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Serata finale del Premio Gravagno


 
 
30 giugno 2008
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Sono stati ben undici i vincitori del concorso a premi "Quadri di un'esposizione", patrocinato dall'Association Européenne des Enseignants (Gruppo di Catania), dall'ERSU (Ente Regionale per il Diritto alla Studio Universitario) dell'Ateneo catanese e dall'Istituto Statale d'Arte, nel decennale della scomparsa del prof. Giuseppe Gravagno, già docente di materie letterarie nell'Istituto di Via Crociferi.

La cerimonia di premiazione, celebrata nella prestigiosa sede dell'Istituto d'Arte, ha avuto luogo alla presenza di un numerosissimo pubblico, che letteralmente gremiva il chiostro e che ha potuto ammirare le tele dei vincitori (Rosario Barbagiovanni, Angela Bonnici, Simone Bonomo, Giuseppina Bua, Barbara Caudullo, Cristina Cunsolo, Valerio Maria Grasso, Elisa Marchese, Maria Parisi, Stefania Rapisarda, Angela Trippa) e dei segnalati (Valentina Assenza, Mirko Calcaterra, Barbara Caudullo e Alessandro Costanzo), esposte sotto le arcate del chiostro.

Ai responsabili delle tre istituzioni, Lina Calì, Nunzio Rapisarda e Bianca Boemi, ha fatto eco anche Fabio Fatuzzo, assessore designato della Giunta Stancanelli alla sua prima uscita ufficiale, nell'illustrare i meriti dell'iniziativa: avvicinare i giovani - studenti dell'ISA come dell'Università, dell'Accademia di Belle Arti e dell'Istituto Musicale "Bellini", partecipanti al concorso - ad un grande capolavoro, la celeberrima suite pianistica di Modest Musorgskij, da cui trarre ispirazione per mettere a profitto creatività e fantasia. E così è stato, a giudicare dalla qualità dei contributi premiati da Remo Gerevini, a nome della commissione giudicatrice, presieduta da Antonio Fiumefreddo, sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania: quindici lavori, in totale, in cui le musiche del compositore russo hanno trovato inedite e suggestive corrispondenze artistiche. Perché questa era, in fondo, la vera difficoltà del concorso: avvicinarsi alla tavolozza timbrica visionaria del musicista, alle sue creature fantastiche (basti pensare ai personaggi dello Gnomo come della strega Baba Yaga, una "capanna su zampe di gallina"), proprie del repertorio folclorico russo, e restituirne con estro ed inventiva il carattere brillante ed accattivante.

Una grande festa delle arti, dunque, che ha raggiunto il culmine nella seconda parte della serata: prima con la presentazione curata dal musicologo Giuseppe Montemagno, che si è soffermato sulla valenza storica della partitura e, soprattutto, sulle finalità narrative di un'opera che idealmente descrive la visita di un'esposizione di tele del pittore Viktor Hartmann, esponente di spicco del nazionalismo artistico russo ottocentesco, ma che in realtà intende essere una celebrazione della storia e delle tradizioni di un popolo che s'identifica con l'impero zarista. E subito dopo è stata la volta dell'esecuzione dal vivo di "Quadri di un'esposizione", affidati alla tastiera esuberante e creativa di Franca Gravagno: un'occasione per ritrovare l'unione tra le arti, per ascoltare le musiche di Musorgskij mentre i quadri dei vincitori, con sincronizzazione perfetta, venivano proiettati. Per ritrovare le mille relazioni tra arte e musica, in un sottile gioco di echi e risonanze che ha incantato l'uditorio, sotto le stelle di una magica notte d'estate.