, regionali e locali e, più in generale, i processi di apprendimento e riflessività istituzionale che stanno innovando i rapporti tra le istituzioni e tra queste e le persone. Il nostro traguardo è proprio il consolidamento di questa rete e la programmazione partecipata tra i diversi attori nell'ambito dell'integrazione».

 «Sono i numeri a confermarci quanto sia importante quest'iniziativa - ha confermato Zanoli -. Nel 2004 i bimbi extracomunitari iscritti nelle scuole catanesi erano 1031, oggi sono 1640. Ci troviamo quindi davanti a un fenomeno in continua crescita. Coinvolgere le famiglie, significa superare quel limite a volte invalicabile all'integrazione, fornendo loro le adeguate conoscenze». «Anche il Comune comprende l'importanza di partecipare al progetto - ha spiegato Gulino: un modo per coinvolgere la città a 360 gradi sul delicato tema dell'integrazione». «La presenza di diverse culture - gli ha fatto eco Maimone - rappresenta un arricchimento per Catania, perché fa in modo che si viva un confronto diretto tra differenti identità». «Questa rete - ha detto con entusiasmo la professoressa Maria Landro, delegata dell'Istituto Sante Giuffrida - permette di creare forti rapporti biunivoci oltre ad essere un'ottima occasione di scambio tra esperienze».






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