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Ersu
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Alla scoperta di Caravaggio


 
 
26 marzo 2008
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Con l'organizzazione curata dall'Ersu di Catania, cinquanta studenti dell'Ateneo di Catania hanno avuto la possibilità di visitare la mostra "Caravaggio - L'immagine del divino" allestita all'interno del Museo Pepoli di Trapani e che rimarrà aperta fino al 31 marzo.

La mostra, approntata per celebrare i 400 anni del passaggio del Pittore in Sicilia e curata da Sir Denis Mahon (il maggiore critico d'arte del Seicento e il più grande studioso dell'opera del Caravaggio) in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, il Consorzio Universitario per la Provincia di Trapani e RomArtificio, propone una selezione di 12 dipinti del grande artista lombardo inerenti la tematica del sacro. 

Caravaggio riuscì a segnare lo sviluppo della pittura seicentesca, imprimendole un forte interesse verso il realismo e aprendo la strada ad un uso molto innovativo della luce.  La sua inconsueta genialità si è confrontata con i temi sacri in maniera unica: la composizione delle scene, l'uso della luce e la rappresentazione originale delle figure, hanno allargato il modo di intendere ed esprimere il Divino.

Diverse le copie autografe, che testimoniano il fatto che il pittore ripeteva più volte lo stesso soggetto; le radiografie dimostrano la complessa genesi delle sue opere, infatti, sono state individuate stesure sottostanti alle versioni finali, perché Caravaggio dipingeva senza disegno preliminare una figura alla volta, ritornandovi sopra più volte.

È stata grande l'emozione degli studenti davanti a dipinti raffiguranti scene drammatiche, come: il Sacrificio di Isacco nelle due versioni, all'alba e notturno; la Resurrezione di Lazzaro con la sua grande carica di pathos; ma è di fronte alla Maddalena in estasi (su cui la critica non è del tutto concorde a ritenerla autografa) che si sfiora la commozione. Priva dei canonici attributi che permetterebbero di riconoscerla come Santa, la Maddalena è rappresentata nell'istante in cui l'esperienza mistica raggiunge il suo apice, con il capo rivolto all'indietro e la veste che le scivola scoprendo la spalla e il petto. La luce fa emergere dall'oscurità le mani giunte in preghiera e la tensione dei muscoli, che è tensione dell'anima ed anelito verso Dio. Colpita da questa luce divina una lacrima scaturisce dai suoi occhi e le solca brevemente il volto.